23 | swing

92 4 2
                                    


federico's pov
Giorgio mi portò in un posto abbandonato del giardino, in realtà uscimmo da lì e
scavalcammo le grate che segnavano il limite della struttura, io non ero d'accordo ma lui era veramente testardo e si era messo in testa che mi ci doveva portare per forza, e così fece.

Il posto era veramente buio, non solo perché era tardo pomeriggio, era cosparso di alberi spogli e cespugli con piante morte, il particolare posto dove mi portò dava sul limite della collina, dove c'era un lago molto grande.
Ancora dovevo vedere il suo famoso posto, perché s'era questo l'avrei ucciso con le mie stesse mani, tutta questa strada e pericolo per niente, anche se per lui aveva un grosso significato, per quanto avevo capito..

F:<<Ma dove stai andando, scusa? stiamo camminando
da un'ora sensa una meta specifica, fammi tornare!>>

G:<< Che sei impaziente, eccoci arrivati! guardaaaa>>

Quasi per l'entusiasmo si stava mettendo a piangere, era effettivamente un posto bellissimo,
c'era un'altalena a due posti su un'albero, più chiaro degli altri che aveva
intorno, accanto aveva dei fiori rosa scuri, il panorama era fantastico, per non dire
mozzafiato, avevo fatto bene ad ascoltarlo, questo ragazzo mi piaceva già.

G:<< vieni, siediti accanto a me, sarai curioso di sapere la storia
di questa altalena, no? ti ricordi quanto valore questo posto abbia
per me vero?>>

F:<< si gio, me lo ricordo bene, te lo stavo per chiedere>>

Lui si mise comodo, avevamo portato uno zaino con del cibo e una coperta, aprimmo la coperta e giorgio la mise sulle nostre gambe, pronto a iniziare il racconto.

G: << Io sono qua da un po' di mesi, nessuno ha mai fatto richiesta per me,
so che questa cosa è molto triste ma non ti scoraggiare per questo fede.
Il primo mese arrivò questo ragazzo, alessandro, diventammo subito amici, anzi migliori amici, lui mi considerava un fratello mancato, eravamo la famiglia l'uno dell'altro.
Un giorno venimmo qui con delle corde e una tavoletta, la nostra idea era quella di fare uno slittino, ma poi ci venne invece la malsana idea di fare un'altalena, ovvero questa.
Quello stesso giorno lui si mise un poco troppo vicino a me e mi baciò sulle labbra, un semplice bacio a stampo, io mi tolsi subito, lo amavo così tanto che non volevo che ci rimanesse male, ma così non fu.
Dopo che lo spinsi e sbarrai gli occhi se n'è andò correndo mentre piangeva, mi sentivo così
tanto in colpa, sono stato un'egoista di merda lo so, ma ero così spaventato, appena ritornai alle camerate in struttura, non lo trovai più, lo cercai ovunque mentre urlavo esausto. Pochi minuti dopo ebbi la notizia che era stato adottato ufficialmente e che questa cosa era già in corso da molto tempo ovviamente, ma lui non mi disse mai niente, ero furiosissimo e mi dovettero rinchiudere perché stavo dando di matto, da quel giorno qui sono soprannominato il "frocio pazzo", e non è per niente bello.
Mi fecero uscire tempo dopo,ma iniziai a soffrire di autolesionismo per molto tempo, non accettavo il fatto del suo abbandono, ora sto seguendo una cura e sto meglio, ma non riesco a non pensarci, mi sveglio di notte sudato, ho iniziato a soffrire di insonnia e di incubi.>>

F:<< gio, mi dispiace tanto>>

Non riuscivo a dire altro, lui si fermò e io non gli dissi nulla, semplicemente lo abbracciai e lui fece lo stesso, non me l'aspettavo per niente, non pensavo che questa fosse la sua storia.
Era veramente pesante e capii il perché dell'importanza che aveva per lui questo luogo..

G:<< questa è la mia storia, grazie per avermi ascoltato fede>>
F:<< grazie per avermene parlato gio>>

e rientrammo per la cena in struttura, nel mentre cambiammo discorso parlando del più e del meno.

𝑾𝒆 𝒘𝒆𝒓𝒆 𝒃𝒐𝒓𝒏 𝒕𝒐 𝒍𝒐𝒗𝒆 | 𝑠𝑡𝑟𝑒𝑐𝑖𝑐𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora