III

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Era passata una settimana. Era di nuovo lunedì e avevo bisogno di una motivazione per non farmi investire. Odiavo il lunedì proprio come odiavo maggior parte delle persone che mi circondavano. Nicola non mi aveva più scritto, Alex ha continuato a provarci spudoratamente con Giorgio, e quest'ultimo mi ha raccontato di aver conosciuto una persona molto interessante. In tutto ciò, Enea, l'altro mio fratello, si era fidanzato con un minorenne. Mio fratello Enea, aveva vent'anni, e lavorava come modello presso vari fotografi. Era un ragazzo meraviglioso. Aveva i capelli lunghi e biondi, gli occhi erano azzurri, ma rispetto ai miei erano molto più scuri. Il suo fisico era WOW. Aveva degli addominali scolpiti, e detta sinceramente, Riccardo era più che fortunato. Cioè, scopare con mio fratello era un onore, dato il fisico che si ritrovava. Anche Alex non era male. Anche lui aveva un fisico che io mi sarei sognato, poi, sia lui sia Enea, erano pieni di tatuaggi, cosa che, a mio parere, li rendeva ancora più belli.
Riccardo era il fidanzato di Enea, aveva sedici anni, e ciò vuol dire che avevano ben quattro anni di differenza. Praticamente mio fratello era già diplomato quando nacque Riccardo. Ovviamente si scherza, la loro relazione era totalmente legale, e anche molto felice. Riccardo era molto cortese e timido, ogni volta che veniva da noi per vedere Enea -perché si, quel bastardo ha più soldi di tutti noi messi insieme ma non ha una casa sua- si chiudeva in camera con lui, e si imbarazzava se, o io o Alex, li sorprendevamo a baciarsi. Enea, invece, era la solarità in persona. Letteralmente, l'ansia sociale aveva paura di lui. Quei due erano così carini insieme, si completavano l'un l'altro e ciò li rendeva stupendi.
Come ho detto prima, era lunedì. Io e Giorgio eravamo al solito bar, lui per prendere un caffè, io per vedere Nicola.
«Quiindi... Mi parli un po' di questo ragazzo?»
«Beh... Cioè... È simpatico, dolce, molto affettuoso.» Il ragazzo iniziò a descrivere quella persona e mentre lo faceva sorrideva.
«E chi è?»
«Beh...» Giorgio stava per dire il nome quando Alex entrò nel bar, e si sedette accanto a lui.
«Ciao Giorgio.» Mio fratello gli sorrise, mentre l'altro alzò gli occhi al cielo.
«Che mi stavi dicendo Gio'?» Gli chiesi io.
«Ah si, è uno del Cambridge. Si chiama Stefano.» Giorgio era tra i più intelligenti della scuola, aveva il B1 in inglese, e stava facendo il corso per il B2. In classe prendeva sempre voti molto alti, in matematica particolarmente. Io e Alex in confronto a lui eravamo soltanto due coglioni.
«Chi è Stefano?» Si intromise quest'ultimo.
«Il ragazzo che piace a G-»
«Nessuno.» Mi interruppe Giorgio mettendomi una mano sopra la bocca. «È soltanto un mio amico.» Riprese lui togliendola.
«Oh, va bene. Credo.» Rispose Alex.
Continuammo a parlare, per quanto il tempo sembrasse passare velocemente, erano soltanto le sette e mezzo. Io stavo continuando a osservare Nicola, che era preso nel preparare dei cappuccini per alcune signore.
«Che bel giovane.» Disse una del gruppetto riferita a Nicola.
«Già, ci voleva proprio della gioventù qui dentro.» Il ragazzo arrivò al tavolo con in mano il vassoio, e iniziò a servire una ad una le signore. Finito ciò, ognuno pagò il proprio, lasciandogli pure una piccola mancia. Il ragazzo sorrise alle donne e poi tornò dietro al bancone, aspettando altri ordini. Appena notò che non c'era nessuno che volesse ordinare, il ragazzo alzò lo sguardo dal telefono e guardò me e Alex. Pensai che il suo sguardo era per mio fratello, dato che avevo scoperto che entrambi andavano nella stessa scuola, ma notai che il sorriso che fece in quel momento era rivolto a me.
«Heyy Nicooo.» Disse una voce femminile e abbastanza fastidiosa. Guardai l'entrata del bar: Era Francesca. Nicola roteò gli occhi, come se non fosse affatto contento della presenza della ragazza. Quest'ultima si avvicinò a lui, andò dietro al bancone e lo strinse, riempiendogli il viso di baci.
«Fra, quante volte devo dirtelo? Non puoi stare qua dietro.»
«Ma io voglio stare con teee.»
«E ci stai dopo con me, dai. Devo lavorare.»
«Tu non mi ami.»
«Francesca, possiamo non fare questo teatrino qua? Devo lavorare.»
«Io mi merito qualcuno che mi ami davvero, e che faccia i salti di gioia quando mi vede.» Guardai i due interessato. A Francesca sembrava piacere molto Nicola, ma quest'ultimo non era affatto interessato, e questo rendeva la situazione ancora più divertente.
«Per favore Franci, ne parliamo più tardi.»
«No. Non posso più convivere con questo tuo menefreghismo.» Il ragazzo sospirò e Alex decise di intervenire. Mio fratello si avvicinò a lei.
«Dai Franci, andiamo in classe, non ci pensare a sto coglione.» La ragazza mise una mano sul petto di Alex, e lo percorse più volte. Mio fratello sembrava impassibile a quel tocco, Giorgio, invece, sembrava voler torturare e uccidere quella ragazza fino a non far rimanere più nulla di lei.
«Giorgio, tutt'ok?»

𝒕𝒉𝒐𝒔𝒆 𝒐𝒄𝒆𝒂𝒏 𝒆𝒚𝒆𝒔 ~strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora