«Tu e Alex avete scopato.» Risposi a Giorgio, abbastanza assonnato.
«IO HO FATTO COSA? E CON CHI?» Urlò lui, un po' rosso in faccia.
«Hai fatto sesso con mio fratello. Devo farti un disegnino, oppure vuoi che metta un video porno? Così lo capisci.» Sbadigliai.
«No, no. Cioè, non può essere.»
«Non sei felice? Eppure dai gemiti di ieri lo sembravi. Ti giuro, non sono riuscito a chiudere occhio.» Mi guardò con fare serio, mentre io cercavo di trattenere una risata.
«Ho fatto un casino.»
«Mio fratello di piace, no? Dichiarati allora. La vita è una Giorgio.»
«Non è questo... È che... Cioè... Alex... È un coglione, ma cazzo. Cazzo se mi piace.» Disse lui, seguito da un sospiro.
«Quindi? Dove sta il problema? Giorgio, lo sappiamo entrambi che mio fratello ti sta sotto da quando ti conosce.» Il ragazzo fece un sorrisetto, ma non sembrava affatto felice.
«Ho paura.» Prima che potessi chiedergli il perché, lui si sedette accanto a me e continuò a parlare. «Sai, non cerco di dimostrare la mia cotta per Alex per un motivo ben preciso. Praticamente era giugno dell'anno scorso, nella nostra classe c'ero soltanto io perché dovevo recuperare una materia. Ricordo che l'avevamo a terza ora e che il prof della seconda mi lasciò solo nell'aula. Stavo ripassando, quando tutt'un tratto tuo fratello entrò. Si accomodò accanto a me e mi sorrise. Fin qui tutto normale, no? Beh, mentre continuavo a ripassare, sentii la sua mano sulla mia coscia. Inizialmente non gli diedi importanza, ma pian piano la mano iniziò a salire, fin quando non mi sfiorò il pene dai jeans. Cercai in tutti i modi di allontanarlo, ma la sua mano si fece spazio... Beh... Nelle mie mutande e iniziò a toccarmi, nonostante gli dissi più e più volte che ero contrario.» Rimasi senza parole da ciò che Giorgio mi stava raccontando, cercai di parlare ma lui mi interruppe, continuando il suo racconto.
«Riuscii dopo un po' a togliergli la mano, mi alzai e cercai di uscire dalla classe, ma lui fu più veloce di me. Mi bloccò tra il suo corpo e il muro... E...» Gli occhi gli si fecero lucidi e io lo strinsi a me, cercando di confortarlo. Mi chiedevo in continuazione: Perché? Perché Alex avrebbe dovuto fare una cosa simile?
Giorgio fece un respiro profondo e continuò. «Iniziò... Beh... Si... A usarmi, ecco... Mi toccava, mi faceva gemere e poi... Beh...» Il ragazzo arrossì un po' e abbassò lo sguardo. «Mi fece venire sulla sua mano...» Lo strinsi forte, pronto ad alzarmi, andare in camera di Alex e tirargli un pugno.
«Perché l'ha fatto? Lo sai?» Lui annuì.
«Era ubriaco. Lo sappiamo entrambi com'è fatto tuo fratello, si ubriacherebbe anche alle cinque del mattino.»
«Io lo uccido. Ha fatto altro?»
«No... Ma a quanto pare aveva bevuto insieme a dei suoi compagni. E dopo avermi praticamente stuprato, mi disse che era stato tutto un obbligo fatto dai suoi amici.» Sentii la rabbia ribollirmi dentro, mi alzai e feci per dirigermi verso camera di Alex, ma Giorgio mi afferrò per il polso.
«Ti prego. Lascialo stare... Si è scusato ed è tutto passato.»
«Giorgio, quel coglione ti ha praticamente stuprato e tu lo vuoi difendere?» Gli urlai contro.
«Non... Cioè... Non è più ricapitato. Il giorno dopo, da sobrio, mi ha chiesto scusa una centinaia di volte. E ieri... Ieri io ero consenziente, anche se ubriaco, erano anni che desideravo... Beh... Che lo desideravo.» Ammise lui, arrossendo leggermente. La mia rabbia andava pian piano a calmarsi, ma Alex entrò nella mi stanza ed essa prese il sopravvento.
«Buongiorno.» Ci salutò seguito da uno sbadiglio. Adosso aveva soltanto un paio di pantaloni della tuta grigi. I succhiotti fatti da Giorgio sul suo addome e sul collo erano in bella vista. «Mi sapete dire cos'è successo ieri?» Non gli risposi, mi avvicinai bruscamente a lui e gli tirai uno schiaffo. Fece per parlare, ma preso dalla rabbia gliene tirai un altro e un altro ancora. Le sue guance erano diventate rosse e, mentre lui piagnucolava per il dolore, sentivo che la mia rabbia andava pian piano a calmarsi. Avrei dovuto farlo più spesso.
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𝒕𝒉𝒐𝒔𝒆 𝒐𝒄𝒆𝒂𝒏 𝒆𝒚𝒆𝒔 ~strecico~
Fanfic"Lo guardai negli occhi e tutto il mondo attorno sembrò svanire. Quei fottutissimi occhi azzurri mi mandavano in tilt ogni volta. Erano come magnetici e appena il mio sguardo ricadeva su essi non riusciva più a staccarsi."