I'll bring you back

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"Credo che tu abbia qualcosa che mi appartiene"

Erano bastati pochi istanti dal momento in cui erano state pronunciate quelle parole a far immobilizzare il corpo di Barry, in parte era dovuto al freddo, ma soprattutto per lo stupore.

Caitlin, la sua Caitlin, la ragazza che lo aveva soccorso da firestorm, che lo aveva sempre ascoltato nei momenti difficili e che aveva cantato insieme a lui in quella folle serata al karaoke, aveva appena ucciso un uomo.

"Cosa ti é successo Caitlin..?"

Le parole uscirono dalle sue labbra in un tono solenne, sollevò il suo corpo e iniziò ad avviarsi verso di lei.

"Il mio nome é Killer frost, e non devo spiegazioni a nessuno." Urlò la ragazza, infastidita.

"Io me le merito, non credi? Sono rimasto lì dentro per due anni, quando credevo fosse questione di poche ore, e i laboratori S.T.A.R sono completamente distrutti, non so che fine abbia fatto Cisco..e tu sei così diversa..non sei tu." Disse Barry, fissando attentamente quegli occhi azzurri, cercando disperatamente una traccia di Caitlin, non potendo però fare a meno di pensare che probabilmente erano le tonalità di azzurro più belle che avesse mai visto.
Il percorso dei suoi pensieri fu interrotto dal sorriso compiaciuto della ragazza, probabilmente si stava beffando di lui.

"Non mi interessa, non sono lei, quella ragazza è morta da tempo. E tutto ciò che voglio è che tu non interferisca con i miei piani, quindi se provi a ostacolarmi un'altra volta, non esiterò ad ucciderti."

Disse killer frost, lanciando una sfera di ghiaccio verso il corpo di Barry, che prontamente riuscì a schivarla.

"Caitlin, tu non sei un mostro, so che sei lì dentro, e se dovrò impegnarmi per tirarti fuori non ci penserò due volte."

L'avrebbe riportata indietro, glielo doveva, non poteva permetterle di uccidere nessun altro.

"Tu non farai proprio niente."

Dei pugnali di ghiaccio colpirono il torace di Barry facendolo cadere a terra per il dolore, era stato troppo cauto.

"Non sei un eroe Barry Allen, non più." Sussurrò freddamente Killer frost lasciandolo sull'asfalto con il ghiaccio che premeva su tutti i muscoli del suo corpo.

Senza rendersene conto, era stato sollevato e posizionato sul retro di un furgone, non riusciva a muoversi e tantomeno a mettere a fuoco le figure che si sovrapponevano su di lui, così, cullato dal dolce movimento del veicolo che sfrecciava sull'asfalto, socchiuse le palpebre e si addormentò.

Al suo risveglio si rese conto di essere in una barella d'ospedale, con dei tubicini collegati al petto.

Quanto tempo era passato? Cos'aveva fatto Killer frost mentre era inconscio? Ma soprattutto dove si trovava?

Era il momento di rispondere a quelle domande, ma ancor prima di alzarsi e andare alla ricerca di informazioni, una massa di capelli neri, con un sorriso stampato sulle labbra apparì sulla soglia della porta.
Cisco.

"We are quite the pair, mr.allen."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora