Move on

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Ronnie posò Killer Frost sul lettino, le accarezzò la fronte ed avvertí Cisco. Quest'ultimo le collegò vari tubicini intorno al corpo per monitorarle i segni vitali.
Barry osservò la scena da dietro il vetro. Non poté fare a meno di abbassare lo sguardo. Un gesto che non passò inosservato all'amico. Così Cisco uscì dalla stanza e gli appoggiò una mano sulla spalla.

"Ehi, amico.."

Dentro di se, conosceva la verità. Ronnie aveva ragione. Non era giusto. Lei era sposata e lui doveva rispettarlo.

"Vai a casa, Barry. È meglio."

Barry annuì, doveva starle lontano. Doveva farsene una ragione. Dimenticarla sarebbe stato più semplice, infondo lui amava Iris. Era attratto da Caitlin, non poteva certo negarlo. Ma come poteva una semplice attrazione sconfiggere quello che da sempre aveva ritenuto vero amore? Le cose non potevano cambiare in così poco tempo. Giusto?

Avanzò di qualche passo per avviarsi verso l'uscita, ma la voce di Cisco lo costrinse a fermarsi.

"Dovrebbe restare sola stanotte, penso che avvertirò Ronnie."

Barry sorrise leggermente, si voltò ed abbracciò l'amico. Anche senza dire nulla, Cisco era riuscito a comprendere i suoi sentimenti, forse anche meglio di quanto li avesse compresi lui stesso.

Uscì fuori e iniziò a camminare. Per una volta voleva essere se stesso. Non The Flash, l'eroe su cui tutti facevano riferimento, solo..Barry.
Si sentiva la musica dei vari locali echeggiare per le strade. Non era mai stato un gran bevitore, inoltre aveva perso la possibilità di ubriacarsi da quando il fulmine lo aveva colpito. Così ignorò quei posti e si rifugiò al Jitters. Decise di sedersi e prendersi un semplice caffè.

Si sedette ad un tavolo vuoto e sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla, si trattava di Iris.

"Ehi. Vedo che non hai avuto problemi a riprenderti."

"Mi conosci. Guarisco piuttosto in fretta." Fece Barry, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.

"Perché non sei lì con lei?"

Barry la vide sedersi sulla sedia di fronte a lui ed appoggiare il laptop da lavoro sul tavolo.

"Che vuoi dire?"

"Voglio dire, Barry sei innamorato di lei. Perché stai rinunciando?"

Era la prima volta che qualcuno parlava dei suoi sentimenti così apertamente. E quel qualcuno poi era proprio Iris. Come faceva ad essere a conoscenza della loro presenza? Non ne aveva parlato con nessuno.

"Io non sono innamorato di lei, Iris." Rispose con fermezza il ragazzo, bevendo un sorso di caffè.

"Questo non è vero. Ti conosco Barry. Il modo in cui ti preoccupi per lei è lo stesso per cui ti preoccupavi per me, due anni fa."

Il ragazzo deglutì a fatica, e distolse meccanicamente lo sguardo. Non era imbarazzato, era sorpreso. Come poteva affrontare un argomento del genere con lei?

"Cisco mi ha detto di Ronnie, andiamo vuoi davvero lasciar perdere così?"

"Non posso parlarne con te." Barry si alzò ed uscì fuori. Non poteva parlare di questo. O meglio, poteva farlo. Ma non con lei. Era stata colpa sua se Eddie era morto e inoltre aveva messo più volte scombussolato la loro relazione.

"Si che puoi. Sono la tua migliore amica. Hai bisogno di parlarne." Iris lo seguì, era dietro di lui.

"Non posso. Non dopo Eddie."
Sussurrò Barry, senza girarsi. Non voleva vederla soffrire a causa sua, quindi preferì rimanere di spalle.

Iris rimase in silenzio. Si avvicinò e gli prese il viso tra le mani. Lasciò un dolce bacio sulla sua fronte. Esattamente come fece qualche ora prima sul letto d'ospedale.

"Ci sarà sempre una parte di me che amerà Eddie, ogni giorno penso a lui, ed ogni giorno penso che in qualche modo sia stata colpa mia. Ma non è stata colpa di nessuno. Devi perdonarti, devi andare avanti. E so che lei è quella giusta che ti permetterà di farlo. Puoi prenderti il tuo tempo, ma lo sappiamo entrambi."

Iris si allontanò lentamente e se ne andò, lasciandolo solo con i suoi pensieri. Il problema era che lui era così stanco di pensare.

Iniziò a correre, sempre più velocemente. Come faceva sempre per cercare quella tranquillità che mancava nella sua vita. E come un lampo imperversa in una piovosa serata d'inverno. Lo stesso accadde nella sua mente. Brevi flash, si susseguirono, come era successo nella speedforce.

Vide se stesso correre con un logo bianco disegnato sul petto della tuta, era esattamente identico a quello che aveva intravisto a casa di sua madre nel viaggio contro il tempo, per cercare di salvarla dall'atroce destino che Eobard Thawne aveva in serbo per lei. Poi vide Eddie, era sicuro che fosse un miraggio o qualcosa di simile, ma lo vide. Lui ed Iris si tenevano per mano, si separarono solo quando lei si piegò per poter accogliere tra le braccia un bambino che le stava venendo incontro. Aveva gli occhi verdi ed i capelli di un castano acceso. Una volta accolto tra quelle braccia calorose, il bambino si voltò e permise a qualcuno di lasciargli un dolce bacio materno sulla testa, ma non riuscì a mettere a fuoco il soggetto in questione. Poi lo vide. O meglio, la vide. Si trattava di..Caitlin?

Perse lucidità e si scontrò contro un auto parcheggiata in un angolo. Fu costretto ad accasciarsi a terra per il dolore. Tutta quella faccenda lo stava facendo impazzire.
Perché Caitlin sorrideva a quel bambino? Chi era? E cosa c'entrava Eddie?

Decise di tornare a casa. Avrebbe affrontato la situazione l'indomani. Ma per quella sera, voleva solo stendersi sul letto ed addormentarsi.

"We are quite the pair, mr.allen."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora