Barry era uscito velocemente dai laboratori e si era diretto verso la centrale. Per la prima volta da quando era tornato a Central city, la cittadina era stracolma, non si spiegava il perché di quell'improvviso cambiamento. Perché avevano deciso all'improvviso di abbassare la guardia?
Barry iniziò a correre, rendendosi conto di essere in ritardo. Stava correndo a passo normale, non se la sentiva di rischiare, c'era fin troppa gente.
La centrale si trovava a pochi isolati, bisognava superare la diciannovesima e svoltare a destra, all'incrocio. Aveva percorso così tante volte quella strada durante la sua infanzia che ormai era rimasta impressa nella sua mente.
Raggiunse a fatica la diciannovesima a causa di una folla che sovrastava le strisce pedonali e notò delle schegge brillanti illuminare l'asfalto, era nuvoloso, probabilmente con il bel tempo non se ne sarebbe neanche reso conto, e inizialmente pensò di non dar peso alla cosa, ma poi decise di cambiare i suoi piani e di soffermarsi su quel dettaglio innocente. Come aveva previsto vide una serie di schegge percorrere un vicolo stretto ed isolato. Sapeva benissimo a chi appartenevano e si lasciò coinvolgere, abbandonando la rumorosa folla.
Stava avanzando con timore, poiché non aveva la sua tuta e non aveva armi per difendersi, dato che Cisco stava lavorando a delle manette in grado di bloccare Killer frost. Non poteva certo rischiare ma tutti quegli avvenimenti erano incredibilmente strani.
E poi la vide. Era appoggiata ad un muro alla fine del vicolo, le gambe coperte dalle braccia ed il viso nascosto tra quest'ultime. Chiunque avrebbe potuto vederla. Barry non esitò e si avvicinò a lei.
"Caitlin.." Mormorò il ragazzo, abbassandosi alla sua altezza.
"Vattene." Sibilò la ragazza con un tono di voce agghiacciante.
"Voglio restare quì con te."
"Lasciami stare, Flash!" Disse Killer frost, sollevando il viso. Aveva gli occhi rossi dovuti alle lacrime e la mandibola contratta per la rabbia. Quest'ultima si rilassò leggermente quando lo vide senza tuta. Barry se ne era reso conto dal suo sguardo, sembrava essersi addolcito. Ciò che lo preccupava però era un tremolio incessante che le procurava degli strani spasmi. Sembrava così fragile.
"Che ti succede?"
"Ho freddo. E se non te ne vai.."
"Non mi farai del male." Disse con fermezza Barry, poggiando la mano sulla sua.
Era fredda, sentiva brividi percorrere tutto il suo corpo.
"Barry, ti prego. Vattene.." Mormorò lei, stanca, ritraendo il corpo da quel suo tocco caldo.
"Adesso ci penso io a te." L'aveva presa in braccio, Killer frost cingeva il suo collo con le braccia, in rassegna, e aveva appoggiato la testa al suo petto, i fremiti del suo corpo facevano vibrare quello del ragazzo. Ma questo non era importante. Lei era al sicuro.
Si alzò da terra e guardò Caitlin, il suo corpo aveva smesso di tremare e si era addormentata. Non poté fare a meno di sorridere guardando quel piccolo corpo che aveva tra le braccia. Era pronto a tornare ai laboratori S.T.A.R e ad occuparsi di lei. Ma quando si girò, si ritrovò una pistola puntata contro. Ma non una semplice pistola. Era quella di Snart.
STAI LEGGENDO
"We are quite the pair, mr.allen."
RomanceUna fanfiction un pó particolare in cui quelli destinati a stare insieme non sono barry e Iris.