Capitolo 12.

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12.

<<Quindi... hai cambiato idea?>>, domanda sorpreso. Ha il viso già arrossato e sudato, deve star cucinando da ore. Le mani sono entrambe fasciate, mi domando come possa lavorare in queste condizioni.

<<In realtà non ho mai rifiutato, sei tu che trai conclusioni affrettate>>, replico a tono, facendolo ridere. Hayden è la classica persona con cui riuscirei a discutere per qualunque cosa, ha quel classico atteggiamento che si scontra alla grande con il mio e questa cosa potrebbe o legarci in qualche strano modo o scontrarci irreversibilmente.

<<E comunque... non hai ancora risposto>>, continuo, riferendomi alla domanda di ieri alla quale non ho ricevuto risposta.

<<Non c'è tempo per le risposte, bisogna lavorare! Ho due nuovi dipendenti da trattare male, a parte te>>, mi fa un occhiolino indisponente e per poco non gli alzo il dito medio. Richiama qualcuno alle mie spalle per poi ritornare in cucina frettolosamente. Sospiro sconsolata, questo ragazzo mi farà impazzire un giorno. Rimango immobile a fissare la porta saloon fin quando non si ferma, qualcosa mi dice che non vedrò Hayden per tutta la sera.

<<Perdonami, sapresti indicarmi dove posso trovare i menù dei vini?>>, una voce alle mie spalle mi distrae dalla contemplazione della porta, riportandomi tra i miei colleghi. Mi ritrovo davanti un ragazzo che non ho mai visto prima, bello, fin troppo bello per essere qui e non su qualche copertina di riviste di moda. Deve essere il tipo di cui mi parlava Kim poco fa.

<<Hai chiesto alla persona sbagliata>>, replico mordendomi l'interno della guancia. A malapena ricordo dove si trovi la cucina.

<<Ops, sei nuova anche tu?>>, domanda abbagliandomi con i suoi occhi azzurri. Dirò a Hayden di risparmiare sulle luci della sala ora che c'è questa lampadina umana.

<<Più o meno>>, mi limito a dire, non mi va di dare troppe spiegazioni. <<Mi hanno detto che lo chef è molto presuntuoso, comunque>>, aggiungo, solo per vendicarmi di come Hayden mi ha trattata fino a ora. Il bellissimo ragazzo storce il naso, risultando angelico anche durante le smorfie.

<<Non mi piacciono le persone presuntuose>>, sorride mostrando i suoi denti perfetti. Strano che Rosie non gli abbia ancora messo gli occhi addosso, è così innamorata di Hayden al punto che sarebbe capace di reputare questo essere mistico quasi brutto.

<<Allora gli dichiareremo guerra>>, ironizzo ma non troppo. In realtà non mi dispiacerebbe affatto entrare in sintonia con lui.

<<Sono Ethan>>, si presenta porgendomi la mano. Controllo minuziosamente che non porti la fede al dito o altri anelli di fidanzamento, non che mi interessi il suo stato sentimentale ma non voglio rischiare di ritrovarmi immischiata in squallide situazioni di coppia. Ho già difficoltà a rapportarmi con ragazzi single, figuriamoci con chi non lo è.

<<Margot>>, replico. Non mi abituerò mai a tutto questo.

<<Lavori in sala o in cucina?>>, domando curiosa. Posso solo immaginare i disagi che ci sarebbero ai fornelli nel caso lui e Hayden lavorassero vicini.

<<Sono un sommelier, per questo cercavo la lista dei vini>>, spiega, e devo fermare la mia immaginazione che mi sta già trasmettendo davanti l'immagine di lui che sorseggia un calice di rosso. Peccato che io sia astemia.

<<Wow>>, mi lascio scappare, non sapendo cos'altro aggiungere. Lavorare qui dentro inizia a piacermi ancora di più. Rimaniamo a fissarci sorridendo come due perfetti idioti, probabilmente lo sto inquietando più di quanto avrei voluto, ma ogni volta che cerco di fare colpo su qualcuno finisco sempre per fare l'effetto contrario.

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