Capitolo 18.

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18.

Questa settimana è letteralmente volata. Saranno stati i pochi impegni a farla sembrare piuttosto insignificante, dato che la cosa più entusiasmante che ho fatto è stata pagare l'affitto. A parte ciò non ho fatto altro che stare chiusa in ufficio o in casa, e questo ha contribuito ad amplificare la confusione nella mia testa. Persino la rabbia nei confronti di Hayden ha lasciato spazio alla preoccupazione su come gli stiano andando le cose. A mente fredda mi sono resa conto di aver dato troppa importanza alla delusione che avevo nei suoi confronti e troppo poca alla gravità delle azioni di Kim. Ho provato a mettermi nei suoi panni e sono arrivata alla conclusione che io mi sarei comportata esattamente alla stessa maniera, dopotutto con me non ha nessun legame ed è più che comprensibile che difendesse Kim piuttosto che me. Nonostante ciò non mi va di giustificare proprio nessuno, mi lascerò tutto alle spalle e farò finta di essere sordo muta. Hayden sarà solo lo chef del ristorante in cui lavoro, le sue questioni private non mi interesseranno, e Kim... beh, spero di non doverla rivedere più ora che non sarà più al Genesis.

Mi preparo frettolosamente per cominciare il weekend, fingo di ignorare il nervosismo che mi preme sulla bocca dello stomaco mentre mi dirigo verso il locale. Mi chiedo se Hayden sia riuscito a rimpiazzare i ragazzi che hanno deciso di schierarsi dalla parte di Kim, non voglio pensare a come sia andata questa settimana in mia assenza. Spero che Ethan sia ancora vivo. Raggiungo il ristorante appena in tempo per scampare a un temporale, l'assenza di un'auto comincia a pesarmi e il non potermela permettere ancora di più. Saluto tutti e stranamente vengo accolta da un sonoro ciao collettivo. Mi guardo bene intorno, vedo fin troppe facce nuove e questo mi tranquillizza. Solo un pazzo non accetterebbe una proposta lavorativa da Hayden Sanders.
<<Finalmente, non ce la facevo più a gestire questo branco di dipendenti indisciplinati da solo>>, scherza Ethan, sbucando alle mie spalle. Gli sorrido divertita, questa sera sembra essere persino più bello del solito.
<<Ho temuto che non sopravvivessi>>, sto al gioco facendo la melodrammatica. Mi dà il cinque al volo, dal suo irresistibile sorriso deduco che la settimana sia trascorsa senza troppi intoppi. Gli faccio segno di seguirmi per sistemare le mie cose negli armadietti, ho voglia di sapere com'è il clima generale prima di rivedere Hayden, e spettegolare con Ethan è diventata una delle parti migliori di questo lavoro.
<<Tutto bene?>>, mi precede prima che possa chiedergli qualcosa. Distolgo lo sguardo dal suo sorriso perfetto, questo ragazzo non si riesce a guardare. Annuisco, non posso rivelargli che non ho molta voglia di rivedere Hayden dopo averlo ospitato a casa mia per poi cacciarlo dopo aver scoperto le merdate che mi nascondeva. Fraintenderebbe sicuramente.
<<Un po' stanca>>, mento, giustificando il mio visibile malumore. <<A te invece?? Com'è andata questa settimana?>>, chiedo curiosa, sperando che abbia qualcosa di interessante da raccontare. Lo guardo sedersi su una panca dal riflesso dello specchio mentre sistemo i capelli in una treccia.
<<Meglio di quanto mi aspettassi, il mio impatto qui dentro non è stato dei migliori e non ti nascondo che ho cominciato a valutare anche altre proposte, ma fortunatamente già da martedì lo staff sembrava raddoppiato e non mi sono ritrovato a fare di nuovo il cameriere>>, ride, contagiando anche me.
<<Dio mio, scusami se ti ho snaturato ma era un'emergenza>>, replico riferendomi alla scorsa settimana. Passare dall'essere un sommelier a un cameriere deve essere un'esperienza da fare una sola volta nella vita. Non gli rivelerò mai che aveva un certo fascino mentre volteggiava tra i tavoli attirando l'attenzione di fin troppe donne, compresa la sottoscritta.
<<Ho parlato con lo chef qualche giorno fa>>, rivela improvvisamente. Trovo quasi tenero che non lo chiami mai per nome.
<<Riguardo cosa?>>, chiedo quasi impaurita. Ethan si guarda attorno per assicurarsi che non ci sia nessuno nei dintorni, non voglio che finisca per fare lo stesso errore che feci io con Hayden.
<<La sua situazione privata. La sua ex fidanzata è venuta di nuovo qui qualche giorno fa, fortunatamente non è successo niente di rilevante come l'ultima volta. So solo che gli ha riportato le chiavi di casa e tra una cosa e l'altra mi ha fatto delle confidenze che per rispetto non posso dirti>>, spiega. Questo ragazzo non può essere reale. Annuisco comprensiva, non oserei mai chiedergli di essere sleale. Sapere che Hayden si sia riappropriato della sua casa e che non stia più dormendo qui mi tranquillizza, forse è riuscito a trovare finalmente un po' di pace.
<<Però credo che si stia già consolando>>, continua, fischiettando poi per dissimulare la rivelazione.
Che vuol dire?
Esce dalla stanza prima che possa chiedergli altro, lasciandomi con la faccia perplessa di chi vuole sapere ancora. Hayden ha già una nuova ragazza? E perchè ne ha parlato proprio con Ethan? Alzo gli occhi al cielo mentre mi ripeto che non sono affari miei.
Mi faccio coraggio e decido di andare da lui per fargli almeno sapere che sono qui, nonostante tutto. Fortunatamente sono abbastanza matura da saper scindere il lavoro da tutto il resto. Continuo a incrociare nuovi ragazzi mentre raggiungo la cucina, sembra quasi che Hayden abbia rimpiazzato anche quelli che avevano deciso di restare, e non mi sorprenderebbe visto come si sono comportati domenica scorsa. Spero che riesca a farsi valere di più ora che ha meno problemi a cui pensare.
Lo cerco con lo sguardo mentre saluto tutti, per poi trovarlo di spalle al solito posto ma stavolta non da solo. Lo sento ridere mentre spadella a quattro mani, stringendo tra le sue quelle di una ragazza che scorgo solamente quando mi avvicino. Il corpo di Hayden copre interamente il suo, a primo impatto ho pensato che si fosse trasformato in un polpo con più braccia.
E lei chi è?
Lo sento darle indicazioni sulla cottura mentre lei ride di gusto della propria goffaggine, ignorando totalmente il mio saluto. Tossisco alle loro spalle per attirare l'attenzione, pentendomi immediatamente di averlo fatto quando mi ritrovo gli occhi di entrambi addosso, facendomi sentire a disagio. Hayden si sposta immediatamente dai fornelli, abbassando la potenza della fiamma.
<<Continuate, non volevo farvi smettere>>, sorrido falsamente, spostando lo sguardo dall'uno all'altra. Sono entrambi visibilmente a disagio, non ne capisco il motivo dato che a me non importa nulla.
<<Ti presento Kate, mi darà una mano con i primi piatti>>, spiega, indicandola con un dito. La ragazza, tale Kate, mi porge la mano amichevolmente, sussurrando il suo nome con voce fin troppo bassa. La osservo: ha dei lunghi capelli castani e una faccia pulita da brava ragazza.
Ora capisco le parole di Ethan.
<<Kate, lei è Margot, la caposala del weekend>>, continua Hayden, rivolgendomi un occhiolino per aver mantenuto la parola data mentre eravamo a casa mia. Sembrano essere passati mesi da quel giorno.
<<Fa' attenzione ai capelli, potrebbero finire nel cibo>>, mi rivolgo a lei notando la sua chioma libera. Strano che Hayden non l'abbia redarguita come ha sempre fatto con me. Kate si scusa prima di scomparire per sistemarsi, lasciando Hayden in evidente imbarazzo. È palese che nasconda qualcosa ma non gli darò mai la soddisfazione di mostrarmi curiosa.
<<Se mi cerchi sono in sala>>, lo avviso, liquidandolo prima che ritorni la sua nuova fiamma. Quante cose possono succedere in pochi giorni.
<<Tu come stai?>>, chiede improvvisamente, frenandomi. Mi impegno per non rispondergli male, come crede che io stia dopo aver appreso la verità in quel modo?
<<Bene. Vado fuori>>, torno a ripetere, eludendo ogni suo tentativo di conversazione. Per qualche assurdo motivo ho il cuore in gola mentre torno in sala e forse per la prima volta da quando lavoro qui non vedo l'ora di ritornare a casa. Sarà una lunga serata.
Mi guardo attorno cercando qualche volto conosciuto, mi chiedo se Julian e Rosie siano sopravvissuti allo sterminio dei dipendenti e quasi tiro un sospiro di sollievo quando scorgo una figura dai lunghi capelli biondi. La raggiungo al tavolo che sta sistemando, se due più due mi dà quattro deduco che Kim abbia inventato stronzate anche sul suo conto. Dovrò vederci chiaro.
<<Temevo che avesse licenziato anche te>>, ammetto facendola sorridere.
<<Impossibile, sono tra i suoi preferiti>>, si vanta, ed effettivamente ricordo il modo in cui l'ha difesa dopo che la colpevolizzai per l'incendio.
<<Ho visto che ci sono molti volti nuovi, persino in cucina>>, dico per capire se lei sappia qualcosa in più di me. Ovviamente sa eccome, lo intuisco da come cambia la sua espressione. Fa una smorfia contrariata, quasi disgustata.
<<Ah sì, lo chef Kate che non conosce nemmeno i tempi di cottura delle pietanze>>, alza gli occhi al cielo, facendomi ridere. Hayden dovrebbe dare una possibilità a questa ragazza solo per la pazienza che ha nel vederlo sempre con qualcun'altra e mai con sè stessa.
<<Li ho visti molto complici>>, le rivelo, ma sicuramente li avrà già spiati.
<<Lo so, è da quando ha messo i piedi qui dentro che Hayden ha un sorriso inquietante stampato in faccia>>, confessa in tono monocorde. E pensare che in questi giorni mi sono persino sentita in colpa nei suoi confronti, quando invece lui stava sicuramente meglio di me. Beato lui che riesce a passare da una relazione all'altra così in fretta, spero che questa gli vada meglio della precedente.
<<L'ha addirittura già inserita nella lista dei nomi di chi andrà al corso di formazione con lui la settimana prossima, lista che dovrebbe prevedere una precedenza per noi veterani avendo più esperienza>>, continua, lasciandomi perplessa. Non so di cosa stia parlando.
<<Corso di formazione?>>, domando curiosa. Effettivamente sarebbe utile un po' a tutti, ma se per Hayden ha avuto la priorità la nuova arrivata significa che più che un corso di formazione è uno speed date.
<<Sì, Hayden non te ne ha parlato?>>, domanda stranita. Con me parla solo dei suoi problemi, ormai. Scuoto la testa in attesa che cominci a spiegare.
<<La settimana prossima, non so dove di preciso, si terrà questo corso di formazione che durerà tre giorni, con rilascio di licenza personalizzata. Hayden ha scelto sei di noi tra tutti, ero convinta che lo avesse chiesto anche a te>>, si morde la guancia quasi imbarazzata per avermelo detto. Se avesse voluto farlo avrebbe avuto tutto il tempo domenica scorsa, deduco quindi che io non rientri nella sua lista. Poco male, non posso saltare giorni dal Sig. Miller e non mi va di chiedere permessi per uno stupido corso. Va bene così.
Alzo le spalle, sorridendo debolmente.
<<Tu vai?>>, domando pur immaginando la risposta.
<<Ovvio, sono la sua prossima ragazza, non posso mancare>>, scoppia a ridere da sola, contagiando anche me.
<<So che ti piace tanto, ma ti auguro di trovare di meglio>>, dico sincera. Hayden non merita tutta questa dedizione e dal modo in cui sorride intuisco che ne sia consapevole. Approfitto degli ultimi minuti liberi prima dell'apertura per controllare se il mio ciclo mestruale si sia degnato di farsi vivo essendo nuovamente in ritardo come il mese precedente. Mi prendo da sola la concessione di utilizzare la toilette dello stanzino riservata ai dipendenti che Hayden non ci permette mai di usare in quanto guasta, sono sicura che nessuno se ne accorgerà. Controllo che non ci sia nessuno nei dintorni, viste le pessime esperienze qui potrei aspettarmi che qualcuno faccia la spia e che Hayden mi licenzi per la ventesima volta dopo aver scoperto che utilizzo impropriamente la toilette privata. Già lo vedo farmi causa per occupazione non rischiesta di cessi. Alzo gli occhi al cielo al solo pensiero.
Lo sento urlare in lontananza di stare per aprire le porte, costringendomi a sbrigarmi. Delle mestruazioni nemmeno l'ombra, fortunatamente non tocco un uomo da troppo tempo per avere dei sospetti. Mi rivesto frettolosamente ma mi immobilizzo subito non appena sento la porta dello stanzino aprirsi. Merda.
Blocco ogni movimento rimanendo con i pantaloni alle ginocchia, non posso fare nulla ora.
<<Perchè non lo fai tu?>>, riconosco la voce di Ethan seppur parli a voce bassa. Impreco tra me e me mentre cerco di non fiatare, non sopporto più il fatto di avere sempre le idee sbagliate.
<<Sarebbe un no certo, Ethan, e tu hai più fascino per corromperla>>, sento ridere l'ultima persona che vorrei fosse qui. A quanto pare Hayden e Ethan hanno cominciato a fare coppia fissa di comunella. Non ne uscirà nulla di buono. Sento il rumore di un armadietto aprirsi, chissà cosa diavolo stanno combinando di nascosto da tutti. Qualche secondo di silenzio mi fa ben sperare, ma dura poco.
<<Ti interessa, non è vero?>>, chiede improvvisamente Ethan, e solo dalla sua voce riesco a figurarmi il suo sorriso perfetto. Cala il silenzio tra i due, per poi lasciare spazio a risatine ridicole.
Stanno davvero parlando come dei quindicenni della nuova cotta di Hayden?
<<Da quando l'ho vista la prima volta>>, replica poi. Voglio vomitare.
Valuto se mi convenga farmi scoprire o continuare ad ascoltare queste schifezze, forse potrei trovare una scusa valida per stare qui dentro, o forse no.
<<Pensi che lei ci stia?>>, continua Ethan, più tardi litigherò anche con lui per questo.
<<Voglio che venga al corso di formazione proprio per capirlo>>, replica lo stronzo ammaliatore di donne. Come avevo previsto questo corso è solo una scusa per arrivare alla conquista della nuova arrivata. Sono quasi imbarazzata per lui. Mi dispiace che Rosie dovrà assistere all'innamoramento dei due chef, quasi quasi le dico di non andare.
Come può uno come Hayden pensare che una ragazza come Kate non sia interessata a lui? È la selezione naturale.
<<Dobbiamo aprire. Conto su di te, allora>>, finalmente li sento allontanarsi e tiro un sospiro di sollievo quando la porta si chiude. Rialzo i pantaloni in fretta prima che qualcun altro entri e aspetto qualche secondo prima di uscire per non rischiare di incrociare i due qui fuori. Questa giornata è un inferno. Il mio umore è sotto ai piedi, non vedo l'ora che arrivi lunedì per non vedere più nessuno per un'altra settimana.
<<Ragazzi, si apre>>, urla il donnaiolo, e mi devo trattenere dall'alzargli il dito medio.
<<Che faccia!>>, ride Ethan sbucando ancora una volta alle mie spalle. Lo fulmino involontariamente, ormai il mio cervello lo etichetta come suo complice e non riuscirò a fare finta di niente.
<<Sono di cattivo umore>>, ammetto. Penserà che io sia bipolare visto che fino a poco fa non sembrava. Sorride, assumendo l'espressione di chi ha appena avuto un'idea geniale.
<<Menomale che ci sono io allora>>, estrae un foglio dalla tasca dei pantaloni, porgendomelo. Lo guardo perplessa, non ho voglia di leggere nulla. Lo guardo annoiata aspettando che spieghi.
<<Settimana prossima io, te e qualcun altro che non ci interessa salteremo tre giorni lavorativi e andremo fuori città a frequentare un corso di formazione, che ne dici?>>, domanda raggiante, e quasi svengo sul posto. Dispiego immediatamente il foglio per assicurarmi che ci sia scritto il mio nome, è un invito a tutti gli effetti firmato da Hayden Drew Sanders. Ma quindi...

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