Tomorrow is a hope, never a promise - Lestappen

Shanghai: For us, or them?

Charles ha sempre amato il gelato. Sin da piccolo, quando guardava i Gran Premi a Monaco dal balcone di casa sua con la famiglia, quello alla vaniglia era una costante. Era un momento di dolcezza, di condivisione e di gioia. Così, quando gli si è presentata l'opportunità, ha deciso di aprire una gelateria nel cuore di Milano. L'inaugurazione di "Lec" avviene qualche giorno prima del Gran Premio in Cina, attirando appassionati di corse e amanti del gelato da ogni angolo della città. 

Ogni gusto richiama un ricordo d'infanzia, i nomi particolari e la formula piuttosto dietetica. Da pilota, è spesso costretto a fare molti sacrifici per mantenersi in linea ma una bella vaschetta di gelato non riesce quasi mai a disdegnarla. Invece, avendola concepita come una piccola coccola con una cospicua percentuale in meno di grassi, persino gli atleti posso permettersi uno sgarro.

Durante l'inaugurazione, la gelateria è un tripudio di ragazzi curiosi. Charles si diverte a servire gelati, scattare foto e firmare autografi. Tra la folla, si intravedono alcuni volti noti di vip e personaggi dello spettacolo. Fuori dal locale, i fan cantano in coro "Oh Leclerc!", riempiendo l'aria di energia e sostegno. Sorride tra i suoi amati Tifosi, dirigendosi poi verso una pista di kart non troppo lontano che ha prenotato apposta per l'occasione. Si infila il casco con sopra stampato il logo Lec, pronto ad una stimolante competizione assieme ai suoi amici e collaboratori. Scatta diverse foto dell'evento e le manda a Max, il quale risponde un poco di rado probabilmente impegnato al simulatore, ma comunque felicissimo di questa attività avviata dal suo bel ferrarista.

Tra le numerose intervista rilasciate quel pomeriggio, una in particolare lo ha fatto davvero sorridere.

"A Verstappen allora che gelato diamo? Dopotutto è il tuo ragazzo, ma magari uno alla camomilla o alla passiflora così si calma un po' in pista!"

Esclama l'uomo, facendolo ridacchiare un poco. Scuote la testa, mostrando alla telecamera le fossette tenere e le iridi verdastre brillanti di felicità. Ovviamente farà avere al suo olandese tutti i gusti di gelato che preferisce, anche se non è poi un grande fan dei dolci in generale.

Il giornalista gli pone persino qualche domanda sul tennista italiano Jannik Sinner, ovviamente lo sosterrà nella semifinale e spera davvero che possa vincere la partita. Lo vedrà al Gran Premio di Monaco quest'anno, a tifare la rossa. 

Qualche giorno dopo, il monegasco si reca negli studi di Radio Deejay per un'intervista esclusiva. Accompagnato dal suo manager Nicolas Todt, Charles è accolto calorosamente dai conduttori del programma.

l'imprenditore francese prende la parola per raccontare come ha scoperto il talento del numero 16, naturalmente grazie alla famiglia Bianchi che gli consigliò di prendere il monegasco sotto la sua ala. Avevano ragione, è un ragazzo speciale e la dimostrazione è proprio sotto gli occhi di tutti.

"Quanto sei alto, Charles? Quanto pesi?"

"Sono 1,80 e peso circa 69 chili"

"Caspita, sei molto magro"

È vero, ma da pilota pesare di più significherebbe un grosso svantaggio. Abbassa lo sguardo un poco timido, passando inconsciamente le dita sottili lungo i suoi fianchi stretti. A Max piacciono così, perciò oltre che avere una funzionalità in pista è anche qualcosa di cui vantarsi per far impazzire il suo ragazzo. Poi, chiacchierando di test, una battuta spontanea sfugge al suo controllo. Già, avevano fatto più prove con il gelato che con la sua monoposto.

Oltretutto pensa comunque che sarebbe divertente festeggiare l'arrivo di Lewis l'anno prossimo con una bella vaschetta Lec alla vaniglia e la birra analcolica del britannico. 

Charles purtroppo non si ferma ancora molto in Italia e approfitta di un volo la mattina seguente per  tornare a Monaco e assistere alla partita di tennis Masters 1000 molto attesa. È un evento unico ed il moro, sempre impeccabile, si presenta vestito di tutto punto in bianco, pronto a tifare per l'italiano Jannik.