Hungary: Gon' find that perfect revenge

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Charles è sempre stato un appassionato di concerti. L'emozione di cantare a squarciagola fino a perdere la voce, di saltare a ritmo di musica e di immergersi completamente nell'esperienza lo rende davvero felice. Stasera assisterà al concerto di un'artista incredibile, Taylor Swift. Il giovane monegasco non vede l'ora di sentirla dal vivo e di godersi lo show.

Max, non ha potuto resistere agli occhioni dolci del suo ragazzo quando gli ha chiesto di accompagnarlo e, anche se non conosce alcuna canzone in proposito, ha deciso di fare uno sforzo per lui. L'olandese è più il tipo da musica rock e indie, ma la felicità del minore vale qualsiasi sacrificio. Inoltre, è piuttosto curioso di vedere personalmente cosa rende questa superstar così speciale per l'amato.

Nella loro piccola stanza, Charles si rigira più volte davanti allo specchio sistemandosi la camicetta bianca. Gli occhiali dalla montatura spessa poggiano sul suo naso francesino, ogni volta che passa le dita delicate tra le sue ciocche scure queste si arruffano sempre più. Il campione lo osserva dalla porta, un sorriso affettuoso dipinto sul volto. Non può fare a meno di pensare a quanto sia stupendo, è così fortunato ad averlo tutto per sé. Si avvicina al ferrarista sistemandogli una ciocca ribelle da davanti il viso angelico, il moro arrossisce leggermente e le iridi verdastre brillano di felicità. Durante il tragitto in macchina verso San Siro, il numero 16 parla senza sosta del concerto, di quanto ami le canzoni di Taylor Swift e gesticola senza sosta. Max ascolta con attenzione, affascinato dall'entusiasmo del suo ragazzo. 

L'atmosfera è elettrizzante, i due innamorati camminano verso l'area VIP collegata direttamente con il palco e subito il moro estrae dalla tasca il cellulare per contattare Pierre. Quella sera al concerto ci saranno anche il pilota Alpine con la sua ragazza, il tutto senza neppure mettersi d'accordo. Si scambiano delicati baci sulle guance appena si riuniscono, attendendo l'inizio dello spettacolo. Moltissimi fan regalano al monegasco numerosi braccialetti dell'amicizia, tanto da ritrovarsi con i polsi coperti di perline colorate. Alza le mani verso l'olandese come a mostrargli il bottino della giornata e quest'ultimo scuote la testa divertito a quanto il suo amato in realtà sia un bimbo. Appena le luci si abbassano e le prime note riempiono l'aria, Charles esplode in un grido di gioia. Max sorride e si lascia trascinare dall'energia del momento. Non conosce le parole, ma batte i piedi a tempo, avvolgendo le braccia alla vita del ferrarista per ondeggiare a ritmo con lui.

"Aspettavo di vederti così felice, Liefde"

Sussurra il mezzo belga all'orecchio del numero 16 incollato al suo corpo prestante. Quasi pensa di non riuscire a formulare altro alla vista di quel viso dolce guardarlo con amore.

Il concerto prosegue, e Charles canta a squarciagola ogni canzone, saltando e ballando senza sosta. Quando finalmente la musica si ferma e le luci si riaccendono, è senza fiato ma radioso. Il suo bel monegasco si è subito fiondato a raccogliere la spazzatura abbandonata nei dintorni, getta qualche bottiglietta e cartaccia prima di raggiungere nuovamente il suo amato pronto per tornare a casa. Il campione lo osserva sbalordito, non è da tutti compiere un gesto tanto ammirevole ed è certo molti avrebbero solo voltato le spalle alla spazzatura che loro stessi hanno lasciato in giro per poi andarsene come nulla fosse. Una volta nell'appartamento di Pierre a Milano, i due si addormentano abbracciati e stanchi nella camera degli ospiti che il francese ha offerto loro con gentilezza. I sorrisi felici si fondono in un bacio soffice prima di cadere nel mondo dei sogni, cullati dalla lieve brezza che filtra dalla finestra aperta.

Arrivati in Ungheria, qualche giorno più tardi, la situazione è davvero critica. Il tempo è cupo e minaccioso, un preludio a una tempesta che sembra imminente. Charles e Max si ritrovano confinati nel motorhome Red Bull, il monegasco non è tranquillo per nulla a riguardo. L'olandese fissa con aria assente la finestra che dà sul paddock, mentre il minore, seduto sul divanetto accanto a Checo, osserva preoccupato il cielo sempre più nero. Il vento ulula, la grandine picchia contro i vetri e la pioggia cade incessante. Si torce le mani delicate, sperando fino alla fine che non gli arriverà alcuna telefonata da parte di Silvia. È sicuro che lo sgriderà per essersi intrufolato quella mattina a salutare il suo ragazzo ed ora non può più tornare indietro a causa del maltempo. Il consueto media day per la scuderia è ormai saltato, ma quella mattina in hotel non aveva fatto in tempo a scambiarsi neppure un bacio con suo marito e così appena è passato davanti all'edificio blu navy è subito entrato ad abbracciare il suo amato.

Tomorrow is a hope, never a promise -  LestappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora