Austria: Hell is forever whether u like it or not

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Charles e Carlos sono pronti per un nuovo weekend di gara, entrambi i piloti sanno quanto sia importante prepararsi al meglio e quindi decidono di dedicarsi a una sessione di allenamento al simulatore, approfittandone anche per registrare il solito video da pubblicare sui vari social Ferrari. Il monegasco si accomoda sul sedile, cercando di trovare la posizione più comoda, stavolta sarà il suo turno di guidare.

Lo spagnolo si erge dietro di lui con un sorrisetto furbo sul volto, da quando avevano chiarito, sull'aereo per il ritorno dalla Spagna, il rapporto tra loro è sempre incredibile. Non sono servite parole di consolazione o discussioni particolari, solo i loro sguardi che si incrociano in una sinfonia di verde e marrone. Il maggiore tiene in mano una benda grigia, la appoggia sugli occhi del minore e l'oscurità totale lo avvolge immediatamente. Senza preavviso, nel far intuire a Charles il momento giusto di frenare, tira indietro la testa del numero 16 con un forte strattone. Quest'ultimo, colto di sorpresa, si lascia andare in un respiro profondo, il petto che si solleva e si abbassa lentamente mentre cerca di mantenere la calma. Le mani grandi di Carlos sono ancora strette attorno ai lembi laterali della mascherina, guidandolo in ogni curva.

Muove la testa del minore a destra e a sinistra con una facilità sorprendente, ogni movimento è preciso e deciso. Il volante risponde ai comandi del monegasco, ma è la guida del latino a dettare il ritmo della gara simulata. Charles sente ogni muscolo del suo corpo teso, sopraffatto dall'impetuosità del compagno

"Oddio"

Sospira, sentendosi travolto dall'energia e dalla forza di Carlos. La sessione continua, il simulatore ronza sotto di loro, ma per Charles è come se tutto il mondo si fosse ridotto a quella poltrona, quella benda e quelle mani che lo guidano. Ogni curva è un salto nel buio, ogni rettilineo una corsa contro il tempo. Trova piuttosto particolare questo approccio quasi intimo, lo spagnolo non negherà di essersi chiesto se è così che al moro piace essere trattato anche in contesti più privati assieme a Max.

Charles si pizzica la maglia per minuti interi, la adora. È comoda, sportiva, rossa con strisce gialle e il numero 16 stampato sulla schiena. Ricorda molto quelle da calcio ed è felice di indossarla su questo circuito. Mentre si prepara per la press conference, sente il cuore battere all'impazzata dalla felicità, rivedrà il suo ragazzo prima di quanto pensa. Raramente vengono intervistati insieme, poiché spesso troppo impegnati a parlottare tra loro, perdersi negli occhi l'uno dell'altro, piuttosto che rispondere alle domande. Ma oggi è un'occasione speciale, una delle gare di casa per l'olandese o perlomeno per Red Bull.

Sono arrivati in Austria in giorni diversi, Charles odia non poter sempre viaggiare con Max ed il campione è dovuto partire prima per registrare degli spot pubblicitari. La lontananza è dura, e anche se il monegasco lo guarda sempre in streaming su Twitch mentre gareggia al simulatore con il team Redline, gli manca non potersi appisolare sulla spalla dell'olandese appollaiato a sua volta sul sedile del jet privato e coccolarsi poi nella loro stanza d'hotel.

Si accomoda finalmente sul divanetto, muovendo un poco le gambe nell'attesa dell'olandese quel pomeriggio in mostruoso ritardo per la conferenza. Logan, seduto accanto al ferrarista, richiama la sua attenzione con un colpetto sul ginocchio. Charles si sporge verso di lui con un sorriso gentile, le sue fossette si fanno più pronunciate quando ride alla battuta dell'americano. Il minore tiene il telefono tra di loro, mostrandogli una foto buffa, pensa di iniziare ad adorare la risata del numero 16 così sincera e cristallina.

Dopo circa dieci minuti buoni, Max raggiunge finalmente il suo amato, appoggiando distrattamente una mano grande sulla sua coscia. l'olandese, con un sorriso divertito, inizia però a lamentarsi del dolore al gomito. Lo aveva sbattuto solo il giorno precedente durante una stream, un incidente che il monegasco aveva visto in diretta, ridendo di gusto. Il mezzo belga sente una piccola stretta allo stomaco nel vedere il suo moretto così legato a quasi tutta la griglia, certo è felice di vedere che sia ben voluto e che qualunque persona incrociasse quegli occhi verdastri vispi si innamorasse all'istante, ma ciò lo fa ingelosire ancora di più, soprattutto se si tratta di un pilota. Charles, risponde alle varie domande con un tenero sorriso in volto esclamando quanto fosse felice di aver avuto l'onore di portare la fiaccola delle Olimpiadi giusto qualche settimana prima. presto però, non riesce a trattenersi dal voltarsi di nuovo verso il campione, contemplandone ogni singolo particolare del viso. Lo trova sempre bellissimo e potente. Gli occhi azzurri brillano di intelligenza e malizia, i capelli chiari schiacciati dal consueto cappellino e la barba un poco incolta lo rendono ancora più sensuale agli occhi del minore.

Tomorrow is a hope, never a promise -  LestappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora