Capitolo 1

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La luce del sole entrava dalla mia finestra e illuminava la mia stanza, non volevo muovermi dal mio letto e volevo continuare a dormire. Non ero una persona mattiniera ed era strano che la luce del sole mi piacesse. Mi piaceva come cambiava il colore dei miei occhi in un'altra sfumatura di blu, li rendeva più chiari. Mi piaceva come mi dava un'energia positiva con gli uccellini che cantavano.

Ma comunque non ero una persona mattiniera perché tutte le mie mattine, in qualche modo, venivano sempre rovinate. Questa era la ragione per cui le odiavo. O le persone le rendevano peggiori. Per persone intendevo i miei genitori e il mio fratellino.

Non sapevo se era colpa mia oppure no ma sapevo che avevo molti difetti, ed uno di questi era che non sapevo tenere la bocca chiusa. Ho sempre detto la cosa sbagliata al momento sbagliato e non me ne importava. Ero così onesta e coraggiosa che molte persone mi definivano maleducata.

Forse questo era il mio soprannome o la mia personalità ma, come ho già detto, non mi importava. Se non potevi sopportare che ti venisse detta la verità in faccia allora non avresti dovuto chiedere la mia opinione. Io ero una di quelle persone che non aveva paura di sentire o dire la verità, questa poteva essere la ragione per cui odiavo, in un certo modo, la mia vita ma cercavo di godermela quanto più potessi senza lasciare che qualcuno o qualcosa la rovinasse. Proprio come adesso che mi ero accorta di essermi svegliata tardi. Grande, odiavo alzarmi tardi, anche se sembravo quel tipo di persona, mi rendeva esausta.

Mi alzai dal letto dopo essermi stiracchiata e aver sbadigliato, proprio come facevano tutti di mattina. Mi lavai i denti, mi feci una doccia e feci le solite cose. Ero libera, non sapevo cosa fare, ma ero abbastanza pigra da stare a casa tutto il giorno.

Ero affamata così la cucina fu il primo posto dove andai, andai ad aprire il frigorifero per prendere prima il latte, poi avrei dovuto prendere i cereali, ma mi accorsi che era già sul tavolo della cucina dietro i miei cereali.

Scrollai le spalle e andai a prendere la mia ciotola, quando presi la scatola di cereali era vuota.

I miei occhi si spalancarono perché il primo pensiero che mi era passato per la mente era giusto. Vidi il mio stupido fratellino, Nathan, mangiare i miei cereali con un sorrisetto compiaciuto sulla faccia. Cacciò la lingua a me e io gemetti correndo verso di lui. Lui velocemente salto giù dallo sgabello e corse Dio solo sa dove, ma io l'avrei trovato in un modo o in un altro.

Corsi per il salotto e l'atrio come una persona pazza fino a che lo trovai nascosto dietro il divano. Ridacchiai e presi la sua gamba, lui urlò.

"Smettila di urlare, sei un'idiota!"

"No, sei tu l'idiota!" Lui urlò in risposta.

Mia mamma arrivò nella mia visuale sospirando e ci separò l'uno dall'altro.

"Che cosa sta succedendo adesso?" Chiese. Sembrava fosse esausta.

"Ha mangiato I miei cereali, mamma. Glieli hai dati tu?"

"Si, Evelyn. Lui li voleva così glieli ho dati" Lui si stava nascondendo dietro mia madre, lo guardai e lui stava ridacchiando. Era un diabolico bambino di 8 anni.

"Primo, mi chiamo Eve. Secondo lo sai che sono i miei cereali, li mangio sempre di mattina da quando ero piccola. Lui li ha finiti!"

"Non mi parlare in quel modo, Evelyn Henderson. E, cresci!" Sbuffai.

"Se i cereali erano tuoi e io non potevo mangiarli, allora, perché tu hai preso la macchina di mamma ieri?" Chiese innocentemente. I miei occhi si spalancarono ed io entrai nel panico, mia mamma non lo sapeva che io l'avevo presa.

Rude [Harry Styles] (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora