Appena entrati tutti quanti provarono la sensazione di essere osservati, e ciò non mi piacque per niente.
Ovunque regnavano squittii di topi e l'intera casa era pervasa da un odore stantio, pesante e nauseabondo, come se l'aria all'interno fosse rimasta la stessa per secoli. Le pareti tarlate, con qua e là assi mancanti, spezzate o gonfiate dall'umidità, decorate con vernice verde pallido ormai scrostata, che mostrava il legno marcio sottostante, e quadri di persone che, in un tempo assai remoto, dovevano essere state molto famose - forse presidenti del consiglio, compositori, attori, poeti, politici o sovrani, ma che ora avevano i volti consumati e bucati dalla strana follia discontinua del tempo, paragonabile alla mia, erano le protagoniste di questa stanza, forse una volta un accogliente salotto. Come ciliegina sulla torta, in ogni dove si incappava in continue ragnatele vuote, senza neanche una lontana ombra dei loro minuscoli creatori multizampe.
Ecco là un divano viola scuro, anch'esso stinto come le pareti che lo circondavano, un camino di mattoni ancora miracolosamente in piedi, una libreria con i tomi, invece che sulle mensole piegate dal loro peso, caduti per terra, finiti aperti a metà e con pagine strappate violentemente.
Facendo lo slalom fra le assi del pavimento mancanti, ci avvicinammo alla libreria, quando improvvisamente nel vecchio camino si accese il fuoco da solo, sfrigolando e scoppiettando, nonostante la totale assenza di legna, carbone o qualunque altro tipo di combustibile.
Tutti sobbalzammo e sentimmo una risata cupa e tenebrosa alle nostre spalle. Voltandoci, però, non vedemmo nessuno.
Quindi la testa iniziò a girarmi vorticosamente, poi iniziai a barcollare, ed infine le voci dei miei amici si fecero sempre più lontane...***
Ad un certo punto sentii una risata diabolica dietro di me, ma, girandomi, non vidi nessuno. Quindi udii i lamenti di Will accanto a me: non stava in piedi, ma cosa gli succedeva?
"Ehi Will? Will? Tutto ok?"
Lui non mi rispose.
"Will? Will! Will!!!"
Non mi resi conto che lui stava urlando in preda al panico.
Con gli occhi chiusi.
"WILL! WIIIIILL!!!"
Quando cadde a terra, io cacciai uno strillo talmente forte da far volare via i pipistrelli annidati sulle travi marce del soffitto.
Oddio, che cosa gli stava succedendo?***
Mi risvegliai nello stesso luogo, ma non c'era più nessuno dei miei amici. Al loro posto vi erano degli strani peluches con delle lettere sopra: una pistola con sopra la lettera M, una spada con la lettera P, una porta con la lettera E ed infine una bombola di gas con la lettera S.
Quindi vidi la stanza cominciare a mutare: sulle assi di legno delle pareti, come in una videocassetta, iniziarono a formarsi delle linee bianche orizzontali, che si muovevano. In alto a sinistra del camino, ecco due frecce vicine che puntavano a sinistra.
E, nel giro di pochi secondi, vidi la vernice caduta a terra ricomporsi, risalire la parete e tornare al suo posto, splendente come non mai.
Una parola, sibilata, sibilante e sibillina, si fece pian piano strada nelle mie orecchie: un sussurro, un presagio, un piccolo accenno di schizofrenia che ripeteva incessantemente "Reverse".
Quindi a mano a mano tutta la stanza cambiò: ecco linee bianche ovunque... i libri si ricostruirono e tornarono nelle mensole; dai mattoni del camino scomparì la polvere; le finestre riebbero indietro i loro frammenti che ridiventarono vetri, puliti e lucidi; il divano si tinse di viola acceso e i quadri riacquistarono i loro volti.
Sembrava che la stanza fosse tornata allo splendore di una volta, quando il tempo non aveva ancora gettato le sue inclementi mani, cariche di vecchiaia, su questa casa.
Una cosa era totalmente nuova: una bambola a molla, seduta sul divano a fissare il fuoco acceso e vigoroso del camino.
Era molto carina: i capelli biondi erano raccolti in due adorabili treccine che le ricadevano sulla schiena, che incorniciavano i suoi piccoli occhi azzurri, il viso di porcellana bianchissima e il suo tenerissimo vestitino di pizzo rosa. La guardai per un po', quindi decisi di capire dov'ero in realtà.
Appena mi girai sentii un tonfo.
Lo stesso tonfo di un corpo morto caduto per terra.
Mi voltai e vidi la bambola sul pavimento.
In una pozza di sangue.
Gli occhi azzurri diventati arancioni la faccia bianca crepata dalla caduta il vestito rosa tinto di rosso i capelli biondi mutati in neri.Il mio cuore stava premendo per uscire dal petto.
Sentii la sua molla caricarsi.
Dunque ella si alzò.
Da sola.
E iniziò a camminare verso di me.
Io arretrai di qualche passo, ma la parete bloccò la mia timida fuga.
Una canzoncina inquietantemente e terrorizzantemente adatta a dei bambini partì dalla solitamente muta bocca della bambola, che cantava in falsetto:
"Four fat sausages slipping in the pan;
Four fat sausages slipping in the pan;
One goes pop, one goes bang!;
Two fat sausages slipping in the pan;
Two fat sausages slipping in the pan;
One goes pop; one goes bang!"
Intanto la carica della molla iniziò a scaricarsi, facendo rallentare ed incupire la voce del giocattolo.
"Then there's a little, special sausage... that doesn't slip in the pan... so no pop... so no bang!!!"
E detto questo la bambola ricadde a terra, definitivamente scarica.
Solo in quel momento mi accorsi che c'era scritta una lettera sulla sua fronte.
W.
Ma che cosa significava?
Mentre mi stavo avvicinando alla bambola per controllarla meglio, questa si rianimò, e con voce ancora più cupa proclamò:
"...so this one will explode!!!"
E dopo ciò l'intera stanza saltò in aria in una palla di fuoco gigantesca.
Mi risvegliai, urlante e ansimante, con Samantha di fronte a me, che cercava di farmi alzare.
Tutto era come prima, vecchio e stantio.
"Quindi era solo un sogno." pensai.
"Uno stupido sogno.
Un sogno che mi ha fatto davvero cagare sotto, ma soltanto e comunque un sogno."
Ma cosa significava questo sogno?
Una visone del futuro, seppur criptata?
Oppure un brutto scherzo della mia mente esausta, che chiedeva soltanto di uscire da quella catapecchia?
Lo avremmo scoperto poco tempo dopo, ahimè, a nostre spese...(((((((Angolo dell'autore)))))))
Hey!! Ci arriviamo pian piano, alla parte "bella"... (#sadismo).
Spero che vi piaccia!!
P.s. io mi sono fatto paura da solo pensando all'aspetto della bambola, cioè rendetevi conto con chi avete a che fare...
NOTTE
E SOGNI MANICOMIALI-CIOÈ... EHM... SOGNI D'ORO!
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Il demonio della 13esima casa
ParanormalSpero che almeno voi mi crediate... non come quegli psichiatri... se solo sapessero ciò che è successo... non mi definirebbero pazzo! Vorrei vederli, con i loro tomi di psicologia, mentre cercano di sopravvivere alla casa numero 13 del vicolo Charle...