12 - nulla è come sembra

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Camminammo per un po'. Thomas cercò Aris e ci accompagnarono fino alla stanza misteriosa. Aveva preso il pass di una guardia, non ho idea di come. Mentre cercavamo di entrare, passò una donna di quelle vestite di bianco. Ci nascondemmo tutti dietro ad una parete. Thomas fu quello che mi tirò per il braccio, aiutandomi. Ero di fianco a lui e ci stavamo guardando. Si portò il dito alla bocca, come per zittirmi. Non fiatammo. La donna entrò nella stanza, e poi la vedemmo uscire. Thomas mi sorrise e tornammo davanti alla porta. Passò il tesserino e quella si aprì. Entrammo tutti e quattro. Rimanemmo a bocca aperta, non riuscivamo a credere a ciò che stavamo vedendo. C'erano delle persone dentro a tubi pieni di liquido. Misi la mano su uno di questi tubi, riconoscendo uno dei ragazzi che era scappato dal labirinto con noi. Non conoscevo il suo nome. Continuammo a camminare e Thomas si soffermò davanti a un tubo in particolare. Lo vidi inquieto. Ci avvicinammo a lui e finalmente la vidi. Teresa era lì dentro.

" Teresa... "

Thomas mise una mano sul tubo. Versò qualche lacrima. Io gli andai vicino e gli accarezzai la schiena.

" Hey... La tireremo fuori di lì. "

" È tutta colpa tua, Lisa. Lei è lì dentro per colpa tua. Tutto ciò è colpa tua. Io sono entrato nel labirinto per te. Da quando ti conosco hai portato solo guai nella mia vita. Io ti giuro che non voglio mai più parlarti. Non è possibile che tu abbia portato tanto caos. "

" Thomas, ma che stai dicendo...? "

Thomas mi rivolse uno sguardo pieno d'odio. Newt venne da me e mi abbracciò.

" Thomas, lasciala stare. Non vedi che è solo una ragazza spaventata e indifesa? Lisa non ha colpa di nulla. "

" E tu che cazzo ne sai, Newt! Non hai mai fatto i sogni che faccio io! Tu non lavoravi per la WCKD! Ma io sì! Lisa nasconde un grandissimo segreto, che conosco solo io. Ma starà a lei raccontartelo. "

Sentimmo qualcuno entrare dalla porta. Corremmo tutti a nasconderci dove riuscivamo. Vidi Janson entrare con fretta.

" Chiamatela subito! "

Una guardia accese un dispositivo e chiamò qualcuno. Vidi mia madre. Per poco, non mi venne un colpo.

" Ciao, Janson. "

" Ava. "

" Come sta Lisa? "

" Bene, stai tranquilla. È sotto la mia sorveglianza. "

" Ascolta, Janson, devi prendere i ragazzi immediatamente e fargli fare la seconda prova. "

" Ora, Ava?! "

" In questo momento. Devi sbrigarti. Le cose non stanno andando come dovrebbero. "

" D'accordo. Ai tuoi ordini. Ci risentiamo presto. "

" Ciao, Janson. Prenditi cura di lei. "

" Ciao, Ava. "

La confidenza che avevano mi stava uccidendo. Non eravamo mai scappati dalla WCKD. Ci eravamo dentro. Janson se ne andò, e noi uscimmo dai nascondigli.

" Dobbiamo scappare via di qui! Subito! "

" E come cazzo facciamo con Teresa? Io senza di lei non me ne vado! "

" Thomas, smettila di fare lo stronzo. La dobbiamo lasciare qui. "

" NO! NON ME NE VADO SENZA DI LEI, NEWT! "

" Fai quel cazzo che ti pare. Io avviso gli altri. Ce ne andiamo. Rimani qui, portala via. Insomma, non m'interessa. "

Uscimmo di corsa dalla stanza e ci rifugiammo nella mensa. Andammo ad avvisare i nostri compagni radurai e tutti corremmo verso quella che sapevamo potesse essere l'uscita. Thomas era venuto con noi, ma aveva ancora l'idea di portarsi via Teresa. Vedemmo una dottoressa che stava iniettando qualcosa ad una ragazza. Entrammo e vidi che la ragazza era in realtà Teresa. Thomas minacciò la dottoressa, e prese Teresa in braccio. Lei si svegliò, stordita. Iniziammo a correre per i corridoi infiniti di quel luogo. Stavano iniziando a suonare allarmi dappertutto. Avevano capito che stavamo scappando. Arrivammo fino ad un luogo che sembrava proprio l'uscita. C'era un pannello in cui scannerizzare la mano. Tutti guardarono me. Mi avvicinai e provai a mettercia mano sopra. Si sentì un lungo "biiiip". E poi, la porta parlò.

" Benvenuta, Lisa. "

Si stava aprendo lentamente, alzandosi. Sentimmo Janson arrivare dietro di noi. Appena ci furono pochi centimetri di porta aperti, feci slittare sotto tutti i miei amici. Poco alla volta, erano tutti di là. Mancavano Thomas, Newt e Teresa. Guardai Janson.

" Piccola Lisa, si sa che tornerai sempre a casa. Quindi, dove scappi? Hai proprio intenzione di abbandonare il tuo vecchio? Così mi intristisco, però. "

Non capivo. Perché si stava chiamando "il mio vecchio"? Che cosa cavolo gli passava per la mente? Newt mi prese la mano.

" A tutte le unità, chiudete il portone! "

Janson aveva dato un ordine. La porta si stava chiudendo velocemente. Non si era nemmeno aperta del tutto, c'era solo un piccolissimo spiraglio dal quale erano usciti tutti. Newt guardò male Janson.

" Lisa, andiamocene! Non stare ad ascoltarlo! "

" E comunque, hai sbagliato a scegliere lui. Thomas mi stava più simpatico. Almeno sapeva quello che faceva. "

" Basta, Janson! Tu che cazzo ne sai di me e Thomas? "

" Oh, Lisa, so più di quanto tu creda. Non mi riconosci proprio, eh? "

" Che cosa stracazzo vuoi da me e dalla mia vita, Janson? "

" Fa male sapere che non mi riconosci... Tua madre avrà cancellato ogni tuo ricordo con me dalla tua memoria. "

" Davvero, non capisco. "

" Ti chiedo solo di non lasciare casa, piccola mia. "

" Scusa ma come ti permetti a chiamarmi così? "

" Lisa... Davvero non capisci? "

La porta si era quasi chiusa. Thomas e Newt si guardarono a vicenda. Mi presero per entrambe le braccia e mi spinsero al di là della porta con delicatezza ma velocemente. Anche loro rotolarono sotto la porta, e per un pelo non rimasero dall'altra parte.

" Ti ho salvato il culo un'altra volta, Lisa. Dovresti ringraziarmi. "

Thomas mi guardò ridendo. Andò verso Teresa. Io rimasi ferma a guardare Janson dall'altra parte della porta. Di che ricordi stava parlando? Il suo viso mi era familiare, sì, ma non credevo di averlo conosciuto in passato. Vidi che Janson appoggiava una mano sul piccolo vetro che c'era sulla porta. Gli scese una lacrima e la notai. Lui non volle nasconderla. Cercai di avvicinarmi, ma Newt mi chiamò e mi girai. Da lì in poi, persi ogni mia speranza di capire cosa intendeva l'uomo che era rimasto dall'altra parte del vetro. Corremmo via. Sapevo che mi sarebbe aspettata una notte lunga e speravo di sognare, o meglio, di ricordare, tutto ciò che riguardasse Janson.

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