ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ xɪɪ

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Nel frattempo che Thomas, Gally e Newt erano in città, Calipso ne aveva approfittato per riposare un pochino ma non prima, però, di essere sicura che Helen stesse bene. Ovviamente l'idea di mettersi a dormire non era stata affatto sua bensì della medicale, che le aveva fatto notare che se non riposava adeguatamente non sarebbe mai riuscita a guarire, eppure non riuscì a farlo per più di un paio d'ore. Il dolore alla spalla, purtroppo, era forte e l'aveva svegliata non permettendole più di riprendere sonno. Aveva davvero bisogno di un forte antidolorifico tuttavia non disse niente all'amica, in primis perché sapeva che non aveva più con sé i medicinali e poi perché dormiva profondamente e non voleva disturbarla.
Non avendo altra scelta se non alzarsi e tenersi occupata, specialmente per distrarsi dal dolore, diede il cambio di guardia a Brenda invitandola a riposare serenamente con gli altri.

Una volta sicura che tutti dormissero, si accomodò sul divano e prese il diario dallo zaino, ringraziando il momento in cui era riuscita a prenderlo, poiché senza di quello non sapeva in che altro modo sfogarsi. Concentrata ma allo stesso tempo vigile, nell'eventualità che qualcuno li attaccasse, iniziò a scrivere tutto ciò che le passava per la testa con estrema calma e cura, visto che non era abituata a scrivere con la mano sinistra. Buttando giù, sulle sue pagine ingiallite e rovinate, i pensieri che la stavano assillando, specialmente quelli sull'inglesino che non facevano che tormentarla più di tutti. I quali, infatti, l'avevano seguita persino nel sonno, facendole sognare qualcosa di piuttosto strano.

Aveva sognato di correre per i corridoi di qualche struttura di WICKED -aveva letto il loro nome sulle porte e delle vetrate- nonostante ciò non era spaventata come poteva aspettarsi, bensì rideva, rideva felice più che mai. Via via che avanzava si era scontrata con alcune guardie e dei tizi con dei camici, ma nessuno di loro l'aveva richiamata all'ordine indispettiti dal suo comportamento, anzi, se lo avevano fatto erano divertiti di vederla correre in quel modo, almeno finché si nascondeva dietro un angolo per riprendere fiato. A quel punto dopo averlo fatto, proprio quando stava per ripartire, due braccia le avvolgevano la vita e sentiva la voce inconfondibile di Newt, vicino all'orecchio, dirle "Finalmente ti ho presa, dolcezza" per poi girarla e baciarla.

Non aveva la minima idea di che diamine fosse quella roba, quello che aveva sognato non era il Newt che aveva conosciuto ma uno più giovane... e poi dolcezza, lei? Quando mai. Quel nomignolo, al solo ripensarci, le faceva venire il voltastomaco.
Innervosita dal sogno e da tutto il resto, si passò la mano, che poteva muovere, sul volto e sospirando richiuse il diario, sicuramente il dolore alla spalla le stava dando alla testa e le stava giocando brutti scherzi, ecco perché si era svegliata in un bagno di sudore.

Era persa in quelle considerazione mentre fissava Helen e Fry dormire, domandandosi anche se avesse fatto la scelta sbagliata a non aprirsi con la moretta, dato che sembrava non le bastasse più scrivere quello che la tormentava sul diario, fino a quando non sentì dei passi avvicinarsi. In allerta abbandonò il piccolo quadernino tra le gambe incrociate e prese subito il coltello, dalla fondina, pronta a difendere sé stessa e gli amici, tuttavia dalla porta sbucò il faccione di Gally che la fece rilassare ma anche borbottare una parolaccia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07 ⏰

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