✰cap17✰

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dopo aver fatto un bel po' di coda per riuscire ad uscire dal campo ci ritroviamo ad andare di nuovo verso l'hotel

io:"ma perché torniamo nell'appartamento"chiedo non capendo il perché 

papà:"devo prendere delle scartoffie"chiude secco

avrei voglia di chiedergli di che cosa pensa su Jannik,ovviamente dal punto di vista sportivo ma oggi non è in vena di chiacchiere.Non che di solito lo è così decido di aspettarlo fuori dall'hotel e dopo una occhiataccia mi lascia sola.

Noto solo ora i vari messaggi del rosso che m chiede se gli fossi piaciuto per come aveva giocato la partita,gli rispondo con un :"BRAVISSIMO"e spengo il telefono,certo con mio padre sarà più complicato vederlo ma troverò delle vie di fuga...anche di notte!!

Lo vedo uscire dall'hotel e appena mi raggiunge mi dice che devo andare insieme a lui ad una riunione con dei suoi adorati colleghi,di cui alcuni erano anche alla partita di Jannik. Intanto che camminiamo i miei pensieri sono tutti allegri ancora per la scorsa notte,e un sorriso appare all'improvviso sciogliendo il mio viso serio e ovviamente lo stronzo accanto a me se ne accorge

 papà:"che hai tanto da sorridere?"mi domanda 

io:"no no nulla!!"dico agitandomi

papà:"dimmi la verità se non vuoi una punizione"dice sorridendo 

io:"sono soltanto contenta che.."

"CAZZO CHE DICO ORA?!"

io:"che...ANNA MI ABBIA CHIAMATO"dico urlando e facendo girare qualche persona accanto a noi

papà:"non è vero..."

io:"INVECE SÌ"dico accorgendomi dopo di stargli gridando in faccia

lui mi guarda innervosito e mi prende per il braccio facendomi avvicinare a lui

papà:"osa soltanto ancora una volta alzare la voce con me e ti ammazzo...chiaro?"

io:"s-si"

papà:"sta sera sarai punita capito stronzzetta irrispettosa!?"

non rispondo più e rimango pietrificata dal terrore,lui mi lascia il braccio e continuiamo a camminare fino ad arrivare davanti alla stessa porta dell'altra volta.

Busso per un po' di volte finché non è un uomo in giacca e cravatta ad aprirci,mio padre lo saluta stringendogli la mano e appena entro in quella stanza vengo pervasa dal sollievo e  dalla tranquillità vedendo seduto su una di quelle poltroncine Jannik,gli scrivo sul cellulare prima di entrare nella stanza questo:

"fai finta che non ci conosciamo"  

sento la notifica del suo cellulare per poi vederlo leggere il messaggio e guardarmi

JANNIK POV'S

io e il mio allenatore siamo insieme in uno studio con uno dei miei sponsor e da quel che so dovrebbe arrivare anche il padre della mia fidanzata è sia strano che magnifico pensarlo e anche sussurarlo per non farmi sentire

Dopo alcuni minuti dal nostro arrivo sentiamo bussare per un po' di volte,L'altro si alza e va ad aprire la porta e nello stesso momento mi arriva un messaggio da parte di Ludovica

"fai finta che non ci conosciamo"

non riesco a capire il significato di quella frase finché non la vedo varcare la soglia della stanza,rimango senza fiato per la sua bellezza.Mi alzo con scatto e mi avvicino a lei per "presentarmi"

io:"piacere Jannik Sinner...mi conoscerai già"

Ludovica:"ho avuto il piacere di vedere la tua partita sta mattina"dice sollevata perché io stia al gioco

𝓵𝓪 𝓶𝓲𝓪 𝓼𝓾𝓹𝓹𝓸𝓻𝓽𝓮𝓻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora