Il sole nella tempesta.

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[AUSTIN]
Finito il funerale,io e Nessa ci rechiamo verso l'uscita.
Stai bene gli chiedo?mentre la stringo a me.
~
Sono un po' scossa,ma si sto bene.
~
Sai che io ci sono,per qualunque cosa tu abbia bisogno.
~
Grazie,gli dico mentre gli appoggio la testa sulla spalla.
~
Faccio per prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni,ma ben presto mi accorgo che non c'è.
Cazzo.
~
Tutto bene?
~
Si,sono che ho dimenticato il telefono in chiesa,vado a prenderlo.
Tu intanto aspettami alla macchina.
~
Va bene.
~
Mi dirigo verso l'entrata della chiesa e mi incammino nella direzione dove eravamo seduti.
Fortunatamente mi ci vuole ben poco per ritrovare il telefono.
Quando sto per uscire,sento due voci provenire da una porta laterale.
Avrei giurato che fosse la voce di Paul,con lui c'era anche qualcun'altro,ma non ero riuscito a capire di chi si trattasse.
Insospettito decido di ascoltare la conversazione.
~
Prima fai quello che ti dico,prima avrai ciò che vuoi.
~
Non posso fare quello che mi chiedi! è troppo rischioso.
~
Non importa,ormai non ti puoi tirare indietro,in più fa comodo ad entrambi.
~
Io voglio la mia vendetta,in più tu vuoi una cosa che lui ha. Devi solo fare quello che ti dico e vedrai che nel giro di poco tempo otterrai ciò che vorrai.
~
Ok,conta su di me.
~
Mi allontano dalla porta ed esco prima che qualcuno si possa accorgere della mia presenza.
Vendetta?Otterrà cosa?
Di che cosa stavamo parlando,ma soprattutto di chi?.
Paul non mi è mai piaciuto dal primo momento che l'ho visto,mi è sempre sembrato qualcosa che nascondesse qualcosa,e infatti.
Qualunque cosa sia lo scoprirò.
~
Mentre aspetto Austin sento un uomo avvicinarsi a me.
~
Nessa,anche tu qui?
~
Signor Dan?cosa ci fa qui?
~
Sa conoscevo dei parenti di Rose e visto che sono qua a New York non potevo non venire.
Piuttosto lei,come sta? la vedo molto scossa.
~
Si..per me era molto importante,era un pilastro.
~
Mi spiace..la cosa più brutta e che si tratta di omicidio,povera donna..
~
È lei come lo sa?dico mentre assottiglio lo sguardo.
~
Perché l'ha detto lei giusto?
~
Ho detto che da quello che hanno visto credono sia omicidio,ma non ne ho detto di esserne convinta.
~
Scusi Nessa,avrò capito male.
Ora devo scappare,ci rivedremo sicuramente.
~
Certo..gli rispondo non del tutto convinta.
~
Eccomi,scusa per l'attesa.
~
Chi era quell'uomo che stava parlando con te?
~
Nessuno,un uomo che si è presentato qualche giorno fa nel mio studio.
~
Ah,è di cosa stavate parlando?
~
Perché ti interessa scusa?
~
Non posso chiedere?
~
Non è che sei forse geloso?
~
Lo sai che sei sempre più divertente?
Voglio portarti in un posto che ha aperto da poco,sono sicuro che ti piacerà.
Da bambina non ne potevi fare a meno.
~
Ci sono tante cose di cui non potevo fare a meno,dai dimmi di cosa si tratta.
~
Lo scoprirai quando arriveremo.
~
Sei proprio antipatico lo sai?
~
Andiamo.
~
Sbuffo,guardando fuori dal finestrino,manca molto?
~
Hai molto pazienza vedo,comunque siamo arrivati.
~
Qui?
~
Si qui.
~
Ma non c'è niente.
~
Cos'è quella? gli indico con il dito.
~
Una pista?
Oddio!ho capito mi hai portato a pattinare!
~
Brava,ci sei arrivata.
~
Io adoro pattinare,non pensavo te lo ricordassi..
~
Come posso dimenticare tutte le volte che mi hai insegnato a pattinare,ma nonostante questo cadevo tutte le volte.
~
Eh vero,rido al pensiero.
Chissà se sei ancora così imbranato.
~
Sai,saranno più di 15 anni che non metto dei pattini,quindi,trai le tue conclusioni.
~
Non avrai mica paura Butler.
~
Di cadere per la 100 volta,nahh
piuttosto solo elettrizzato.
~
Andiamo allora!
~
Ti mostrerò le mie doti!
~
Austin muoviti entra!
~
Non stare lì impalata,dammi una mano!e non ridere!
~
Quindi sarebbero queste le tue doti,mister so fare tutto?dai,dammi la mano.
Prima un piede,poi l'altro.

Prima un piede,poi l'altro

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  𝗥𝗘𝗧𝗥𝗢𝗨𝗩𝗔𝗜𝗟𝗟𝗘𝗦☆-𝑨𝒖𝒔𝒕𝒊𝒏 𝑩𝒖𝒕𝒍𝒆𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora