- Tu sei nervoso? Io non sono nervoso. Non sono nervoso per nulla! Sono super tranquillo!- esclamò Seyru con un sorriso.
Miwo lo fissò per un attimo.
- Forse è il momento di contattare tuo zio, non vedo altri modi per calmarti- dichiarò, e il minore lo guardò male
- Senti, non è colpa mia, va bene?! Stiamo per diventare papà! Come fai a non essere nervoso?!- sbuffò Seyru.
Erano persino arrivati all'orfanotrofio un'ora e mezza prima... Pure ai loro diplomi avevano rischiato di fare tardi!
- Perché lo sei anche tu, se lo diventassi a mia volta non ce la caveremno più. Ascoltami- Miwo gli posò le mani sulle spalle, fissandolo negli occhi - è vero, sarà un'esperienza nuova ma... Abbiamo già capito più o meno con Mansuke e Yue come comportarci, e lui sarà il nostro bambino, quindi ce la faremo di sicuro-.
Seyru fece un respiro profondo: in fondo era con Miwo... Non era da solo; sarebbe andata bene.
- Hai ragione: possiamo farcela!- si voltò, un'espressione decisa in volto - andiamo!- si diresse verso l'entrata dell'orfanotrofio.
Miwo fece un piccolo sorriso e lo seguì: quel ragazzo sarebbe stato decisamente un ottimo padre... Ci avrebbe pensato lui alle cose più serie, così Seyru avrebbe potuto concentrarsi totalmente sul loro bambino.
Arrivarono davanti alla porta e suonarono al campanello; poco dopo, una donna andò ad aprirgli.
- Salve; siete i signori Arashi?- gli chiese.
- Esatto! Siamo noi!- esclamò Seyru, con voce leggermente più acuta del solito, cercando di trattenere il nervosismo.
E dire che era stato lui a prendere in giro Masamune quando era super agitato al pensiero di diventerà papà... Adesso comprendeva bene le sue ansie...
- Venite pure; vi faremo conoscere il bambino, così capiremo se le vostre richieste sono state rispettate e se lui si trovi bene con voi, e se tutto andrà per il verso giusto firmerete le prime certe. Come sapete per un po' i servizi sociali vi verranno a fare delle visite per controllare che sia tutto a posto, e se non ci saranno problemi potrete adottarlo ufficialmente- affermò la donna.
- Quindi è un maschietto?!- chiese Seyru, emozionato.
- Esatto. Ha quasi due anni, è un bambino molto tranquillo e un po' solitario, ma anche fiducioso- dichiarò la donna.
Il ragazzo annuì: se era così, non l'avrebbero deluso per nessun motivo al mondo.
I due vennero portati in una stanza: c'erano dei divanetti, al centro un tavolino con alcuni giochi, al quale era seduto un bambino, che stava disegnando con una delle assistenti dell'orfanotrofio vicino.
- Per i primi momenti rimarrà dentro lei, poi se non vedrà problemi vi lascerà un po' da soli con lui- dichiarò la direttrice, precedendoli nella stanza - Katai, questi sono i due signori di cui ti ho parlato-.
Il bambino si voltò verso di loro, fissandolo per un attimo.
- Ciao- disse.
- Ciao piccolo!- Seyru gli si avvicinò, cercando di non avere un tono di voce troppo alto, e si chinò appena di fronte a lui - io mi chiamo Seyru. Tu sei Katai, giusto?- chiese con un piccolo sorriso.
- Si... Piaere- mormorò il bambino, tenendo lo sguardo basso.
- Sai un po' timido eh?- Seyru si inginocchiò di fronte a lui - non preoccuparti, sono bravo a trovare dei modi per fare divertire le persone. E non devi preoccuparti per Miwo: anche se sembra grande e grosso, è un cucciolone che segue sempre i miei ordini, per cui sei super al sicuro!- dichiarò.
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TOKYO PARENTS ~ ONE SHOT
Hayran KurguRaccolta di One Shot riguardanti la mia storia "Tokyo Parents"