Chapter 4

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Le gambe continuavano a tremare

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Le gambe continuavano a tremare.
Darcy poteva solo sperare di riuscire a controllarsi, proprio come si era programmata.
Non voleva abbandonarsi nelle braccia dell'ansia, non voleva esserne travolta.

Lo sguardo della ballerina viaggiava per lo studio, curioso e agitato.

Darcy si concentrò solo quando sentì al suo fianco una sagoma passarle accanto, Petit, poiché arrivato il suo momento di esibirsi.
La ragazza decise di alzarsi in modo agguato, per poter riprendere a fare stretching e mettere ai piedi le sue amate ballerine.

«Darcy, è il tuo turno»

Con le orecchie arrossite dall'imbarazzo, la ballerina scese giù, lasciando un sorriso agli incoraggiamenti del piccolo cantate.

Passò le mani sulla gonna di tulle bianca, e si mise in posizione aspettando l'arrivo della musica.

Abbassò le spalle e corse verso l'archetto, Darcy poteva sentire la voce di Maria che scherzava sullo sguardo attento e orgoglioso della maestra, nei confronti della sua ballerina.

Francesco Mariottini, il giudice, applaudiva come il pubblico, nell'attesa che la ragazza provasse a riprendere fiato.

«Darcy, tu sei entrata una settimana fa, e mi piaci moltissimo» si complimentò alla ballerina che poté solamente che ringraziare «Sei leggera e non passi di certo inosservata»

«Grazie tante» Darcy fece un piccolo inchino, prima di poter fuggire su per le scale.

La classifica comparve, e Darcy riuscì a qualificarsi prima.

«Grandee!» Giovanni non si trattenne per nulla, e decise di lasciare una pacca sulla spalla della sua compagna urlandole in un'orecchio.

La ballerina poté fare solo una faccia incredula e sbalordita, di certo non si sarebbe aspettata di arrivare prima nel giro di una settimana.

Anche se consapevole delle sue capacità, tendeva a trascurare se stessa ed invece a mettere in risalto i suoi difetti.

Il suo sguardo però dovette per forza scivolare, ci aveva provato a non ricaderne, ma ne aveva bisogno.

Holden la guardava e quando ricevette uno sguardo dalla ragazza sentì il suo cuore ritornare a battere, con una piccola differenza, che ora andava all'impazzita.

Non riuscì a ricambiare il sorriso della ragazza, ma riuscì a farlo dentro di sé.

Aveva riottenuto la maglia, ma si era classificato quinto. E di questo ne era furioso e deluso.

Lungo il tragitto di ritorno, Darcy e Lucia camminarono a braccetto commentando in merito alla puntata e della incredulità in merito alla posizione della ballerina della celentano che aveva provato.

«Darcy non capisco come tu possa esserne incredula, sei stata perfetta»

La ballerina per un attimo poté sentire il cuore mancare un battito, l'aveva definita perfetta, e sarebbe potuta svenire.
Non le capita spesso che qualcuno le dicesse che fosse stata perfetta, ma lei sognava di esserlo, e sentirselo dire era ancora più bello di esserlo.

«Grazie lulu» si scambiarono un breve abbraccio, prima che fosse interrotto dalla prese sul polso di Darcy da parte di qualcuno.

«Scusate se interrompo, ma posso avere Darcy un attimo?» Holden stava ancora avvolgendo con la sua mano accogliente il polso minuto, freddo e gelido della ballerina ma nessuno dei due aveva ancora fatto un passo per interrompere il contatto.

Solo dopo che Lucia acconsentì, il cantante trascinò con sé la ragazza.

«Jo tutto bene?»

Il ragazzo la guardava ammagliato con occhi spenti e cupi.

«No» Holden si passò le mani sul viso frustato, mentre arrabbiato si gettava sul letto.

Darcy accarezzò la sua spalla, sistemandosi meglio sul lembo del letto del cantante.

«Cosa è successo, se vuoi parlarne?»

«Mi sembri abbastanza silenziosa no? Mo a meno che non lo vai a dire a Lucia non credo che abbia qualcuno a cui dire ciò che ti dico»

La ballerina lo guardò confusa «Beh se è grava non lo dico nemmeno a Lucia»

Holden mormorò un verso di approvazione, sottomesso dalle lenzuola al disotto del suo volto.

Decise poi di alzarsi e fronteggiarsi con la ragazza dai capelli lunghi e mori, che lo guardava con occhi curiosi e preoccupati.

«E che certo so felice che ho riavuto la maglia, ma quella quinta posizione non me va proprio giù»

La ballerina sorrise e portò la sua mano sul braccio caldo del ragazzo «So come ti senti, ma se continuerai a portarlo dentro poi alla prossima puntata lo avrai ancora lì, e non potrai che peggiorare la situazione e non otterrai il risultato che vorrai» si prese una pausa per poter osservare il volto del cantante «perciò la cosa si farà sempre più grossa e quindi sempre più pessima, e non ne sarai mai soddisfatto»

Una volta finito il suo discorso, Darcy sentì crearsi nella stanza un religioso silenzio, prese così a stuzzicarsi le pellicine.

Holden la guardava, ma le sue labbra non avevano intenzione di muoversi.

Dopo l'attesa di qualche secondo finalmente la ballerina sentì la voce cupa del cantante «Sei una crocerossina utile alla fine»

«Non mi chiamare in quel modo, mi basta un grazie»

Joseph si sporse verso la figura dinanzi a sé, portò le sue labbra vicino all'orecchio di Darcy «Grazie crocerossina» per poi ritornarsene al suo posto e finalmente sorriderle.

La ballerina sentì una scia di emozioni attraversarle il corpo, come un spina elettrica.

«Jospeh ti conviene correre» esclamò Darcy, tentando di risultare seria.

Il cantante non osò muoversi, restando così com'era.

«Holden corri» ripetè la ballerina, cercando di assumere sempre di più un atteggiamento serio.

Un momento dopo, il cantate si alzò di scatto correndo a gambe levate.

La ballerina in poco tempo riuscì a raggiungerlo, lasciando una sberla amichevole sul capo del ragazzo, facendo così piegare la figura di Joseph sul colpo ricevuto.

Entrambi ridevano «Mortacci tua»

Darcy gli riservò una linguaccia divertente e infantile, per poi fuggire e affiancare Lucia ai fornelli che la guardava divertita.

Silent Eyes || Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora