La danza era ciò che l'aveva tenuta in vita.
L'aveva portata allo sfinimento a livello fisico, a escludere le uscite con gli amici, a non godersi l'adolescenza.
Ma l'aveva rialzata dai momenti più difficili.
Restare per ore in quelle sale, provando...
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Essere svegliata da un provvedimento non era una delle miglior bravate.
Per Darcy era già difficile riuscire a dormire, figurarsi risvegliarsi poi il mattino.
La produzione aveva fatto ricadere le proprio accuse su Mida, Holden e Ayle. Se i cantanti della Cuccarini e della Pettinelli non fecero che lamentarsi, Joseph al canto suo era rimasto nel più completo silenzio, con lo sguardo spento e perso nel vuoto.
Quest'ultimo ammise di aver sbagliato, zittendo il suo compagno, anche esso colpevole.
Era poi stato convocato dal suo professore, Rudy, arrabbiato.
Quando il cantante fece rientro in casetta, con i suoi occhi umidi e le mani tremanti strette in pugni, si fiondò dritto nella sua camera.
«Chissà come se la passa lì dentro» Lucia appoggiò i gomiti sul piano di cottura per sporgersi verso Darcy, che si trovava sull'altro capo e non faceva che continuare a guardare il vuoto che aveva lasciato il cantate.
«Perché non ci vai a parlare? magari a te ti ascolta un po'» Darcy fece una smorfia all'amica divertente, per poi alzarsi dallo sgabello e dirigersi a lezione.
Ad accompagnarla c'era Giovanni, che era stato trascinato dalla ballerina poiché voleva fargli vedere una sua nuova coreografia.
«Ma sai cosa ha Jo?» il viso della ballerina non aveva timore di nascondersi, mostrando così la sua più grande espressione di timore e preoccupazione.
Giovanni non fece che alzare le spalle, per poi rigirarsi e sorridere come un idiota, sicuro che al loro ritorno si sarebbe fiondato da Lucia per raccontare questi due nuovi particolari: ora chiamava Holden Jo, e si interessava persino per lui, chiedendo però informazioni ad altri.
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Era arrivato così il momento dei regali.
Darcy non poteva che affermare ancora di più che in qualsiasi contesto si trovasse, se la magia del natale coinvolgeva tutti, allora si sentiva a casa e bambina.
I regali erano sempre stati qualcosa di speciale per la ballerina, un modo per mostrare il proprio affetto.
A lei era toccato fare il regalo a Giovanni, che era tra le persone con cui aveva legato maggiormente.
«Caro Giovanni» Darcy si soffermò un attimo per spostare lo sguardo sul volto curioso e divertito di Giovanni «Per me sei speciale. Come lo è il mare per me. Come il napoletano per Petit. O come il gelato per Sarah» una risata generale si sparse per le gradinate «Potrei fare altre mille esempi, ma che non saranno mai paragonabili al bene che provo per te. Ti meriti tanto e spero che otterrai ciò che dovresti già aver ricevuto da tempo, perché ti meriti anche il sole e le stelle per me.»
«Ma che carina la Darcyella» il ballerino di latino americano dopo avere abbracciato fortemente Darcy, le sposta i capelli dal volto e le avvolse le guancia con l'indice e il medio.
Darcy porse il suo pacchetto verso Giovanni, felice come non mai.
Il ballerino prese a snodare il fiocco dal colore oro, fatto dalla ragazza.
Nella scatola c'era un cuscino, con su scritto: "You shine like a star, because you're special"
I due ballerini si scambiarono un ultimo abbraccio, e poi Giovanni andò a risedersi al suo posto per lasciare vuoto invece quello vicino a Darcy, che fu affiancata da Mida.
«Allora cara Darcy» La ballerina ridacchiò, perché quando era con il cantante non faceva che ridere.
«Per me sei importante. Sei una ragazza forte e determinata, che di certo non si fa abbattere facilmente. Non lo nego, sono stato ammaliato fin dal primo momento dalla tua incredibile danza, perché non solo sei brava nella tecnica, ma trasmetti anche tanto. Sei calma e comprensiva, ma se ti arrabbi la tua cattiveria si imprigiona di te e i tuoi gesti lo fanno intuire. Sei da ammirare. Ti voglio bene.»
Darcy travolse Mida con le sue snelle braccia, che la prese in braccio e la fece volteggiare per aria.
Nel pacchetto trovò una lampada luminosa dalla forma di un'onda del mare.
Darcy dopo aver ringraziato e abbracciato nuovamente il cantante, si fiondò nella sua camera per poter appoggiare la sua nuova lampada sul suo comodino affianco ad una sveglia e ad un libro: "Il giovane Holden".
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Spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Mi dispiace che sia stata un po' assente ma ho gli esami.🫠🫠🫠
Quindi ho deciso di farmi perdonare con questo l capitolo, con tra l'altro un particolare al finale che amo personalmente.