La danza era ciò che l'aveva tenuta in vita.
L'aveva portata allo sfinimento a livello fisico, a escludere le uscite con gli amici, a non godersi l'adolescenza.
Ma l'aveva rialzata dai momenti più difficili.
Restare per ore in quelle sale, provando...
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Vennero convocati in studio i ballerini dalla maestra Celentano. Quest'anno per Darcy era la prima.
La sua professoressa fece l'entrata nello studio, la tensione era palpabile, portava con sé il suo quaderno assieme ad una penna. Li invitò a scendere mentre le portavano la lavagna, su cui avrebbe assegnato loro voti e giudizi «Allora oggi parleremo dei requisiti che bisogna avere per essere ballerini versatili e di qualità» Chiese ai ballerini di lasciarle i loro libretti e di svestirsi, facendo restare in culotte e in top le ragazze, e solamente in culotte i ragazzi.
Il primo requisito fu linee.
Il turno di Darcy fu preceduto da quello di Giovanni, che ottenne purtroppo un 4.
Dopo uno sguardo attento ma fugace da parte della sua insegnate, Darcy vide una 10 comparire al di fianco del suo nome.
Darcy lasciò una smorfia sotto copertura di sorriso, mentre ritornava al suo posto.
«Passiamo ora a definizione e tonicità muscolare» Come tutte le altre ragazze anche Darcy ottenne un 6.5 come voto. Anche se consapevole, lo memorizzò fisso nella sua mente, in modo da poter avere miglioramenti.
«Terzo requisito, collo del piede» Passò dinanzi ai ballerini guardando attentamente. «..., Giovanni 0, Darcy 10, Sofia 9,5 e Marisol 9» Darcy sorrise tra sé e sé soddisfatta.
«Adesso facciamo tre file per il quarto requisito, che è morbidezza e flessibilità della schiena»
Darcy riuscì ad ottenere un 9, rendendo la ballerina felice come non mai.
Ora per i ballerini toccava la valutazione per le aperture, Darcy ridacchiò quando vide Giovanni nell'intento di ottenere una spaccata frontale, anche se senza ottimi risultati. La maestra assegnò alla sua ultima allieva un 10.
Come ultimo giudizio a completare la tabella fu "presenza scenica nel proprio stile di appartenenza". Darcy ottenne un 9.
Fecero così ingresso in casetta, tutti assieme, anche se alcuni abbattuti dalle opinioni della maestra.
A Darcy proprio non andava giù il comportamento che aveva assunto Nicholas, il suo compagno, durante quella prova. Non aveva fatto che lamentarsi e ribattere ai richiami della maestra.
Sofia, tra le più piccole in quella casetta, iniziò a porgere ai ballerini domande in merito alle opinioni che ha per lei la maestra, che ormai non fa che dirle come risultasse piatta durante le sue esibizioni.
Si accomodarono in giardino sulle panchine, Darcy prese ad accarezzare la schiena della piccola Sofia, mentre dinanzi a loro c'era Gaia che le stringeva forte la mano e la rassicurava con parole docili e provenienti dritte dal cuore.
Dopo aver finito la sua sigaretta ed essersi assicurata che la sua compagna si fosse ripresa, Darcy decise di alzarsi per poter rientrare in casetta.
La ragazza portò le mani gelide nelle tasche della felpa, che l'accolse calda e confortevole.
La ballerina affiancò Kumo sul piano di cottura, indaffarato nella cucina «Cosa ci offre oggi chef?» Il ballerino le lanciò uno sguardo distratto e un sorriso docile.
Di fianco a loro poi passò Giovanni, che prese ad alzarsi le maniche, allungando le mani sul cibo. Le stesse mani vennero fermate da quelle di Darcy, il ballerino di latino le stacco via subito, come se si fosse scottato dal bruciore «Dio mio, ma che c'hai al posto delle mani due ghiaccioli?»
Darcy e Kumo presero a ridere a crepapelle.
Giovanni si mise in piedi alle spalle della ballerina, e avvolse il suo collo con le sue braccia, mentre l'avvicinava al suo petto e le lasciava un bacio sulla fronte.
Darcy adorava l'amicizia che si era creata tra loro due, come adorava il calore del corpo del ballerino in quel momento.
«Va che prima ti ho sentita che ridevi mentre cercavo di fare una spaccata»
La ballerina in questione ridacchiò tra le braccia di Giovanni «E che c'è potevo fa', me facevi troppo ridere»
«Ah si?» il ragazzo si spostò appena per poterla guardare negli occhi divertito.
Darcy annuì sorridendo.
«E se ti faccio il solletico ridi ancora?» La faccia della ragazza subito s'incupì, mentre le sue labbra prendevano la forma di una linea dritta.
«No Giovanni non lo fare» Darcy alzò un dito contro il ballerino, mentre cercava di fuggire, fallendo miseramente.
E Giovanni iniziò a "torturare" la ballerina.
Darcy non faceva che ridere, bisbigliare cose in romanaccio, e provare a scostarsi in segno di tregua.
Anche se disturbavano tutti coloro a cui passavano affianco, a loro non importava, perché provarono la loro dose di allegria e spensieratezza della giornata. E non potevano che esserne grati.