13

855 27 2
                                    

Il ritorno a casa è stranamente tranquillo, il che è strano per la loro famiglia. Cammino oltre la cucina e la sala da pranzo non vedendo nessuno, ma mentre mi avvicino alla sala cinema sento dei suoni che si riverberano dalle pareti, la porta è leggermente aperta e non faccio rumore mentre guardo tutti i miei familiari seduti a ridere tutti rannicchiati e coccolarsi insieme ridendo di qualsiasi film che stanno guardando insieme.

Non so perché, ma la scena davanti a me ha una sensazione sgradita nel petto, mi strofino il petto cercando di sbarazzarmi del dolore improvviso ma non fa nulla. Cammino al piano di sopra in silenzio fino alla mia camera senza fare rumore in modo da non disturbare il loro tempo in famiglia. Tutto è diverso ora, tutta la mia vita è stata sconvolta e non so cosa fare.

Pensavo che sarei stata in grado di vivere la mia vita lontano da questo posto, il posto pieno di ricordi infestati, un posto in cui sono costantemente paranoica e guardo sempre oltre la mia spalla, ma questa è stata tutta la mia vita. Sono stata costretta a unirmi a questa vita e ora non si può tornare a quello che era prima perché non c'e più il prima di quando sono stata cresciuta; come sono cresciuta.

Mi sono stesa in mezzo al pavimento nel comfort della stanza fissando il soffitto. C'è qualcuno che bussa alla porta pochi minuti dopo, e prima che io abbia la possibilità di parlare. Carlo alza la testa guardandosi intorno nella stanza finché il suo sguardo non atterra su di me, saluta silenziosamente e poi si fa strada verso di me prima di sdraiarsi accanto a me. Giro la testa per guardarlo ma il suo sguardo non si muove dal soffitto.

Carlo mi guarda prima di schiarirsi la gola e poi succede l'inaspettato. HA PARLATO

"Ciao Aly-Cat"

Era morbido e rauco, ma non mi importava. L'ho guardato e lo shock deve essere stato evidente sul mio viso perché diventa un po' rosso prima di guardare di nuovo il soffitto lasciandomi a fissarlo con la bocca aperta.

"Ciao Los" Ho sentito le lacrime pungire dietro gli occhi, ma ho combattuto l'impulso e ho guardato di nuovo verso il tetto. So di non essere vicina a nessuno in questa famiglia, ma far parlare Carlos è qualcosa al di sopra di tutto, niente al mondo potrebbe superarlo perché sono la ragione per cui si è fermato. Il senso di colpa mi colpisce nel petto ma lo ignoro prima di parlare di nuovo.

"Mi sei mancato Los"

Mi ha guardato e abbiamo detto tutto e di più senza che una parola lasciasse le nostre labbra. Mi avvicino a lui e gli avvolgo le braccia intorno alla vita mentre lui fa lo stesso e non so per quanto tempo siamo rimasti lì, ma non mi importa tutto il dolore che provavo prima svanisce mentre sono tra le braccia di mio fratello.

"Mi sei mancata ad Aly-Cat"

Questa è stata l'ultima cosa che ho sentito prima che l'oscurità scendesse su di me.

Mi sono svegliata nel mio letto con Carlos che mi abbracciava ancora la vita addormentato, non ho osato muovermi per non svegliarlo. Ho guardato il soffitto e ho iniziato a pensare a tutto quello che è successo negli ultimi giorni. Ho sentito Carlo muoversi ma stava ancora dormendo, mi ha fatto capire che voglio una relazione con i miei fratelli.

Non è stata colpa loro quello che hanno fatto Henry e Amelia, non erano qui e non è giusto se continuo a punirli per questo. Scivolo fuori dalle braccia di Carlo e mi dirigo verso la stanza di Alessandro. Busso due volte e aspetto che la porta si apra, Alessandro sta lì in pigiama ed è strano per me perché non l'ho mai visto così.

"Alissa cosa c'è che non va"

La sua voce è profonda e roca e mostra che si è appena svegliato e per un minuto mi sento male, ma prima che abbia la possibilità di dire qualcos'altro lo abbraccio. Sembra scioccato all'inizio ma mi abbraccia quasi immediatamente. cammina all'indietro e chiude la porta con il piede e poi mi conduce al suo letto ma non mi lascia andare.

Ci depone sul suo letto tenendomi ancora, spingendo i miei capelli indietro. E stiamo così, in silenzio mentre sorge il sole e lui si addormenta, non credo di rimanere sveglia. Mentre il tempo scorre lentamente, mi dà il tempo di spegnere il cervello senza dovermi preoccupare di nulla, non devo pensare o essere paranoica perché tra le braccia di mio fratello maggiore mi sento come se potessi essere me stessa.

Alessandro si sveglia lentamente ma fingo di dormire, mentre faccio finta posso vederlo sorridere, poi il sorriso si trasforma lentamente in una risata e prima che potessi pensare al perché inizia solleticarmi in tutti i punti che conosce. Ho fatto uscire una serie di risate e anche lui rideva, poi mi scende e mi tira fuori dal letto.

"Dai farfalla andiamo a fare colazione"

Rabbrividisco al soprannome ma lo seguo giù per le scale per la cucina solo per trovare tutti già lì.

Tutti tranne Carlo. Emilio sta cucinando ai fornelli mentre tutti sono seduti a tavola per la colazione o al tavolo da pranzo. Sto in silenzio e mi siedo lontano da tutti gli altri quando si sentono delle urla. Merda.

Tutti guardano verso le scale preoccupati e ci alziamo tutti per vedere Carlo che correre giù per le scale per la cucina così velocemente che quasi cade. Quando mi vede corre e mi schiaccia in un abbraccio prima di parlare.

"Perché te ne sei andata? Perché non mi hai svegliato? Ero così preoccupato che pensavo che te ne fossi andato di nuovo, quando mi sono svegliato e tu non c'eri".

Parla super veloce dimenticando di respirare.

"Prendi un respiro Los. Mi dispiace di essermi svegliata presto e che non volevo disturbarti, avrei dovuto lasciare un biglietto".

Fa un respiro profondo e poi si tende quando si è rende conto di aver parlato per la prima volta davanti a tutti. Si gira lentamente per vedere le facce scioccate di tutti. Che ottimo modo per iniziare la mattinata.

Dark Dreams di "LYNNDEH"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora