-Che stai scrivendo che ti fa ridere così tanto?- chiese ad un certo punto Ron, lanciando un'occhiata verso di Harry e sollevando lo sguardo dalla scacchiera dove stava stravincendo su Neville.
Erano nel dormitorio prima di dormire, e Harry ne aveva approfittato per scrivere le ultime novità a Tom.
-Niente- rispose, alzando le spalle e chiudendo il diario, dove l'ultima risposta di Tom era già sparita dalle pagine.
Era strano per lui avere un segreto da non condividere con Ron e Hermione, ma gli piaceva l'idea che Tom fosse un amico tutto suo, un confidente personale che solo lui conosceva.
E poi Tom gli aveva chiesto di non parlarne troppo con altri, quindi non poteva certo tradire la sua fiducia.
Anche se Harry si sentiva un po' in colpa a tenergli nascoste alcune informazioni, come il suo status di bambino sopravvissuto, i suoi trascorsi con Voldemort, e la sua famiglia.
C'erano state occasioni di parlarne, e di certo era una delle cose di cui voleva più sfogarsi, ma non riusciva proprio a raccontare niente a Tom.
Era davvero troppo piacevole scrivere costantemente a qualcuno che non aveva la minima idea di chi fosse davvero Harry Potter.
Ed era davvero felice di poterlo considerare un amico, anche se ammetteva pure lui di non conoscere abbastanza cose del ragazzo dietro le pagine per fidarsi del tutto, e a volte gli era sembrato che rispondesse in modo un po' generico alle sue domande.
E temeva fosse perché lo annoiava, e si sentiva un po' in colpa.
Ma poi Tom rispondeva in modo più leggero, sincero e rassicurante, e Harry si convinceva che forse se l'era solo immaginavo.
E continuava a scrivere.
E continuava a fare domande.
Perché Tom Riddle era una persona davvero, davvero interessante, così come era interessante scoprire cosa facessero i maghi cinquant'anni prima.
E ora Harry sapeva che era un secchione, che non giocava a Quidditch, il suo colore preferito era il verde, non aveva mai avuto né gufi, né gatti né rospi a Hogwarts, e non aveva mai avuto neanche molti amici né una ragazza.
Per qualche motivo, anche se Tom non gli aveva rivelato la sua casa, Harry aveva l'impressione che potesse essere un Corvonero, e nella sua mente Tom Riddle era un ragazzo molto sensibile e gentile che però veniva costantemente preso di mira dai suoi compagni di casa nonostante la sua bravura.
Harry, questa descrizione è più simile a Mirtilla Malcontenta che a Tom Riddle, ma vabbè... sappiamo che Harry non è la persona più analitica del mondo, ha altre qualità.
A prescindere da tutto, a Harry piaceva parlare con Tom, e sentiva un vero e proprio legame che iniziava a formarsi tra i due.
Era stato molto divertente vederlo agitarsi quando Harry lo aveva definito suo amico. Chissà quante poche persone glielo avevano detto.
Harry non era molto bravo ad analizzare gli altri, e non era un grande osservatore, ma compensava ciò con una forte empatia verso il prossimo, e una volta che si rendeva effettivamente conto di qualcosa, si immedesimava molto nelle emozioni che una persona poteva provare in determinate circostanze.
E gli sembrava di iniziare a capire davvero Tom, dal modo in cui rispondeva.
E lo sentiva come un'anima affine (eh eh, Harry, non hai idea di quanto affine).
-Di certo non è per il tema di trasfigurazione. Altro che ridere, quello ti fa piangere!- la frase seguente di Ron lo riscosse dai suoi pensieri.
-Il tema di trasfigurazione?- chiese Harry, cadendo dalle nuvole.
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Touching Souls
Fanfiction[Tomarry - Sloooow burn - What if - Rewrite dal secondo libro in poi] Per una serie casuale di eventi, Harry entra in possesso del diario di Tom Riddle prima che Ginny scopra di averlo ottenuto, e inizia a scrivere i suoi pensieri e i suoi sfoghi. I...