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Seungmin non capiva se a sorprenderlo di più fosse l'esorbitante egocentrismo di Hyunjin o il fatto che lui sapesse usare parole come "destabilizzare".
Non seppe cosa dire, non ebbe il tempo per pensarci perché Felix gli venne vicino.
«Ragazzi, piove e tra poco le lezioni iniziano - guardò il suo amico - Seungmin, non fare ritardo anche oggi per una situazione simile» disse più piano vicino all'orecchio del minore.
Seungmin si tranquillizzò un attimo, guardò male Hyunjin un'ultima volta, prima di voltarsi e recuperare le sue cose, andandosene insieme a Felix, che guardò il maggiore rimanere fermo in piedi, con le braccia incrociate e una strana espressione in viso.
Seungmin era fradicio, l'unica cosa che un po' si era salvata era la sua camicia, coperta in precedenza dalla giacca.

Al termine della giornata scolastica tornò a casa con  Felix. Il tragitto fu silenzioso e Seungmin ascoltò musica per tutto il tempo. Il biondo sapeva che in questi casi era inopportuno parlare a vanvera, quindi se lo risparmiò fino all'arrivo e al pranzo. D'altro canto, Seungmin pensò lungo la strada a quanto gli desse fastidio riconoscere la bellezza di quel ragazzo tanto fastidioso, in forte contrasto con il suo
atteggiamento. Un viso etereo che faceva a pugni con le stronzate che gli uscivano dalla bocca. Si erano visti letteralmente una volta, perché lo aveva preso di mira in questo modo? Forse quel suo atteggiamento un po' indifferente, il suo sguardo perennemente basso e i suoi grandi occhiali rotondi gli affibbiavano erroneamente il ruolo del debole?
Gli dava fastidio, per due anni nessuno lo aveva minimamente calcolato e adesso, dal nulla, Hwang Hyunjin si prendeva la libertà di offenderlo senza alcuna ragione. Sfruttava la sua popolarità per sembrare figo, la verità è che era solo un ragazzino annoiato e sbruffone, anche per questo Seungmin non si era mai interessato a quelli popolari della sua scuola. Avevano tutti quell'aspetto, erano le uniche persone che si permetteva davvero di giudicare senza doverle conoscere.
Tranne Minho.
Minho era diverso, non faceva lo sbruffone, lo era e basta, in un modo simpatico, non si dava arie, sfruttava i suoi occhi magnetici non per prendere in giro o screditare, ma per incuriosire.
In quel momento, avrebbe davvero voluto avere Minho con sé, lo avrebbe difeso di nuovo. A quanto pare, gli universitari che frequentava Hyunjin si divertivano a fare cavolate da bambini troppo cresciuti.

Una volta in camera, i due amici si sedettero sul letto, con il minore che guardava perso il muro di fronte a sé e il biondo a disagio in quel silenzio pressante.
«Seungmin, per favore, parlamene. Non ti fa bene tenere la rabbia dentro, anche se è una rabbia futile»
Capitava che Seungmin si tenesse tutto dentro, era sempre stato tendente alla riservatezza più che al dialogo e spesso si era beccato l'appellativo di "masochista" da parte del suo migliore amico.
Il moro sbuffò e lo guardò.
«Scusa Felix, la verità è che mi urta il comportamento di questo qua, chi lo conosce e chi lo calcola, ti pare che non l'abbia fatto apposta?» sbuffò ancora.
La sua maschera di indifferenza stava pian piano calando, si era ritrovato con le guance rosse e a comprimere il cuscino.
Strinse gli occhi e cacciò il viso sulle morbide piume, esalando un verso di frustrazione, stranendo Felix, che scoppiò a ridere.
«Cosa caspiterina ridi! Ma ti rendi conto che questo così a caso si presenta nella mia vita a farmi dispetti? Quando in classe aveva fatto la battuta, il mio sesto senso mi aveva già suggerito che sarebbe andata male» si lagnò drammaticamente.
Il maggiore non riusciva a smettere di ridere, era assurdo come una situazione tanto semplice potesse spingere Seungmin al limite della pazienza, lui, che di solito era un tipo calmo e riflessivo.
«S-scusa se rido, ma dovresti semplicemente lasciarlo perdere. Che poi tu vivi proprio fuori dal mondo, dovresti sapere com'è fatto, in fondo fa parte del gruppo di Chan»
«Ma chi li conosce a quelli» rise anche Seungmin.
«Anzi, scommetto che se non fossi amico di Chan e se non ti piacesse Changbin -tra l'altro, non ho ancora capito perché ti piace, ma tralasciamo- neanche tu sapresti nulla»
Felix lo guardò contrariato.
«Prima di tutto, li conoscono letteralmente tutti fin da quando noi andavamo in primo anno, e secondo, Changbin è un ragazzo super bello, super divertente e super sexy» fece Felix segnando i punti con le dita.
Seungmin lo guardò con un sopracciglio alzato.
«Non penso che quelli là meritino tutta sta fama solo perché sono un po' più carini e spacconi, inoltre Changbin è un nano»
«Non sono solo belli, sono bellissimi, bravi negli sport e alcuni di loro molto bravi anche a scuola; inoltre, escono con gli universitari. E anche io sono basso, Changbin è perfetto per me» 
Il biondo gli fece la linguaccia.
In fatto di bellezza, Seungmin ci avrebbe messo la mano sul fuoco, era da quando si erano scontrati che non faceva altro che pensare ai suoi tratti e alla forma del suo viso, ma non riusciva lontanamente ad immaginare che Hyunjin fosse intelligente, lo vedeva seriamente come un idiota. Beh, forse il suo comportamento aveva giustamente fatto nascere un pregiudizio.
«Schiacciare gli altri non è giustificabile. E comunque, tu sei un nano meno nano di lui»
«L'argomento non era questo» disse Felix guardandolo male.
«Il bello è che ti vanti pure di essere amico di tipi come lui» ridacchiò Seungmin ignorandolo.
«Non conosci Chan, lui non è così. Se accettassi i miei inviti e uscissi con noi almeno una volta, lo sapresti» 
Frecciatina.
Il moro incrociò le gambe e spostò lo sguardo: faceva sempre così.
«E smettila di giudicare»
Felix lo fece ridere facendo quella cosa con le dita "occhio ad occhio".
«Chan è un ragazzo fantastico e il suo gruppo non è per niente male, saresti addirittura invidioso di me se li conoscessi»
Seungmin se la rise internamente pensando al fatto che in realtà di molti di loro Minho gli aveva già parlato.
«E invece come va con i tuoi?»
Bastò questo a far tornare Seungmin serio.
«I miei...mio padre parte in continuazione per viaggi di lavoro, mia madre andrà al lavoro il pomeriggio...sai che non sono quasi mai stati presenti»
Il giovane abbassò lo sguardo iniziando a sentire gli occhi pizzicare. Da quando era diventato così sensibile? Forse il suo umore non faceva altro che risentire dei mesi precedenti.
«Felix, è egoista avercela con loro?»
Il biondo gli si avvicinò e lo abbracciò, immaginando che rimanere sull'argomento "Hyunjin" sarebbe stata la cosa migliore.

𝕬𝖋𝖗𝖆𝖎𝖉 ˢᵉᵘⁿᵍʲⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora