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«E quando mai avresti provato ad essere pacifico nei miei confronti?» gli sorrise il biondo ad un palmo dal naso.

Seungmin si sentì inondare il petto di una scarica elettrica, non sapendo più cosa rispondere, la sua mente era ferma, il suo corpo aveva già seguito Hyunjin sulla pista.
Quando si accorse di trovarsi in giardino, in mezzo alle persone che ballavano a ritmo, tentò di parlare, ma Hyunjin lo zittì in tempo, poggiandogli il palmo della mano sulla bocca e facendo uno dei suoi soliti sorrisetti.
Seungmin odiava definitivamente quei sorrisetti ambigui, non si riusciva mai a decifrare se fosse scherno, fastidio, supremazia o malizia, non erano contraddistinti in quei tratti tanto belli quanto tentatori.
Quello stesso riso sghembo lo aveva appena convinto a rimanere lì in mezzo. Pensò che prima o poi sarebbe subentrato in lui un disagio struggente e, invece, il maggiore gli aveva afferrato le mani e, sorridendo largamente, lo aveva intimato a ballare saltellando un po'. E aveva funzionato, alimentato dalle sue mosse e dal suo sorriso.
Non era mai successo fino a quel momento che entrambi si sorridessero in modo gentile e spontaneo, era tutto surreale. Saltavano ascoltando la musica house, tenendosi lievemente per mano e ridendo e annaspando come dei pazzi. 

Ad un certo punto la musica cambiò e si fece largo uno stile hip-hop, musica "hot" sotto diversi punti di vista. Ora che Seungmin aveva il crop-top scombinato, i jeans che si erano abbassati di poco ed i capelli fuori posto, pareva agli occhi di Hyunjin una figura sensuale fuori dal comune che, anche con quei vestiti addosso, conservava la sua innocente naturalezza e il disinteresse al bisogno carnale.
Sentì l'irrefrenabile desiderio di avvinghiarsi a lui e comportarsi come colui che infrange la purezza del corpo altrui.

L'avrebbe anche fatto, ma non ebbe il tempo di avvicinarsi, perché delle ragazze gli si erano avvicinate ballandogli intorno. E Seungmin era lì a guardare quella falsa figura angelica, vestita di pantaloni neri attillati con cinghie lungo le cosce e con una canotta smanicata a livelli inconcepibili, accostarsi a delle arpie bisognevoli di attenzioni fisiche.
Gli salì il disgusto e si allontanò in fretta dalla pista.

Nel momento in cui rientrò in casa, il suo pensiero corse subito a Felix, un po' perché sentiva il bisogno di distrarsi, un po' perché aveva promesso di tenerlo d'occhio.
Era crucciato all'idea di essere infastidito dalla mancanza di attenzioni da parte di Hyunjin, perché solitamente lo irritava il suo modo di considerarlo. Erano arrivate quelle ragazze e avevano rovinato l'unico momento in cui Seungmin avrebbe davvero voluto stare col biondo. Non sapeva nemmeno se fosse meglio o peggio, a pensarci, non gli piaceva l'idea di potersi affezionare a quell'imbusto tutto sarcasmo.
Però lo urtava il pensiero che fosse ancora lì, a ballare in mezzo a quelle tre.
Mentre ci pensava, si era girato tutta la casa al pian terreno senza scovare il suo migliore amico, decise quindi di passare ai piani alti.
Percorse le scale e giunse al corridoio di sopra; sperava che il biondo non fosse lì, perché, pur non essendo un esperto di party, Min sapeva che la motivazione per stare al piano superiore ad una festa era solamente una: scopare.

«Seungmin-ah!»
Si voltò verso Changbin e vide che stava reggendo Felix, il quale riusciva a malapena ad aggrapparsi alla giacca del corvino.
Ma quanto ha bevuto? E quanto sono stato via?
Controllò sul suo cellulare e si accorse che fossero le 12:40.
Il tempo trascorso con Hyunjin mi è apparso incredibilmente breve.
«Ma che cos'è successo?» chiese dando una mano a Bin.
«Beer-pong e drink» 
Kim aveva notato che Changbin fosse un po' scosso, avrebbe domandato tutto a Felix, una volta possibile.
Trascinarono il giovane fino alla stanza di Chan e Seungmin rassicurò l'altro dicendogli che avrebbe badato lui all'amico e che poteva tranquillamente saltare il resto della serata.
La mattina seguente avrebbe usato la scusa del "non aver proprio potuto", proprio con Felix.
Si appostò sul letto, seduto accanto alla testolina bionda, e prese ad accarezzargli i capelli.

«Io e te non lo sembriamo, ma siamo proprio due casinisti»

,,,

Passarono un paio d'ore e la casa iniziò a svuotarsi. Non appena la musica venne staccata, il moro uscì dalla stanza e scese al piano di sotto, trovando meno cibo, oggetti, cocci e più persone per terra del previsto.
Due persone stavano pulendo il soggiorno, tra questi, Jisung, che non lo degnò nemmeno di un saluto.
Probabilmente è distrutto pensò.
Chan gli passò davanti con un sacchetto di plastica.
«Ehi Chan hyung, non è che avresti bisogno di una mano?»
L'aussie gli sorrise ampiamente.
«Grazie mille Minnie, ma qui è tutto sotto controllo, fa attenzione a quel farabutto in giardino: è ubriaco e bisogna evitare che si butti in piscina o faccia idiozie simili»
Min annuì.
«Changbin mi ha detto di Felix, il tempo di rassettare un minimo e vediamo come riaccompagnarvi»
E Seungmin annuì nuovamente e ringraziò, andando poi fuori ad assistere lo sfortunato.

L'aria si era fatta più fresca, gli venne la pelle d'oca e prese a strofinarsi le braccia.
Vide un paio di persone dormire sul dondolo, a giudicare dalla posizione, sembravano essere una coppia romantica, di quelle che, pur di coccolarsi, si incastrano in posizioni assurde.
Sorrise e cercò con lo sguardo qualcuno di sveglio.
Come se non se lo potesse aspettare, trovò Hyunjin seduto sul divanetto mentre osservava la piscina.

Era in una posizione strana, con le braccia poggiate sul tessuto, la spalla destra a sostegno della testa e le gambe divaricate e piegate.
Si sedette, pregando non fosse lui il ragazzo ubriaco. Eri già bravo se riuscivi a gestirlo da sobrio quello.
«Ehi»
«Seungminie» cantilenò.
Dall'alito e dal tono, sì, era lui.
In tilt.
«Come va?» chiese sentendo già le palpitazioni.
«Ma insomma - sospirò- un certo ragazzino mi ha lasciato solo sulla pista da ballo»
«Felix aveva bisogno di me»
L'altro si girò verso di lui.
«Seungminie, non mentire, sei carino quando lo fai, ma non regge»
Min si sentì le guance prendere fuoco.

«C-carino?»


𝕬𝖋𝖗𝖆𝖎𝖉 ˢᵉᵘⁿᵍʲⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora