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«Ed ora cosa vorresti insinuare?»
«Insinuare nulla, vorrei solo sottolineare che sei stato un vero stronzo e che parlare con te è pressoché impossibile»
«Ora ti stai inventando le cose. Qui lo stronzo che è scomparso da un momento all’altro sei tu»
«Scomparso da un momento all’altro? Chi è che non si è più fatto sentire?» lo accusò Hyunjin.
«Indovina chi aspettavo»
«Stai dicendo che devo svenarmi per un po’ di attenzione?»
«No razza di stronzo! Sto dicendo che quando qualcuno non ti interessa più o non ti è mai interessato davvero, è meglio essere sinceri!» gli urlò contro Seungmin.
Hyunjin rimase interdetto. In quel discorso c’era qualcosa che non quadrava.

«Seungmin-»
«Sta’ zitto! Stasera ho voglia, solo voglia, di divertirmi!» urlò ancora il corvino. Sì, stava facendo la figura dell’isterico, lo sapeva bene, ma tra lo sbalzo della festa e Hyunjin, non aveva più energia per irritarsi o restare male per le cose.
Hyunjin si zittì e lo guardò in silenzio. Era fortemente combattuto. Desiderava parlare con Seungmin più di ogni altra cosa e solo in quel momento si rendeva conto di quanto quel suo orgoglio stesse interferendo con la sua attuale volontà.

Improvvisamente non gli importò più dei problemi dell’altro né del suo insolito aspetto. Voleva solo restare lì con lui. Perché era così difficile trovare il modo di comunicare per loro se entrambi avevano il sentore che c’era la volontà di conoscere l’altro oltre la superficie?

Divertirsi, era questo che desiderava fare Seungmin. Non voleva parlare con lui. Chissà se anche con Minho era così. Una rabbia pervase le membra di Hyunjin, che però non scaturì in nulla se non in un leggero aumento della temperatura sulle sue orecchie. Pensò a come trarre il massimo godimento da quel momento includendo la volontà di Seungmin. Magari non avrebbe mai voluto parlargli perché si vedeva che fosse rimasto ferito o magari avrebbe voluto risolvere prima o poi quell’enigma che non era un enigma, ma una fottuta incomprensione.

«Sei strano, è come se ti piacesse avere problemi con le persone» commentò Hyunjin grattandosi il retro del capo e portando poi una mano al mento dell’altro. Seungmin non si mosse.
«Sicuro che non parli di te?» ribatté Seungmin.
«Dipende con chi, alcune persone mi portano all’apice della sopportazione. Con te sto avendo - sfiorò il piercing che contornava le labbra del minore - fin troppa pazienza - estese il palmo della mano alla guancia di Seungmin e questo ebbe un brivido al tocco - e autocontrollo» si avvicinò al viso del corvino, che sentì la tensione già presente tra loro portata all’estremo.
«Per questo sembri sempre così fottutamente instabile?» domandò Seungmin con un fil di voce.
«Sarà per questo»
Hyunjin si abbandonò alle morbide labbra di Seungmin, che lo accolsero tremanti per l’emozione e ad esse si accompagnò la mano del minore che si intrufolò nelle ciocche ossigenate del maggiore. Quel tocco era mancato a entrambi e i due si sentivano in difetto con loro stessi; oramai la situazione era talmente disequilibrata che qualsiasi azione avrebbe avuto il totale significato nella sua insignificanza. Il bacio non era intriso di enfasi, ma pregno di una pesantezza che lo rendeva estremamente passionale. Entrambi i ragazzi si sentirono fortemente riscaldati da quel tocco, come se avessero appena sviluppato un involucro alla rigida temperatura esterna.
Il cuore di Hyunjin batteva all’impazzata. Nei mesi il biondo aveva tentato di sopprimere la necessità di un contatto con Seungmin perché il minore non voleva avere a che fare con lui. Seungmin si era abbandonato al crescente effetto della marijuana che piano piano iniziava ad agire, ma desiderava rimanere abbastanza lucido da cogliere tutto di quel bacio. Ne voleva ancora e ancora. Non aveva mai provato un’attrazione così forte in vita sua, anzi, era come se prima di Hyunjin egli non avesse mai provato attrazione per nessuno. Non era debole, era capriccioso. Hyunjin era un capriccio che Seungmin si sarebbe concesso quella sera. Così approfondì il bacio, sfiorando la lingua del maggiore, assaporò il gusto della tequila che caratterizzava la sua bocca ed esplorò il volto ed il capo di Hyunjin con le proprie mani. Hyunjin ansimò ed accompagnò i movimenti della testa di Seungmin, accarezzandogli il collo con bramosia. Quasi genette tra le sue labbra quando l’altro gli afferrò il colletto della canottiera per poterlo attirare a sé. Seungmin si sentì pervaso da un forte calore. L’eccitazione prese possesso del suo corpo; il corvino era combattuto tra l’assopire quel desiderio crescente per potersi godere appieno tutti i dettagli del maggiore e l’approfittare del momento per prendersi ciò che la vita gli aveva offerto.

Voleva prenderselo…voleva prenderselo? Non riusciva a pensare “al qui e ora”. Nonostante tutti gli sforzi fatti fino a quel momento, non riusciva ad ignorare le parole dettegli precedentemente da Hyunjin e non riusciva a non pensare a come si sarebbe sentito se avesse deciso di guardare Hyunjin come un corpo da bramare e non come un animo da osservare.
Così rallentò i movimenti della sua lingua, il suo tocco si fece più dolce e sentì che il biondo lo stesse seguendo e capendo alla perfezione nel momento in cui percepì la sua mano appoggiarsi dal fianco alla schiena per poterlo quasi abbracciare. Il loro respiro affannato poté finalmente percepirsi, poiché i due si lasciarono dello spazio tra un bacio e l’altro per potersi ascoltare.
L’aria parve tornare fredda e sfiorava le loro pelli, che rimanevano in contatto. Per qualche istante i loro baci divennero tocchi impercettibili e fu come se il suono della musica scomparisse. Tennero gli occhi chiusi fino a quando i loro tocchi non cessarono e Hyunjin tentò di stringere il ragazzo a sé con delicatezza.
Aveva un enorme desiderio di sentire Seungmin tra le sue braccia, ma anche questa volta, il minore non glielo concesse e prese lentamente le distanze da quel corpo così confortevole. Si guardarono negli occhi, privi di qualsiasi parola da spiccicare.

«Seungmin, è evidente che io e te dobbiamo parlare»
Se solo Seungmin fosse stato lo stesso di tre mesi prima, forse avrebbe notato l’enorme differenza che esisteva tra Hyunjin di tre mesi fa e Hyunjin davanti a sè in quel momento.
«Non mi serve parlare con te, Hyun, è da quando sei nella mia vita che non vivo un giorno senza che la tua presenza mi dia fastidio»
«Le cose sono cambiate. Io non so… — non era facile per il maggiore pronunciare quelle parole - Da quando Felix se n’è andato è come se tu ti fossi stravolto»
Seungmin si ingrigì.
«Dovresti imparare a farti gli affari tuoi» rispose scontroso.
«Gli affari miei? Sei scomparso improvvisamente, a scuola non ti vedo mai neanche di sfuggita, il tuo aspetto è fortemente mutato e in più…»
Hyunjin era partito colto dall’impeto, ma non era certo di voler concludere quella frase.
«In più?»
«Non fai altro che passare tempo con Minho»
Il corvino si alzò.
«E questa cosa sarebbe? Gelosia?»
Anche Hyunjin si alzò. Stava esaurendo sia la pazienza che la bontà d’animo.
«Gelosia? Stai scherzando?»
«Illuminami!» lo invitò Seungmin con un gesto eclatante.
«Non ti accorgi che la sua presenza non ti fa per niente bene? O pensi di essere una persona migliore adesso che sei conciato così? Pensi che i capelli tinti o il fatto che tu abbia un pezzo di ferro attaccato al labbro cambino la natura di ciò che sei veramente? Non funziona così, Seungmin». Ora il biondo aveva decisamente alzato i toni e l’altro si stava infuriando.

~°~

Crazy time per la seungjin che prima si ama, poi quasi quasi si picchia.

Prepararsi alla distruzione

𝕬𝖋𝖗𝖆𝖎𝖉 ˢᵉᵘⁿᵍʲⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora