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«Non prendertela con Changbin, me l'ha solamente prestato»

«Felix, vizi come questo non si tolgono più e ne abbiamo già parlato, perché io sono un bacchettone del cavolo, ma per favore, non iniziare con le sigarette» lo supplicò Seungmin.
«Tu non capisci» affermò Felix.
In realtà Seungmin non capiva sul serio. Non capiva come si potesse sfogare tutto in una sigaretta, in cinque, semplici tiri, o in una lattina di birra. Che gusto c'era a farsi più male di come già si stava?
Insensato.
Gli poggiò le mani su entrambe le spalle.
«Lo so, Felix. Io penso a ciò che potrebbe essere meglio o peggio per te»
«Non parlare come i miei genitori. - Felix abbassò lo sguardo ferito - È che sto abbastanza di merda per ora, le uniche persone con cui parlo siete tu e Changbin...e con lui non ho ancora capito com'è la situazione, cosa siamo o cosa vogliamo essere. Ho bisogno di distrarmi, ma non ho idea di come fare e mi sento soffocare...in casa mia»
Seungmin lo guardò sconsolato.
«Questo è ciò che provo anch'io con mia madre e me ne sto sulle mie tutto il giorno, spesso non pranziamo nemmeno insieme, quindi ti capisco»
«Certo che sia io che tu abbiamo proprio una situazione familiare ottimale in questo periodo» ironizzò il biondo.
Seungmin annuì più sconsolato di prima ed abbracciò il suo amico scricciolo.
«Sei magro»
«Ho bisogno di nuovi vestiti»
«Ti accompagnerò a comprarli»
«Ne comprerai di nuovi anche tu, basta che non prendi più cardigan o gilet perché fanno schifo e tu non hai 90' anni»

«I gilet li metti anche tu a volte e comunque ho bisogno di cambiare. Prenderò delle felpe, tu che ne pensi?»
«Io ho condannato solo i cardigan» si allontanò Lix a mani alzate.
Min scoppiò a ridere.
«Dai che ci rifacciamo il guardaroba per bene, abbiamo bisogno di felpe»
«E che tipo di felpe?»
«Come il mio umore...nere»

,,,

Il pomeriggio seguente erano al centro commerciale e con loro c'era anche Jisung. Girarono molti negozi, ma solo uno attirò la loro attenzione, un posto dove qualsiasi adolescente avrebbe trovato qualunque capo a poco prezzo. Non avevano tempo e denaro per andarsi a cercare cose chissà quanto sopraffine e, soprattutto, l'umore di tutti e tre corrispondeva esattamente a quello: una felpa nera. Seungmin vestiva poco di nero e in genere lo abbinava ad abiti colorati per poter smorzare quel colore così forte, ma in quest'occasione necessitava di un abbigliamento cupo.
Videro le varie sezioni e scelsero dei capi, tutti scuri. 
Tra berretti, jeans e felpe, i ragazzi spesero decisamente più del previsto, tanto che optarono per il risparmio e non si comprarono nemmeno il gelato.

«Secondo me, se Seungmin dicesse a Minho che sei stato tu quello che l'ha consolato, sarebbe meglio» commentò Felix.
«Secondo me non servirebbe» disse Jisung chiudendosi nelle spalle.
«Provare non costa nulla. Ultimamente...non ci siamo visti» pensò ad alta voce il castano.
A parte l'uscita al caffè, non avevano tanto interagito, anche perchè a breve sarebbero subentrati gli esami di fine stagione.
«Avrà anche lui da studiare ogni tanto» osservò Felix.
«Perché dobbiamo parlare di lui? Scusate, io vorrei che questa dannata cotta mi passasse, perché tutto ciò sta diventando pesante e non voglio continuare a provare sentimenti nei confronti di uno che sa a malapena che esisto. Mi ritirerò in un angolino e mi dedicherò all'arte, ma se continuate a parlarne non me lo dimenticherò mai!» fece sconsolato il rosso, lagnandosi e premendo le proprie dita sulle guance, in un gesto teatrale.
«Scusaci. In effetti gli unici argomenti di carattere un po' frivolo che possiamo affrontare per ora riguardano i ragazzi...vero, Seungmin?» ammiccò il biondo, guadagnandosi una gomitata leggera allo stomaco.
«Tu hai una cotta!? Oddio! Cioè, tu mi hai detto che non ti piace Minho, ma allora se non è lui, chi è?» chiese sfacciatamente Jisung.
«Nessuno»
«Ehhh Seungmin, non mentire!» fece Lix.
Seungmin lo guardò malissimo.
«Felix, tu parli davvero troppo» fece scocciato.
A me non piace Hyunjin.

Era da qualche giorno che il biondo continuava a fargli battute e riferimenti, facendogli pensare proprio a colui che non avrebbe voluto nemmeno vedere. Era offeso, arrabbiato, indignato e deluso.
«Sappi solo che è bello da paura e ha mostrato un certo interesse» continuò accattivante il biondino.
«Felix, se non vuoi che per Halloween ti stacchi la testa per usarla a mo' di lanterna, ti conviene zittirti.»
Il discorso si concluse in questo modo e i tre passarono subito all'argomento Halloween.

Avrebbero visto un film e mangiato caramelle, questo era il piano.

,,,

Il giorno di Halloween pioveva, faceva freddo e per le strade non c'era nessuno, lo scenario era in armonia con l'occasione e a scuola gli studenti erano tutti in divisa e alcuni di loro erano truccati. Non c'erano feste in programma, soprattutto perché quella di Chan era stata data poco tempo prima. Ma, se nessuno la stava prendendo tanto in considerazione, c'erano Seungmin, Felix e Jisung che non vedevano l'ora che arrivasse la sera e che quel giorno erano venuti il primo vestito di nero, con la felpa con i teschi sopra la camicia e la matita scura nella parte interna dell'occhio, il secondo a righe, con un cerchietto con i pipistrelli e delle mezzelune disegnate sul volto, e il terzo con una lanterna-zucca; peccato che il rosso frequentasse un altro istituto, altrimenti avrebbero fatto il trio nei corridoi.
Chiunque li osservasse era a dir poco incuriosito, non indossare la divisa era addirittura punibile, ma...andiamo, era Halloween!

«Odio questo dannato armadietto» borbottava Seungmin tentando di chiuderlo. Lo stava sbattendo talmente forte da causare un vero e proprio trambusto solo col rumore della ferraglia che riecheggiava nei corridoi.
«Esattamente, cos'è che staresti facendo?» chiese una voce proveniente da dietro di lui.
Seungmin sapeva bene a chi appartenesse, ma quasi non si volle girare ad osservare la fastidiosa espressione di Hyunjin.
Però, ovviamente, si girò e lo guardò gelidamente. Dopo quello che era successo non aveva voglia di tenergli testa, ma se lo ritrovava ovunque, in quei giorni lo aveva incrociato più del solito, senza interazioni. Era strano osservarlo e pensare che era proprio lui la persona della quale aveva bramato i baci. Tentò di ignorare questa sua consapevolezza.
«Tento di chiudere lo stupido armadietto scassato, come ogni giorno di ogni mese» rispose scontroso.
In confronto Hyunjin, che era sempre l'esagerato della situazione, appariva calmissimo.
Si avvicinò al cosiddetto oggetto e gli diede una forte manata, chiudendolo e causando un tonfo ancora più rumoroso.
«Se l'hai rotto, facciamo a cambio» quasi minacciò Min.
Il biondo si girò stranito verso di lui.
«Prego, è sempre un piacere aiutarti» disse ironico.

Stava per fare un apprezzamento indiscreto, quando Felix e Changbin si avvicinarono: si guardavano, si sorridevano e le loro mani si sfioravano ogni tanto.
Sia Seungmin che Hyunjin provarono una sorta di senso di vuoto, anche se per un attimo.

«Ragazzi!» salutò il biondino e Changbin dietro di lui.
Scambiarono due parole e subito dopo Changbin chiese della serata.
«Ma quindi stasera vi riunite per un film» 

Il piano era appena stato compromesso.

𝕬𝖋𝖗𝖆𝖎𝖉 ˢᵉᵘⁿᵍʲⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora