CAPITOLO 8

44 6 14
                                    


TOMMASO POV'S

Mi tremavamo ancora le mani dal nervoso che quella scena mi aveva lasciato, se c'era una cosa che disprezzavo era la violenza. Avevo appena finito lezione quando mi incamminai con Giacomo e Francesco verso la mensa per la pausa pranzo, quando sentì del gran baccano nel corridoio che si apriva alla mia sinistra. Ci misi qualche secondo per riconoscere il volto di Nicolò in lontananza. Un ragazzo, di cui vedevo solo le spalle, lo stava tenendo per il polso, strattonandolo per avvicinarlo a lui. Quella scena richiamò anche l'attenzione dei due ragazzi a fianco a me, che però non fecero in tempo a dire una parola che ero già ben lontano da loro.

Avevo appena fasciato il polso di Nicolò, ma non riuscivo a togliermi dalla testa il suo sguardo pieno di terrore, mentre pregava il ragazzo di lasciarlo andare. Per quanto fosse una brutta situazione, sembrava eccessivamente spaventato, tremava dal dalla paura.

<< Tom...grazie>>sentì dire dal ragazzino dietro di me, quando mi rigirai verso di lui mi fece un piccolo sorriso alzando in po il braccio ad indicare la fasciatura sul polso.

<< Adesso però richiedo un compenso>> dissi avvicinandomi verso di lui per poi sedermi di nuovo sulla sedia.

Mi guardò interrogativo aspettando che continuassi a parlare.

<< Tom....non mi piace molto>> dissi facendo riferimento al suo modo di chiamarmi.

Prima che dicesse qualcosa lo fermai continuare.

<< Non provare a scusarti>> dissi alzando il dito facendo finta di sgridarlo.

Serrò la bocca e aggrottò la fronte cercando di non far uscire il sorriso, ma questo tentativo si mostrò inutile.

<< Tommaso?>> chiese incerto.

<< Il tempo che mi chiami cosi e sono morto di vecchiaia>> dissi appoggiando la schiena alla sedia per poi allungare le gambe sotto il lettino dove era seduto Nicolò.

<< E come dovrei chiamarti?>> chiede interrogativo.

<< Tommy?>> riprovò dopo poco.

Focalizzai il mio sguardo sul volto del ragazzo davanti a me, gli occhi verdi smeraldo ancora rossi mi guardavano in modo incerto, mentre i lati delle labbra facevano intravedere un sorrisino innocente. Un ricciolino ricadeva sulla fronte, seguito da altri ricci corvini che occupavano la testolina del ragazzo. Le sue mani erano intente a giocare con l'orlo della sua maglietta mentre faceva dondolare i piedi incrociati. Non capivo come si potesse arrivare alle mani con quel ragazzino, era buffo e...carino infondo.

<<quindi?...Tommy?>> mi riportò alla realtà.

<<oh si...si Tommy può andare>> dissi raddrizzandomi sulla sedia.

Il ragazzino non ebbe il tempo di controbattere che da dietro la porta dell'infermeria provenne un gran baccano. Mi girai appena in tempo per vedere Matteo che, aprendo la porta velocemente, entrò con il fiatone nella stanza, ancora stanco dalla corsa. Era seguito da Giacomo e Francesco, che entrarono a loro volta.

<<che ci fai qui?>> chiese Nicolò stupefatto guardando il fratello che ora si stava avvicinando a lui. Mi alzai dalla sedia, cedendo il posto a Matteo, ma lui rimase in piedi, davanti al ragazzo seduto sul lettino.

<< dov'e?>> disse prendendo il braccio del fratello tra le mani.

<< chi? >> chiese balbettando Nicolò abbassando lo sguardo sul suo polso.

<< Non farmi incazzare più di quanto lo sia già >> affermò verso verso Nicolò, che nel frattempo cercava di alzarsi dal lettino.

<< Quindi?>> si girò verso di me Matteo, non ottenendo una risposta dal fratello.

TU ED IODove le storie prendono vita. Scoprilo ora