CAPITOLO 12

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NICOLO' POV'S

Avevo tutte le gambe indolenzite. Riprendere a fare sport dopo aver passato mesi senza fare niente era più doloroso del previsto, pensai mentre allungavo le gambe, nel tentativo di far un po di stretching.

<< Ci vediamo nico>> mi salutò Carlo, correndo verso lo spogliatoio.

Non feci neanche in tempo rispondergli che era già sparito.

Mi alzai da per terra e mi sgranchii le gambe per il male.

<< Ci vediamo Venerdì>> dissi ai miei compagni, prima di dirigermi verso la panchina, dove avevo appoggiato il mio borsone.

Mi lasciai scivolare vicino al mio asciugamano, quando senti un messaggio arrivare sul mio telefono, che avevo appoggiato sopra il borsone.

Lo presi in mano, e quando lo sbloccai mi resi conto che il messaggio proveniva da un numero sconosciuto.

Piccole scosse percorsero la mia schiena.

Aprii la chat e mi apparve una foto, una mia foto per l'esattezza, scattata pochi minuti prima, mentre stavo giocando a pallavolo.

Alzai subito gli occhi, guardandomi intorno. Quella situazione stava durando da due o tre giorni, e non importava quante volte bloccassi il contatto, Qualche ora dopo spuntava un altro messaggio da un altro numero, sempre sconosciuto.

Questa situazione incominciava a mettermi i brividi; fossero solo messaggi, ma questa persona mi inviava mie foto, il che voleva dire che si trovava nei paraggi.

" Vuoi dirmi chi sei? E soprattutto cosa vuoi?" Premetti invio freneticamente.

Ma non ricevetti risposta dal numero sconosciuto.

Alzai di nuovo gli occhi, e mi resi conto della presenta di mio fratello, nel campo da basket, vicino a quello di pallavolo. Un imprecisato sospiro di sollievo lascio il mio corpo alla vista di qualcuno che conoscevo.

Prestai attenzione alla squadra che stava lanciando la palla nel canestro, fino a quando i miei occhi non si fermarono su un giocatore in particolare.

Tommaso era in piedi, al centro del campo, intento a fissarmi, fino a quando alzò la mano per salutarmi. Ricambiai il saluto e mi alzai velocemente, diretto negli spogliatoi.

..................

Mi buttai sotto la doccia, dopo essermi tolto la divisa.

Avevo ancora la pelle d'oca per quel numero sconosciuto. Il punto e che non avevo proprio idea su chi potesse essere, e su quali intenzioni aveva, ma di sicuro non erano il fare amicizia.

Mi sciacquai velocemente, per poi legarmi l'asciugamano in vita ed uscire dalla doccia degli spogliatoi. Mi diressi verso la panca dove avevo lasciato le mie cose per rivestirmi, ma mi accorsi subito che mancava la mia divisa e la mia maglietta di ricambio. Guardai sotto la panca, confuso; eppure avevo lasciato tutto qui. Mi guardai intorno ma delle mie cose non c'era traccia. Che palle, qualcuno della squadra doveva aver preso le mie cose per sbaglio.

<< e adesso?>> dissi a bassa voce. Della divisa mi interessava fino ad una certa, ma senza maglietta come sarei uscito dallo spogliatoio.

<< Che due palle>> mi lamentai incominciando a mettermi i boxer da sotto l'asciugamano.

Presi il telefono e chiamai Matteo. Ma ovviamente non rispose. Sicuramente non sentiva il telefono dal campo.

Incominciai ad andare avanti e indietro per lo spogliatoio con il telefono in mano, quando ad un tratto mi illuminai.

TU ED IODove le storie prendono vita. Scoprilo ora