CAPITOLO 11

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LA CURIOSITA' E' UNA BRUTTA BESTIA

TOMMASO POV'S

Giravo per quella grande casa e mi stupivo sempre di più nel vedere personaggi famosi intenti a parlare tra loro neanche ad un metro da me. Mi dovevo ancora riprendere dall'incontro con Sydney Sweeney mentre camminavo sbigottito in cerca di Giorgia.

La madre di Matteo era un'affermata stilista, pensandoci era del tutto normale vedere volti di quel calibro, probabilmente vestiti tutti da lei.

Uscii dal salone e mi addentrai nel corridoio che portava al bagno quando sentii la voce di mia madre all'interno di una stanza alla mia destra. Mi fermai e mi avvicinai alla porta socchiusa alzando la mano per bussare.

<< Per buona condotta? Davvero?>> fermai il pugno in aria appena sentii la voce di Cristina, la madre di Matteo. Il suo tono di voce era un misto tra l'infuriato e l'impaurito, e la curiosità non fece altro che aumentare appena mi resi conto che dalla fessura della porta socchiusa si riuscivano ad intravedere le figure di mia madre e di Cristina, una davanti all'altra.

<< Cristina ascolta, so che sei sconvolta, ma non possiamo fare niente, il giudice ha dichiarato che poteva uscire ed è uscito, su questo non possiamo fare ricorso>> disse mia madre avvicinandosi alla donna per poi mettergli una mano sulla spalla>>

<< Dobbiamo far partire subito un ordine restrittivo>> la voce del padre di Matteo risuonò nell'ufficio, facendomi sussultare, non avevo idea che ci fosse anche lui all'interno della stanza.

Ordine restrittivo? Di cosa stavano parlando? Chi era il soggetto di quel discorso?

<< Sai meglio di me che non possiamo avviare un'ordine restrittivo senza la sua approvazione, ormai è maggiorenne>> Disse mia madre appoggiandosi alla scrivania posta in fondo alla stanza.

Ero confuso da tutta quel discorso, sembrava che mia madre stesse facendo da Avvocato alla coppia per qualche motivo, ma non capivo perché, infondo anche Guido, il padre di Matteo, era un avvocato, perché avrebbe avuto bisogno di assumerne un'altro?

<< No, Nicolò non deve saperlo, non intendo fargli rivivete tutto questo>> affermò Cristina. Sgranai gli occhi a sentire quel nome, cosa c'entrava in tutto quello quel ragazzino? Mia madre era Stata il suo avvocato? Non mi sembrava però che Nicolò conoscesse già mia madre, ma se era così, perché non ne ero venuto a conoscenza prima?

<< Non possiamo fare niente senza l'approvazione di Nicolò per quanto riguarda l'ordine restrittivo, Credetemi, vorrei fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma finché Alfredo non commette un'illecito non possiamo perseguirlo>> disse mia madre buttando i fogli che aveva in mano sulla scrivania sconfortata.

<< Tesoro dovremmo dirglielo>> sentii Guido dopo essersi seduta sulla poltrona della scrivania.

<< Quel ragazzo non si merita questo, non si merita di nuovo tutta questa merda>> Sentii la voce tremolante di Cristina, un tono sconfortato vibrava in tutta la stanza mentre un silenzio scese tra i tre adulti nella stanza.

<< Ora torniamo di là, per adesso farò aumentare la Sicurezza per ogni evenienza, vedremo poi il da farsi >> disse Guido alzandosi dalla poltrona.

Scattai allontanandomi dalla porta appena sentii i passi dell'uomo avvicinarsi ad essa e mi riparai dietro l'angolo appena in tempo, prima che i tre genitori uscirono dalla stanza.

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Era passata una settimana dalla festa di compleanni del padre di Matteo, e non mi ero ancora tolto dalla testa quella discussione tra i nostri genitori. Cosa cazzo stava succedendo? Chi era questo Alfredo, e cosa più importante, cosa centrava in tutto questo Nicolò?

TU ED IODove le storie prendono vita. Scoprilo ora