Capitolo 14

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È passato un mese da quando Leonel e Callen sono entrati a far parte della vita di Ariane.
Da quando lei ha cominciato a lavorare per quell'avvocato, sembra diventata più matura, più responsabile.
Persino più felice.
Finisce di lavorare sempre nel tardo pomeriggio, e quando torna a casa scortata da Callen, da Leonel o da entrambi, si mette al computer e contiua a lavorare.
Si occupa di pratiche, documenti, appuntamenti da fissare, da rimandare, da cancellare e così via.
Cena, fa' una doccia e va' a dormire.

Una notte, Leonel la ferma sulla soglia della porta della sua stanza.
-Posso parlarti? Callen è appena entrato in doccia-
-D'accordo. Parliamo-
Replica lei, facendolo accomodare nella sua stanza.
-Che c'è? Non ti va' più di scopare con me? È da due settimane che non mi degni di uno sguardo-
Lei alza gl'occhi al cielo e sospira.
-Sono sempre molto occupata con il lavoro, lo sai-
Lui la afferra per un braccio e la attira a sé.
-Dimmi la verità. Ti sei scopata quell'avvocato?-
Ariane si mette a ridere e si libera dalla sua stretta.
-No. Non me lo sono scopato. Non ancora. E poi... anche se fosse, io non sono di tua proprietà, come tu non sei di mia proprietà-

Lui la spinge contro il muro, la bacia sulle labbra e preme il suo corpo contro quello di lei. Sente i suoi seni sodi contro il suo torace e si eccita.
La afferra per le natiche e la solleva, spingendo il suo membro contro il suo ventre.
-Facciamolo. Adesso-
Mormora all'orecchio di lei.
-Allora prendimi. Che aspetti!-
Lo incita lei.
Leonel si sposta dal muro e va' verso il letto. La adagia sul bordo e si slaccia i pantaloni
Ariane si sfila via le mutande e si mette a pecorina sul letto.
Lui si inchina sulla sua fica e gliela lecca avidamente, tenendo le mani sul suo culo, glielo stringe tra le mani e affonda la faccia fra le sue natiche. Gliele bacia.
-Cazzo! Quanto ti voglio-
Dice e si solleva, pronto a far scivolare il cazzo dentro la sua fica.

Inizia subito a scoparla in modo vigoroso, rude, facendola gemere all'istante.
Grugnisce e si lecca le labbra tutte le volte che il suo cazzo la penetra fino in fondo.
Ariane raggiunge l'orgasmo all'istante, mentre Leonel lo raggiunge solo poco dopo di lei.
Entrambi soffocano il piacere in gola.
Poi si rilassano.
Lui tira un sospiro di sollievo.
Solleva boxer e pantaloni.
Lei si alza dal letto, gli mette le braccia intorno al collo e lo bacia sulle labbra.
-È stato bello, tesoro-
-Scoperai anche con l'avvocato?-
Domanda lui, toccando nuovamente l'argomento.
Ariane sbuffa, lo spinge fino alla porta e dice:
-Meglio che vai, se non vuoi farci scoprire da Callen-
Lui le punta il dito contro e si piega per arrivare alla sua altezza.
-Ne riparleremo-
Lascia la camera di Ariane e va' verso la sua. Per fortuna Callen, è ancora in doccia.

.

Giunge un nuovo week end.
E come ogni week end, Ariane non lavora, ma dedica comunque parecchio del suo tempo davanti al PC per riordinare documenti e appuntamenti di Donovan.
Leonel ha il giorno libero, e Ariane resta sola in casa con Callen.
Lui le si avvicina mentre sta' al PC.
Si siede affianco a lei.
-Ho notato che il suo umore è migliorato notevolmente da quando lavora-
Ariane continua a tenere lo sguardo sul display e sorride.
-Si. È vero. Mi distrae parecchio-
-Bene. Mi fa' piacere-
Ariane si volta verso di lui.
I loro volti sono molto vicini.
-Signor Turner-
-Si?-
-Lei parla spesso con mio padre?-
-Quasi tutti i giorni-
-Perché non mi chiama mai?-
Callen fa' un lungo respiro, poi dice.
-Forse perché, pensa che non le faccia piacere sentirlo-
-Già!-
Esclama lei.
-Suo padre tiene molto a lei. Mi creda-
Ariane si volta completamente verso Callen e lo guarda negl'occhi.
-E lei signor Turner? Lei tiene a me?-
La domanda lo spiazza.
Rimane ammutolito, a pensare.
-È il mio lavoro, aver cura di lei-
Lei gli prende il volto tra le mani e gli guarda le labbra.
-Se ora la baciassi e lei rispondesse al mio bacio...- Lo guarda di nuovo negl'occhi -Non è come dimostrare che teniamo l'uno all'altra?-
Lui le afferra le mani e dice:
-Un bacio non significa-
Ariane lo mette a tacere tappandogli le labbra con le sue.
Lui si stacca quasi subito da lei e dice:
-Cosa vuole da me, signorina Russell-
-Sono attratta da lei, ma...-
Lui sorride e scuota la testa.
-Attrazione sessuale immagino-
Lei si arrabbia, si alza dalla sedia, va' verso la porta-finestra, entra in giardino e si butta in piscina.
Lui si precipita in giardino, e quando vede che Ariane non riemerge, si preoccupa.
Prova a chiamarla.
-Signorina Russell! Signorina Russell!-

...

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