Aspetto il mio cuore confuso

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*alessandro's pov*

ore 21:57

Uscì dal bar aspettando che Marco pagasse dopo una lunga discussione su chi dei due dovesse farlo, ma alla fine ebbi la meglio io, così lui fu costretto a sganciare i soldi al bancone.
Presi il telefono controllando chi mi avesse scritto durante tutte quelle ore, ma era soltanto Riccardo.

"oi ale quando sei libero?"

Osservai il messaggio non sapendo cosa rispondere.
Avevo sempre un sacco di faccende, un sacco di impegni per la mente, ma che poi non realizzavo mai per la pigrizia.

"boh non ne ho idea ti farò sapere"

"👍🏻"

Spensi il telefono sentendo dei passi dietro la mia schiena.
Mi voltai per vedere Marco portare alla bocca una sua sigaretta, l'ultima del pacchetto.

"incazzato?"

Dissi mentre lo provocavo con una smorfia, ma Marco non sembrava affatto divertito.
Mi avvicinai a lui guardandolo negli occhi.

"ma che te la sei presa solo perché hai pagato tu? Guarda che potevamo fare 50 e 50"

Mi fulminò con lo sguardo facendomi zittire in un batter d'occhio.
Non capii cosa gli prendesse in quel momento, volevo che ne parlasse ma non volevo nemmeno costringerlo a farlo.
Allora cercai di cambiare discorso.

"Quindi ti va di venire da me sta sera?"

Gettò un sospiro prima di rispondere alla mia domanda.

"si"

Ci incamminammo verso casa mia, mentre come ogni volta mi divertivo a saltellare o a cantare per strada per far divertire o anche solo per vedere un piccolo sorriso sul suo volto.
Lo afferrai per mano, senza nemmeno accorgemene, col tentativo di coinvolgerlo in una danza sotto la luce dei lampioni che illuminavano i nostri visi lungo le strade vuote mentre la pioggia scendeva su di noi.
Adesso il suo volto era ricoperto da un sorriso divertito che spontaneamente fece sorridere anche me.

"ma che fai!"

Staccò le sua mani dalle mie mentre rideva.
Risi anch'io ma subito quel sorrisone sparì dal mio volto, mi toccai le mani, adesso erano fredde, non erano più calde riscaldate dal suo calore.
Quasi mi mancava.
Ale ma che cazzo stai dicendo.

"Ale tutto okk?"

Rialzai lo sguardo verso di lui.

"si"

Mi guardò stranito come se avessi appena detto una bugia, ma subito dopo alzò le spalle lasciando perdere.

"muoviamoci o ci bagneremo!"

Iniziammo a correre verso casa come matti.
Presi le chiavi dalla tasca ed apri la porta d'ingresso, mi porsi verso destra dandogli modo di entrare all'interno.

"cazzo sono tutto fracidio!"

Mi voltai verso di lui.

"vuoi farti una doccia?"

"e direi che me lo chiedi pure? che resto così?"

Leggeri come piumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora