Le rose mi ricordano te

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*alessandro's pov*

ore 9:27

Mi svegliai davvero presto rispetto al solito, avrei voluto rimettermi a dormire ma non avevo abbastanza sonno per farlo.
Delle grandi mani mi stringevano da dietro la schiena.
Mi voltai verso di Marco con un sorrisone.
A differenza mia, lui era ancora nel suo mondo, tra i suoi sogni, beato lui.
Lo osservavo, era davvero bellissimo nonostante avesse tutti i capelli scompigliati e le labbra gonfie.
Alzai di poco la testa dandogli un leggero bacio a stampo.
Quanto lo amavo ancora non potevo credere di aver appena passato la notte più bella del mondo con l'uomo che desideravo.
Sembrava tutto così surreale, tutto così magnifico.
Magari chi lo sa, ci saremmo fidanzati, saremmo finiti a vivere insieme, con una grande famiglia.
Ma forse questa mia convinzione non sarebbe durata a lungo.
Sapevo perfettamente che per lui io ero solo un migliore amico, ma avrei lottato fino in fondo per fargli capire i miei sentimenti.
E poi chi lo sa, ieri sera abbiamo pure scopato, potrebbe cambiare qualcosa fra di noi.
Mai dire mai.
Lo guardai un ultima volta, per dopo con dispiace togliere le sue mani dal mio corpo ed alzarmi in piedi.
Mi stiracchiai, cazzo se mi faceva male la schina, e non solo, anche altro.
Mi guardai allo specchio, le mie condizioni erano davvero pessime.
Sembravo un morto appena risorto.
I capelli all'aria, le occhiaia viola molto evidente, in più mi accorsi solo adesso che fossi senza vestiti.
Andai di corsa in bagno, ancora nudo, e dopo mi infilai sotto la doccia rifrescandomi.
Stetti lì dentro più o meno 20 o 30 minuti, il tempo di lavarmi e cantare a squarciagola tutte le canzoni nella mia playlist di spotify.
Uscii finalmente dalla doccia, misi un asciugamano bianco sui miei fianchi, e dopo mi asciugai i capelli.
Non misi alcun gel o lacca, sapevo quanto Marco lo odiasse, volevo presentarmi come piacessi a lui, senza alcun tipo di prodotto in testa.
Tolsi anche la mia barbetta che stava ricrescendo.
Dovevo essere perfetto.
Sistemai tutto il bagno, ogni singolo flacone di shampoo, spazzola o bagnoschiuma doveva essere al suo posto.
Ritornai in camera, mi avvicinai all'armadio cercando cosa mettermi.
Non avevo niente di bello, secondo lui, l'unica cosa che gli piaceva davvero era la mia felpa oversize bianca con dei pantaloncini più o meno larghi neri.
Li trovava carini, diceva che mi vestivano bene, non li indossavo mai quindi quale occasione migliore se non questa.
Mi guardai allo specchio sorridendo, stavo davvero benone.
Andai subito in cucina, ancora col sorriso stampato in faccia e mi misi ai fornelli.
Preparai dei pancakes, li misi sul piatto e subito dopo sopra il tavolino.
Mi sedetti sulla sedia marrone, ma nemmeno il tempo di assaggiare quel pasto delizioso che arrivò un messaggio sul mio telefono.
Sapevo già chi fosse, lo immaginavo.
Lo afferrai tra le mie mani dirigendomi direttamente sulla chat.
Era Riccardo, come sempre.

"Alee devo raccontarti un sacco di cose"

"anch'io!"

"se sei libero incontriamoci adesso"

"va bene, finisco di fare colazione e vengo"

"okk"

Spensi il telefono, chissà che doveva dirmi, avevo già diverse idee in mente, probabilmente si era preso a pugni con qualcuno, si era ubriacato o aveva combinato qualche suo solito guaio, niente di nuovo insomma.
Mangiai di fretta, non era così male, erano commestibili per fortuna.
Mi alzai, ritornando in bagno per lavarmi i denti.
Fatto ciò, spruzzai addosso un buonissimo profumo, ricordavo che Marco lo amasse.
Afferrai le chiavi e dopo di che, uscii di casa.
Le strade erano piene di persone, il sole era alto e caldo, rifletteva i suoi raggi sull'intera città illuminata.
Era così bello oggi, amavo le giornate di sole.
Pioveva quasi sempre qua a Milano ormai ne ero abituato.
Andai da Riccardo salutandolo con due baci sulla guancia.

"come mai già sveglia a quest'ora? non sei per niente un tipo mattutino"

"non me lo chiedere che non lo so nemmeno io, semplicemente il sonno è scomparso all'improvviso"

Sorrise.

"andiamo in un posto più tranquillo, sennò poi ci sentono tutti"

Andammo in parco poco affollato, sedendoci sulla panchina di legno.

"allora che dovevi raccontarmi?"

Chiesi incuriosito.

"ieri sera, quando stavo tornando a casa, ho incontrato questo ragazzo.
Ti giuro era un bono, mai visti di così.
E praticamente ho preso l'iniziativa, e ci siamo messi a parlare, anche se lui non era completamente lucido ma vabbè.
E però poi, verso tarda notte.."

Si avvicinò a me sussurrando qualcosa all'orecchio.

"ci siamo baciati!"

Sgranai gli occhi.

"Riccà ma era ubriaco! in più lo conoscevi da un giorno tipo"

"vabbè, gli ho dato pure il mio numero adesso sto aspettando che mi scrive per primo"

"posso sapere chi è?"

"è un segreto!"

Roteai gli occhi.

"tu invece che dovevi dirmi?"

"A differenza tua ho scopato ieri, però sono nella tua stessa situazione"

"in che senso?"

"perché anche lui era ubriaco, quindi non se lo ricorderà ne ora e ne mai, forse"

"e chi sarebbe colui?"

Sorrisi.

"non posso dirtelo, è un segreto"

Continuammo la conversazione parlando del più e del meno, e come sempre a finire su discorsi che non c'entravano nulla.
Passai così tanto tempo con Riccardo che nemmeno mi accorsi dell'orario.

"cazzo sono le 13:47!"

"ed allora?"

"già si sarà svegliato da almeno due ore"

"aspetta aspetta avete dormito pure insieme?"

Mi alzai facendo l'occhiolino.

"esatto"

Gli diedi due baci sulla guancia salutandolo.

"meglio che vado adesso, ciao riccà"

"ciao ale"

Mi allontanai col sorriso.
Non smettevo di sorridere, ero pieno di energie.
Avrei voluto correre da Marco e baciarlo, come la scorsa notte.
Non me lo scorderò mai, neanche se dovessero cancellarmi la memoria.
Mentre tornavo a casa, vidi una piccola rosellina rossa, aveva un odore buonissimo.
La raccolsi, Marco amava le rose.
In generale amava qualsiasi tipo ti pianta, ne era appassionato a livelli estremi.
Ecco perché forse più la guardavo e più mi ricordavo una persona.
Le rose mi ricordano te.

angolinoehy, spero che vi piacciat

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angolino
ehy, spero che vi piaccia
t.v.b.❤️

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