Capitolo 17- "Parliamone..."

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Capitolo dolcissimo, avverto tutte le ragazze che lo leggono, che nel caso avessero nutella è meglio non mangiarne troppa e preparare fazzoletti.
Capitolo dedicato a @_HisGreenEyes_ ho fatto uno sforzo enorme per questo capitolo, perché me lo ha eliminato tre volte, e l'ho dovuto riscrivere tre volte.

Ma nonostante tutto, sono soddisfatta del risultato.

È da questo capitolo che è tratto l'ultimo pezzo della trama.
Detto questo, vi amo, sappiate che mi fate piangere, e piangere dal ridere con i vostri commenti.

Grazie. Sul serio.
E ora, capitolo!

GEKY'S P.O.V.

"Dobbiamo parlarne?"

"Parliamone."

Ci sedemmo sulle sedie al balcone.

Mi rilassava il vento.

Soprattutto in questo momento in cui ne avevo proprio bisogno.

"Beh... hai proposto tu. Ora parla."

Io gli parlai per prima.

"Mmh..."

Io aspettai pazientemente una sua risposta.

"Io... non lo so."

"In che senso non lo sai?"

"Che non ho idea di cosa mi sia preso. Cioè... È stato un errore. E basta."

Gli occhi iniziavano a riempirsi di lacrime.

"Mmh... sì..."

Abbassai la testa di scatto.

Non doveva avere la soddisfazione di vedermi piangere.

Di vedermi distrutta.

Ovunque.

Nel cuore e nell'anima.

Eppure... avevo promesso a me stessa che non avrei mai dovuto provare qualcosa del genere.

Mai più...

"Cioè... Ge... Angelica... non so cosa mi sia preso... scusami. Non dovevo baciarti."

I capelli coprivano la mia faccia.

Qualche lacrima scappava dai miei occhi e andava a posizionarsi in un determinato posto del mio viso.

Ma a te lui non piace. Lo hai detto tu, la scorsa settimana.

Non è il momento.

Scusami, ora vado... ne riparliamo dopo.

"S-sì... hai r-ragione K-kendall."

La voce mi tremava.

Possibile che lui non avesse sentito niente, dopo quei fantastici baci?

Ero l'unica sfigata, che non riusciva a pensare ad altro?

Io volevo il lieto fine e basta.

E basta.

Kendall era zitto.

Non sapevo cosa stesse facendo esattamente.

I capelli mi coprivano la visuale oltre che le lacrime.

"Angelica... va bene? Nemici come prima?"

"C-certo... o-ovvio..."

Mi alzai dalla sedia e camminai lentamente fino alla camera.

La testa rivolta verso il basso.

Per non farmi vedere da lui.

La causa del mio dolore.

Flatmates: Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora