7. PER UNA SIGARETTA

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-Rylee-

<<Blaze, ne sei proprio sicuro, sei sicuro di volermi portare a casa tua?>> Dissi fissandolo con due occhi spalancati.

<<Certo Rylee, perché non dovrei esserlo, sei la mia ragazza. Piuttosto tu non mi sembri sicura>> Certo che non ero sicura!

<<Be... Diciamo che venire a casa tua non una cosa che accade tutti i giorni>> Inspirai. <<Ma i tuoi... Loro lo sanno, insomma glielo hai detto che...>> Balbettai qualche parola che non capii neanche io.

<<Certo che lo sanno, da tantissimo tempo ormai>> Si espresse come se fosse la cosa più ovvia del mondo, anche se per me non lo era per niente. Non con i suoi genitori. <<Poi se sono loro la tua paura stai tranquilla, sono andati via per lavoro... Non torneranno prima di sabato>>

Sentire quelle parole mi fecero tranquillizzare molto. Non c'erano. Potevo tirare un sospiro di sollievo. <<Ora vuoi venire o vuoi rimanere dentro alla scuola per tutto il giorno?>>

<<Per carità, non voglio restare un solo attimo di più in questo luogo, soprattutto negli stessi posti dove c'è il professor Duck>> Ridacchiò.

Uscimmo in giardino mano nella mano. Mi piaceva questo Blaze. Ma non potevo far a meno di pensare a quello che era successo quella mattina. Aveva praticamente pianto nelle mie braccia. Ora però sembrava felice.

<<Dai sali>> Blaze mi indicò una Cadillac nera.

<<Quella da dove è uscita? Stamattina sei venuto con me!>>

<<Me l'ha parcheggiata qui Kevin>> Kevin era uno dei camerieri della famiglia Water. L'avevo visto pochissime volte, quando veniva a prendere Blaze o alle sue partite. Sembrava un tipo gentile, forse un po' troppo serio per i miei gusti.

<<Ah, ok...>> Blaze mi aprii lo sportello dell'auto e lui salì dalla parte del guidatore. Aveva preso la patente un anno fa ma di questa nuova auto non sapevo l'esistenza. Sicuramente quell'auto io e mia madre non la vedevamo neanche con il binocolo.

<<Da quando hai un'auto del genere?>> Chiesi ammirando l'interno della macchina mentre Blaze accendeva i motori.

<<Da due settimane. I miei me l'hanno presa a seguito della mia vittoria a quella partita di football, te la ricordi no? Mi avevano detto che mi avrebbero fatto un regalo e alla fine è arrivato>> Doveva essere felice di un regalo del genere ma nella sua voce non percepivo un minimo di entusiasmo.

<<Bella!>> Cercai di dire qualcosa anche se era la cosa più inutile.

<<Si, è sicuramente una buona macchina>> Guardai i suoi occhi dritti sulla strada, quasi impassibili. <<Anche se non era quello che volevo...>> Parve come un sussurro che riuscii a sentire a malapena. Non ebbi il coraggio di controbattere.

Susseguì qualche minuto di silenzio. Feci finta di osservare fuori dal finestrino, anche se la strada la conoscevo a memoria. In realtà stavo pensando a Blaze. Rimuginavo continuamente sul nostro rapporto. Ora pensavo a quella sua ultima frase e al pianto di quella mattina.

Sapevo che Blaze non viveva una vita felice, fin da quando ero piccola. Lo sapevamo tutti. Quando andavamo al parco giochi tutti insieme i genitori ci accompagnavano. Per Blaze invece c'era la sua babysitter. Da piccola pensavo che fosse lei la sua mamma. Anche perché non avrei mai pensato che quei due fossero i genitori di un bambino tanto bravo.

I coniugi Water non piacevano a nessuno, sopratutto a me e a mia madre. Anche se ero piccola li odiavo con tutto il cuore per quello che avevano fatto.

Never Alone Again- Mai più soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora