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Dopo aver fatto l'amore, Maura crolla esausta, grata che il lavoro sia clemente. Jane invece pensa a Dean e al suo pessimo tempismo. Il solito pensiero che possa turbare Poppy la manda in bestia. Inoltre, c'è anche la questione di quel maledetto Fairfield. Stanca di guardare il soffitto, si snoda dalla presa di Maura e si prepara per andare a correre. Non lo ama, ma le svuota la mente. Può andare nella palestra che ha al Galatea ma ha voglia di sentire il crepitio delle foglie gelate dalla neve e sentire l'aria pungente bruciarle i polmoni e raffreddargli la pelle, ha molto da pensare. Corre per circa dieci chilometri. È molto presto ed il cielo si sta a malapena velando di rosso. Persino il sole sembra reticente nel lasciare la sua calda coperta di nuvole. Si ferma a mangiare qualcosa in un piccolo bar, uno dei pochi di Boston aperti a quell'ora. Appena apre la porta il calore del locale misto al profumo di bontà zuccherine le ruba un sorriso. Il locale è piccolo ma accogliente. Vecchio stile, con foto in bianco e nero di Boston ai muri ed una carta da parati che ha visto tempi migliori, ma ha caffè caldo ed è l'unica cosa che conta per Jane dopo quella corsa. Ora che si è fermata ha un po' di freddo ed è affamata. Il nuovo anno è iniziato e la città è in fermento. "Ciao, che cosa le porto?" Domanda una bella ragazza da dietro il bancone. "Oh...buongiorno, vorrei del caffè nero bollente senza zucchero ed uno di quei croissant..." sorride indicando la vetrina zeppa di cose invitanti. "Certo, si accomodi e la servo subito!" Jane annuisce e si siede ad un tavolo con vista sulla strada. La città dorme ancora della grossa. Il locale è deserto ma molto accogliente e per un attimo si perde osservando la ragazza preparare il caffè con perizia. Si muove con grazia e precisione. È molto bella, non il suo tipo ma ne apprezza la bellezza acerba data dalla giovane età. Ha i capelli castani ricci intrecciati, nessun tatuaggio visibile, un viso di porcellana ed un paio di occhi verdi da togliere il respiro. Se non fosse presa da Maura avrebbe di certo fatto la sua mossa ma sta con Maura e questo le basta. "Ecco il suo ordine!" La giovane posa sul tavolo una tazza di caffè fumante e la brioches. "Non l'ho mai vista da queste parti..." Jane sorride pensando al timido flirt che la ragazza sta per attuare riconoscendo i segnali. "In effetti, sono molto lontana da casa..." sottolinea senza alimentare la sua curiosità. Prende la tazza di caffè tra le mani e ne beve un sorso. È ottimo. Poi morde il croissant e non ne rimane delusa. "Questa brioches è ottima!" La ragazza sorride soddisfatta. "Grazie le faccio io, adoro cucinare...sono Daisy ..." la giovane si presenta. Questa mora ha qualcosa di magnetico. "Ciao Daisy, io sono Jane, ottimo anche il caffè..." la guarda sorniona da oltre la sua tazza. Daisy sorride timida, non sa come comportarsi non vuole essere sfacciata ma questa donna è bellissima. Jane sembra intercettare i suoi pensieri, sospira guardando verso la finestra. Ha cominciato a nevicare piano. "Si chiama Maura..." la ragazza la guarda non capendo. Jane posa la tazza di caffè vuota e si alza per pagare. Daisy non capisce, le dà la ricevuta e Jane si avvia verso l'uscita per chiamare Alex e farsi venire a prendere. "Chi è Maura?" Domanda vedendo Jane aprire la porta per andarsene. " La persona che mi aspetta a casa, nuda, tra le lenzuola calde di sesso, la donna che amo! Buon anno nuovo Daisy..." dice prima di sparire lasciando la ragazza confusa e rossa d'imbarazzo. Daisy sospira pesantemente, quella mora è davvero uno spettacolo per gli occhi, scuote la testa rassegnata e si appunta mentalmente di ringraziare la sua collega Helèna per aver scambiato il suo turno. La giornata è cominciata bene, pensa mentre la città inizia a svegliarsi pigramente.

Cuore Rosso PapaveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora