CAPITOLO 1

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VIOLET...

ERA MARZO INOLTRATO QUANDO TORNAI A SCUOLA DAL VIAGGIO A PARIGI. A scuola c'era sempre quell'aria caotica a cui ci avevo fatto l'abitudine. Mi aggirai per i corridoi cercando Aria, l'irresponsabile della mia migliore amica, quando mi scontrai accidentalmente con un ragazzo alto, molto alto, aveva dei lucenti capelli color del miele con delle sfumature sul castano chiaro. 

L'attenzione mi cadde però sul colore dei suoi occhi, erano di un verde tendente all'azzuro con un che di ambra vicino l'iride. Solo quando lo sentii schiarirsi la voce mi resi conto che lo stavo fissando.

Lui mi guardò dall'alto in cagnesco, analizzando ogni mia singola parte del corpo, dal basso verso l'alto. Solo in quel momento mi accorsi di star indossando una felpa con la stampa di una pantera nera. La pantera è da sempre il mio animale preferito per la sua bellezza, agilità e forza. Tutto ciò che io non ho.

«Ma che cazzo, vuoi fare un po' più d'attenzione!»

«Scusami, non ti avevo visto. Non c'è bisogno che ti alteri in questa maniera!»

«Si certo, intanto però mi hai fatto macchiare la felpa con il caffè!»

Scesi con gli occhi per vedere se veramente gli avevo macchiato la felpa. Ed effettivamente la macchia c'era, ed era pure bella grossa. Si espandeva per tutta la zona dell'addome ricoperta dal tessuto chiaro della felpa, fortunatamente non si erano macchiate anche le scritte ricamate in verde li a fianco, sarebbe stato molto più difficile smacchiarle.

Ritirai su lo sguardo e trovai il ragazzo intento a fissarmi con una smorfia di disappunto.

«Allora? Ti levi dai piedi o vuoi restare a guardarmi ancora un po'?»

«Ma mica guardavo te eh, cercavo di capire quanto danno ti avessi procurato.»

«Si certo, e perderti uno spettacolo come questo» Disse alzando le braccia per far vedere quanto fosse possente. Io lo fissai dal basso senza emettere una parola. Dopo una manciata di secondi decisi di andarmene.

«Dove diavolo pensi di andare?» Tuonò il ragazzo di prima alle mie spalle.

«Via?» Risposi ovvia.

«No te ora rimedi al danno Pantera.» Marcò l'ultima parola con forza nascondendo un risolino

«E sentiamo, cosa dovrei fare?» Chiesi irritata da come mi aveva chiamato.

«Beh, potresti iniziare levando questa cazzo di macchia dalla mia felpa. Che ne dici?»

«Dico che te la puoi lavare anche da solo. Sei abbastanza grande, no?»

Lo fissai dal basso lanciandogli un occhiata di sfida. Lui non ribattè, ma anzi, mi diede le spalle e se neandò. Io approfittai di quel momento per ammirare la sua schiena possente. Ero gia in ritardo prima di incontrare quel ragazzo, difatti arrivai in aula con ben venti minuti di ritardo. 

Varcai la soglia e mi si stampò un sorriso in faccia quando vidi Aria seduta in terza fila che mi stava tenendo il posto. Mi accomodai e tirai fuori i libri di biologia. Fortuna che la professoressa Whitten arrivava sempre in ritardo, così io mi scampai la punizione.

«L'hai saputo Violet?» Mi chiese di punto in bianco Aria.

«Che cosa, di grazia, avrei dovuto sepere Ari?»

«Arriverà un ragazzo nuovo!»

«Ma qui? In questa classe? Ne sei sicura?» Chiesi con una punta di sorpresa.

«Si, si e ancora si»

«Speriamo che sia carino!» Dissi per poi scoppiare in una fragorosa risata assieme ad Ari.

Dark loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora