CAPITOLO 15

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ARIA...

AVEVO SERIAMENTE APPENA CHIESTO A TREVIS DI FARE SESSO? Ma che mi stava succedendo?

«Allora accetti?» Gli chiesi.

«Accetto»

Avevo intenzione di andarci davvero con calma, ed essendo la mia prima volta Trevis sembrò capire il mio stato di velata agitazione. 

Ci sdraiammo sul letto e mise un film alla televisione. Mi rannicchiai contro un suo fianco  appoggiando la testa sul suo petto. Potei sentire i battiti del suo cuore aumentare. 

Iniziò a farmi delle piccole carezze sul fianco. Poi con la mano scese sempre più giù fino a trovare la cerniera dei miei jeans. Li sbottonò più veloce ci quanto io potessi riuscire e tirò giù la zip. 

Avvicinò il suo viso al mio e iniziammo a baciarci con più foga di prima. Le nostre lingue iniziarono a rincorrersi. 

Si staccò solo per chiedermi se era autorizzato ad andare avanti. Annuii frettolosamente per far ricongiungere al più presto le nostre bocche. 

La sua amano entrò nei jeans trovando come unica barriera il tessuto sottile delle mie mutandine ormai fradice. Dopo essersi accertato della mia eccitazione iniziò a togliermi i pantaloni. Per farlo dovette scendere anche lui. Una volta tolti però non risalì. Mi fissò in mezzo alle gambe che erano leggermente divaricate per aiutarlo nel togliermi i pantaloni. Come riflesso per l'imbarazzo serrai le gambe.

«Non ti vergognare. Sei bellissima» Mi allargò le gambe posizionandocisi in mezzo.

Mi lanciò un altra occhiata per chiedere se poteva procedere. In risposta io mi straiai sui gomiti.

Iniziò a avvicinarsi sempre di più al mio centro pulsante. Sentii il suo alito caldo sopra la mia fica e la cosa mi fece eccitare, e non poco. 

Prese i lembi delle mutandine e mi sfilò anche quelle, lasciandomi una striscia di baci lungo tutta la gamba, rimanendo totalmente esposta al suo sguardo famelico.

La sua bocca umida stampò un bacio al centro del mio sesso, facendomi sussultare. 

Fortunatamente il giorno prima ero andata dall'estetista e non ero come al mio solito un po' più trasandata sotto quell'aspetto. Iniziò a torturarmi il clitoride, facendomi bagnare sempre di più. Aumentò il ritmo delle leccate. Ad un certo punto assestò una leccatà così prepotente da farmi sussultare di piacere. 

Continuò così per un po' fino a quando sentii l'orgasmo crescere. Lui se ne accorse e inziziò a leccare con più foga, inserendo un dito nella mia apertura. Afferrai i suoi capelli stringendoli forte tra le dita mentre spingevo il bacino verso la sua faccia. Respiravo a fatica. Guardai verso Trevis e cazzo, quell'immagine non me la sarei più potuta togliere. Aggiunse un altro dito dentro di me.

«Trevis» Urlai tra gli spasmi dell'orgasmo.

«Beh, non è stato così male dai» Sorrise lui.

«Cazzo, "non è stato così male"! È stato bellissimo!» Mi Abbandonai sul letto. Non avevo le forze nemmeno per stare seduta. Trevis si sdraiò al mio fianco guardandomi. «Che c'è?» Chiesi.

«Non avevo mai fatto nulla di simile a nessuna» Confessò.

«Si, certo. Come no» Lo presi in giro. Lui però mi guardò serio. «Davvero non lo avevi mai fatto?»

«Perchè la cosa ti stupisce tanto Stellina?» 

Cazzo, mi aveva dinuovo chiamato con quel nomignolo adorabile! 

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