CAITOLO 18

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Luglio

VIOLET...

Mancavano solo due ore per la partenza verso Londra, assieme al passare dei minuti aumentava pian piano l'ansia. La cosa che mi spaventava di più era che non sapevo chia altro sarebbe partito con me.

 Era la mia prima vacanza studio, in una nazione estera, senza nessuno su cui fare affidamento. Tranne i professori che ci avrebbero accompagnati. Avevo iniziato a fare la valigia una settimana fa, per paura di dimenticare qualcosa. 

Arrivata all'aereoporto resto sconvolta dalla quantità di gente che c'era. La le decine di persone risesco a scorgere una figura in particolare. Era lui. James era davanti all'entrata insieme a un gruppo di ragazi della mia scuola.

Una cosa mi promisi di fare, anzi, di non fare. Non sarei dovuta stare ai suoi giochetti. Sforzai di fare un sorriso e mi incamminai nella sua direzione. Mi misi a pochi metri di distanza e la professoressa iniziò a fare l'appello. 

Dopo tutte le procedure finalmente arrivammo all'aereo. Presi il biglietto dalle tasche per vedere la fila e il posto. 07E. Perfetto. In mezzo a due sconosciute. Aspettai che quella che aveva il posto verso il finestrino si accomodasse per seguirla a ruota. 

Circa venti minuti dopo il decollo iniziammo a chiaccherare. Alla fine non erano nemmeno così terribili. La ragazza seduta alla mia destra si chiamava Jasmine mentre quella a sinistra Carol. Passammo così un'oretta buona attendendo l'arrivo in aereoporto. 

Scendemmo entusiaste sensa sapere che però ad attenderci ci sarebbero state tre ore e mezza per arrivare nel paesino li vicino. Non so se lo fece apposta ma James si sedette nel posto davanti al mio. Io invece restai vicino a Jasmine. 

Arrivati agli appartamenti ci divisero in gruppi e poi ci diedero le chiavi. La prima cosa che feci fu svuotare la valigia per poi farmi una doccia rinfrescante prima di prepararmi per la cena che sarebbe stata alle sei di pomeriggio. A cena feci amicizia con una altra ragazza carinissima che scoprii essere la mia vicina di stanza.

La mattina seguente andammo al collage per fare colazione e facemmo un test di ammissione. Aspettando i risultati ci spiegarono come sarebbero state strutturate le varie giornate: di mattina si studiava e il pomeriggio c'erano le attività .

Pranzammo e ci dirigemmo verso la piazza principale per la prima attività.

Era una sorta di caccia al tesoro. Io, con la mia classica fortuna, mi ritrovai in gruppo con James. Prima di darci il via libera per girare per le stade però ci avevano dato un badge da tenere al collo per riconoscerci. 

Per tutta la caccia al tesoro James non fece altro che darmi noia, farmi i dispetti e sgambetti.

«Hai rotto il cazzo. Anzi, mi stai sul cazzo» Dissi cercando di restare in equilibrio dopo l'ennesima spintarella.

Lui taque e si arrestò, rimanendo indietro. 

Alla fine di questa sfida il mio gruppo arrivò per primi. O meglio, Jasmine e gli altri due ragazzi arrivarono, perché che io -stupida come sono- mi resi conto di non avere più il mio badge al collo. 

 «James, ti prego aiutami a cercarlo!» Lo implorai fermandolo. 

«Non hai detto che ti stavo sui coglioni?» Chiese ironico come sempre. 

«Perfavore ho anche la chiave della stanza li!» Lui mi si avvicinò con un ghingno. Inizia a fissarmi negli occhi. 

«Inginocchiati» Mi ordinò. 

«Col cazzo» Risposi di getto. 

«Inginocchiati e pregami di aiutarti.»

 Anzichè eseguire quel suo ordine pervertito mi voltai e iniziai a cercarlo da sola. Tanto, come previsto, mi seguì e mi diede una mano a trovarlo. Scorsi il badge tra dell'erba e lo raccatai. Tornammo di corsa dai nostri compagni che nel mentre erano spariti chissà dove.

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