☆una maga sotto la benda☆ //fairy tail x OC//

12.

Toshi's POV:

Iniziò la mia vita vagabonda.

Ora ero riconosciuta tra i maghi come: il demone della distruzione, l'ombra maledetta, po anche, la maga della morte.

Non mostravo mai il mio volto, visto che gli scagnozzi dell'uomo dai capelli viola continuavano a cercarmi. Il bello era che li aveva sparsi in tutto il mondo, accidenti a lui e a chi l'ha cagato...

..e io avrei mantenuto la mia promessa in qualsiasi modo..

Vagavo nell'ombra, sterminato silenziosamente le gilde sotto la guida della testa viola.

Si venne a sapere che ero una donna e che facevo parte di fairy tail, nonostante si avessero alcuni dubbi vista la cicatrice che passava sopra il marchio.

Uscivo raramente allo scoperto e, generalmente, quando lo facevo era perché dovevo farmi notare per incutere timore nelle gilde oscure vicine.

<diamine..quella là è il demone della distruzione..> disse un ragazzo di una gilda che seguiva testa viola.

Mi videro mentre ero sopra un'alta e grande rupe. Il vento faceva muovere il mio cappuccio nero e anche parte dei miei capelli usciti allo scoperto.

<non sarà cosí terribile..> continuò il ragazzo di prima sdrammatizzando.

<quella ragazza che tu chiami 'il demone della distruzione', si potrebbe descrivere come una forza della natura ma non è così. Lei è una portatrice di caos, disperazione e morte...> sudò freddo un'altro.

<tanto vale provare!> il ragazzo di prima, fiducioso, mi balzò in contro, pronto per tirarmi un pugno in piena faccia.

Sorrisi.

Piega in diagonale il braccio destro e, con un colpo netto, li tagliai la testa.

Il sangue mi si posò sul volto.

Mi girai verso gli altri membri e notai che erano già tutti a terra.

<ci arrendiamo...> disse uno di loro.

Scesi dalla rupe, iniziai tra i corpi chinati a terra mentte camminavo verso la mia prossima meta.

Misi una mano sulla testa di uno di loro e mi spostai la benda nera che mi copriva la bocca per parlare con un dito.

<siete stati bravi... speriamo di non rivederci più> ridacchiai per poi salutarli mentre andavo via.

Passavano le settimane, i mesi e le mie ferite si facevano sempre più gravi.

Il colpo che mi ero data alla torre aveva rovinato alcuni dei miei organi interni e combattere senza sosta di certo non aiutava.

Volevo tornare a casa, ma non potevo. O almeno, prima avrei dovuto togliere tutte quelle pedine dai piedi.

Spesso guardavo l'alba durante i piccoli attimi di pausa.

Mi rilassava, anche se per poco, e mi ricordava dei momenti passati con i miei compagni. Era proprio per questo che non potevo arrendermi.

Avevo perso il conto dei giorni.

Come sempre stavo cercando una gilda di criminali da far fuori e questa volta erano dei demoni.

Arrivai nel punto da me deciso e uccisi due membri di quella associazione.

<perché fai questo?! Cosa ti abbiamo fatto?> chiese una donna bionda.

Mi inarcai con la schiena, la benda nera che mi copriva la bocca scivolò via dal volto insieme ai capelli ed il cappuccio, che andarono a rivelare il mio stemma rovinato.