Note importanti a fine capitolo!
***
Freddo.
Il suono di una sirena assordante.
Una luce fastidiosa.
Persone che parlano tutte insieme.
Domande su domande.
Il caos più totale attorno a colui che dalla vita, aveva sempre preteso ordine e perfezione.
Come cambiano le cose, eh Sean?
La mattina dopo.
La paura è una brutta bestia, se unita poi all'ansia, alla rabbia, e alla confusione, diventa una bomba.
Una bomba pronta ad esplodere, da un momento all'altro, senza avvertire, senza dare nessun segnale.
Sai soltanto che esploderà, che caccerà fuori tutto, che tu sia pronto o meno all'impatto, quella scoppierà, e non potrai farci niente.
Quando Sean aprì gli occhi, li richiuse istintivamente, infastidito dalla luce bianca che illuminava l'intera stanza in cui si era ritrovato, senza neppure ricordare bene il perché.
"Sean, sono la dottoressa Lawyer, ti trovi in ospedale. Come ti senti?" chiese la donna sulla quarantina, camice bianco, occhiali da vista sul naso, capelli mossi e castani.
Sean sbatté le palpebre un paio di volte, fissando la sconosciuta.
"Tesoro, ci sono qui io, come stai?" aggiunse Janet, avvicinandosi al letto in cui era sdraiato il figlio.
Sean deglutì a vuoto, tossendo a causa della gola secca.
"H-ho sete." mormorò, sentendo la testa scoppiare.
"Avverti mal di testa? Stanotte avevi la febbre molto alta, adesso è scesa. Fortunatamente non hai niente di rotto, poteva andare peggio, vedrai ti rimetterai presto." disse la dottoressa, scrivendo qualcosa sulla cartella clinica che stringeva tra le mani.
Janet afferrò una bottiglietta d'acqua da sopra il comodino, infilò dentro una cannuccia, e si avvicinò al figlio.
"Bevi piano, mi raccomando." mormorò con dolcezza, e Sean annuì, prendendo solo un paio di sorsi.
"Adesso finisco il giro di visite, tornerò da te più tardi, per qualsiasi cosa suona il campanello. Devi riposare." disse la dottoressa, accennando un sorriso.
Sean annuì stancamente, richiudendo gli occhi, e Janet sospirò, sedendosi sul letto, al suo fianco.
"Kat sta arrivando amore, è partita stanotte, la vedrai arrivare entro il pomeriggio." disse piano, osservando il viso del figlio, barbaramente tumefatto.
Si voltò verso la finestra, tirando un gran respiro, sentendo gli occhi pizzicare dispettosamente.
Si era trattenuta dal piangere per tutto quel tempo, ma adesso, adesso che vedeva il suo bambino ridotto così, non poteva far altro che sentirsi male.
Aveva ricevuto una chiamata disperata la sera prima, Lucas che cercava di spiegarle cosa fosse successo tra le lacrime e i singhiozzi.
Un Lucas che a stento aveva riconosciuto.
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And always will be | Sequel di WTVHS ➼ Tematica gay [BOOK 2]
Romansa➨ Attenzione: Seconda parte della trilogia. Questo racconto a tematica omosessuale è il seguito di Welcome to Virginia High School, che trovate tra le mie opere. La storia non è comprensibile senza aver letto la prima parte. ••• Sono trascorsi ben q...