20. Sei sicura?

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Laurie


Un'ora più tardi io e Jonah ci siamo presi una pausa dal continuo ballare e siamo usciti dalla palestra, diretti agli spogliatoi femminili. Siamo mano nella mano e ci baciamo.
«Perché sei voluta venire qui? Non c'è nessuno.»
«Appunto.» rispondo.
Jonah mi sorride e poi mi spinge delicatamente contro il muro, accanto alla porta dello spogliatoio femminile, e mi bacia. Mentre ci baciamo, lui giocherella con i miei boccoli e se li attorciglia tra le dita.
«Amo i tuoi capelli. Sono così lunghi.» mi sussurra.
«Lo so che li ami.»
Jonah mi sorride e poi si riavvicina alle mie labbra e mi bacia.
Stavolta le sue dita toccano qualcosa che non avevano ancora toccato. La mano destra di Jonah si appoggia sulla mia coscia e me la accarezza.
Sussulto appena la sua mano tocca la mia coscia e lui smette subito di baciarmi.
«Che c'è?» mi chiede.
«Niente. È che... non mi avevi ancora toccato, e non capivo il perché.» rispondo.
«Stiamo insieme da quasi un mese e mezzo, Laurie, voglio andarci piano. Non voglio passare subito al dunque.» mi spiega.
«Grazie.» dico, sorridendogli.
«Per cosa?»
«Per non voler passare subito al dunque. Alcuni ragazzi pretendono un po' troppo, soprattutto se la loro ragazza è ancora...»
«Vergine?» finisce lui la frase per me.
«Sì.»
«Era ovvio che tu fossi ancora vergine. Mi hai detto che non hai mai avuto un ragazzo.»
«Già, tu sei il primo.»
«E sono contento di essere il tuo primo.»
«Anch'io sono contenta che tu sia il mio primo ragazzo, il mio primo bacio e... chissà... il primo anche di qualcos'altro.»
«Diamo tempo al tempo.»
«Assolutamente sì.» concordo, sorridendogli, e poi ci baciamo di nuovo.
Jonah si stacca da me, mi prende la mano e mi porta dentro lo spogliatoio femminile, chiudendo la porta.
«Stiamo qui. È molto più tranquillo e non c'è il rischio che passi qualcuno.»
Getto le braccia intorno al suo collo e guardandolo negli occhi, dico:
«Mi piace questa canzone. Balliamo.»
Balliamo un lento, stretti l'uno all'altra, dentro lo spogliatoio femminile.
Ci baciamo mentre balliamo e lui mi sussurra parole dolci all'orecchio.
Finita la canzone, ci sediamo su una delle panche e ci baciamo subito.
Tengo le gambe accavallate, mentre Jonah appoggia una mano sulla mia coscia. Sale leggermente con la mano, così tolgo la gamba da sopra l'altra e le divarico un po'. Jonah sale ancora con la mano, fino ad arrivare alle mutandine e mi chiede:
«Sei sicura?»
«Sì.»
Inizia a toccarmi vicino alle mutandine, poi entra dentro gli slip e comincia ad accarezzarmi il pube. Mi sfiora il clitoride e io inizio a sospirare.
Lui mi bacia e si avvicina al mio orecchio, poi bacia la parte intorno ad esso.
Mentre Jonah mi tocca il clitoride, sospiro forte e lui sussurra:
«Rilassati.»
Apro ancora un po' le gambe e Jonah si sposta vicino alla vagina e me la sfiora. Giocherella ancora un po' con il mio clitoride, poi ritorna dalla vagina e infila un dito dentro, lentamente.
Sussulto subito quando sento il dito di Jonah dentro, e lui inizia a muoverlo molto piano.
Sorrido mentre mi bacia il collo, poi mi domanda:
«Stai bene?»
«Sì.»
«Ti piace o vuoi che smetta?»
«Continua, continua. Solo... non andare troppo in profondità, lo sai.»
«Sì.»
Continuo a farmi masturbare da Jonah ed è una sensazione veramente piacevole. Nessuno ragazzo l'aveva mai fatto.
Venti minuti dopo torniamo in palestra e ci scateniamo insieme ai nostri compagni di scuola, godendoci l'Homecoming Dance.

The McHope SistersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora