34. Di nuovo insieme

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Laurie


Mentre sto bevendo qualcosa insieme a Valerie e Tiffany, osservo i ragazzi e le ragazze che si fanno le foto nell'apposito angolo "fai una foto nell'inverno rigido" a pochi metri da me.
«Facciamo delle foto?» propone Tiffany.
Senza neanche ricevere una risposta io e Valerie andiamo avanti e Tiffany ci raggiunge subito.
Mentre ci fanno le foto nell'angolo "fai una foto nell'inverno rigido", vedo passare Jonah. Faccio finta di niente, ma noto che si ferma per osservarmi, ma io lo ignoro del tutto.
«Laurie, possiamo parlare?» mi chiede, avvicinandosi.
«Non voglio parlare con te, Jonah.» rispondo.
Jonah fa qualche passo verso di me e dice:
«Avanti, Laurie, parliamo. Ti prego.»
«Sto facendo delle foto con mia sorella e una sua amica.»
«Okay, ma dopo parliamo. Per favore.» insiste lui.
«Non lo so, Jonah, non so se ho voglia di parlare con te.»
«Non ti libererai di me finché non avremmo parlato.» insiste ancora.
«D'accordo, dopo parliamo.» dico, rassegnata.
«Ti aspetto dal tavolo del punch.»
«Okay.»
Una decina di minuti dopo ho raggiunto Jonah, così dico:
«Ehi.»
Lui si volta, mi guarda ed esclama:
«Sei uno splendore, Laurie, lasciatelo dire.»
«Sì sì, okay. Allora... cosa vuoi dirmi?» taglio corto.
«Andiamo in un posto più tranquillo.» dice lui, e ci allontaniamo dalla sala.
Arriviamo in un corridoio e in una sala dove c'è una fontana di marmo marrone chiaro e ci sediamo sul bordo.
Prima d'iniziare a parlare, Jonah prende mie le mani e mi guarda negli occhi.
«Mi manchi, Laurie. Non immagini neanche quanto. È più di un mese che non ci parliamo. Ce l'hai ancora con me?» mi domanda.
Anche a me manca moltissimo, ma preferisco non darlo a vedere.
Credo di averlo perdonato, ma ce l'ho ancora un po' con lui per aver colpito Valerie, anche se per sbaglio, e per aver detto quelle cose davanti a me. In fondo non ha fatto niente di male e so che lui ci tiene a me.
«Un po' sì.» rispondo.
«Come un po' sì?»
«Hai detto quelle cose, hai dato un pugno a mia sorella. Lo so, l'hai fatto per sbaglio, ma è successo comunque. E ti sei comportato malissimo con Nathan, il suo ragazzo.»
«Quindi ancora non mi hai perdonato?» mi domanda.
«Forse... non lo so.»
«Mi hai perdonato sì o no, Laurie?» mi chiede.
Lo guardo negli occhi e dopo qualche secondo, sorridendo, rispondo:
«Sì.»
Jonah mi fa un gran sorriso, si avvicina a me e ci baciamo.
Tornando alla sala da ballo, gli chiedo:
«Quindi ora abbiamo un nuovo mesiversario?»
«Sì, il ventuno di ogni mese.»
Gli sorrido e mi lascio baciare, poi andiamo a ballare.

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