Ian Rompicazzo Gallagher

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Fottuta sveglia del cazzo.

Devo andare all'Alibi e sarà il mio primo giorno di lavoro qui nel South Side. Nel mio corpo c'è solo ansia. E se Vi e Kev non mi accettano? E se farò schifo? E se per sbaglio rompo un bicchiere? Oppure rovescio a qualcuno della birra sulla maglia? Cazzo, Amelia calma, andrà tutto bene.

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Sto scegliendo i vestiti per il lavoro, non voglio qualcosa di appariscente siccome ci sono solo vecchi del cazzo, ma non voglio vestirmi nemmeno come una barbona.

Alla fine ho scelto di mettermi dei flared jeans blu, una maglia nera con la scollatura a barca e delle converse nere. E misi una collana giusto per rendere l' outfit più brillante.

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Ero in soggiorno a guardare la TV e mi spaventai sentendo il campanello suonare, era sicuramente Ian Gallagher. Il Gallagher Sexy, così lo chiamano in molti.

Mia nonna andò ad aprire la porta e io la seguì, e come avevo detto era Ian Fottuto Sexy Gallagher.

"E tu chi sei?" disse la mia nonnina impaurita.
"Stia tranquilla signora, devo solo accompagnare sua nipote all'Alibi" disse la testa rossa gentilmente
"Oh, tu lavori all' Alibi?" disse la vecchia girandosi verso di me "Nonna servono soldi, e dato che non sono più in Texas, dovevo trovare qualcosa da fare" dissi io dispiaciuta. Mia nonna sapeva cosa si vendeva all'Alibi e che soggetti c'erano in quel bar. Stupratori, Alcolisti, Drogati. Era impaurita e si vedeva, non voleva che io andassi in quel postaccio, ma era l'unico posto decente del South Side, e poi c'erano Kev e Vi.
"Va bene ti lascerò andare, solo perché mi fido di Veronica e Kevin" disse mia nonna. Molto d'aiuto nonna, grazie. Pensai ironicamente
"Grazie nonna" dissi sorridendo.
A quest'ultima lasciai un bacio sulla guancia, e andai con Ian verso la sua macchina.

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Ian stava tranquillamente guidando, era sexy in qualunque occasione, mentre guidava, dormiva, mangiava, insomma tutte le cazzo di volte.
Nessuno dei due parlava, e questa situazione mi metteva a disagio. Per rompere il ghiaccio accesi la radio e partí "thank you, next" di Ariana Grande,
e lui come il suo solito mi stoppò la musica. Antipatico del cazzo.
"Ma sei stronzo o cosa?!" dissi incazzata
"Sono le nove e mezza, non scassare con la tua musica del cazzo" disse irritato
"Musica del cazzo!? Fanculo Ian, ho messo la prima cosa che è uscita dalla radio dato che nessuno dei due apriva bocca" dissi
"Di certo non avrei aperto la bocca io, e nemmeno tu dato che sai che la tua voce mi irrita parecchio" disse Ian Rompicazzo Gallagher. Io non proferì parola, ma non per dargliela vinta, ma solo perché erano le nove e mezza di mattina.

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Ian stava parcheggiando la sua macchina color grigio scuro. Io nel mentre ero entrata dentro il bar salutando calorosamente Kevin e Veronica. Quanto mi sono mancati.

"Ei ragazza! Sei davvero sexy!" mi disse Veronica, l'amavo, riusciva sempre a tirarmi sù il morale, lei sapeva che ero insicura del mio corpo e cercava sempre di farmelo amare, ma con scarsi risultati, sono fatta così non posso farci nulla.
"Grazie Vi!" gli dissi emozionata.
"Merda Amelia, stai attenta, questo posto fa schifo, quanto ti ha pagato Ian per venire qui?" disse Kevin scherzando. Nel mentre la testa rossa era dietro di me con le braccia incrociate al petto. "Era l'unico posto decente del South Side" disse Ian al posto mio.
Io nel mentre andai dietro il bancone.
"Vabbé ragazzi io vado, Liam mi aspetta" disse pel di carota. Come si prendeva cura di quel bambino era veramente magnifico e terribilmente sexy, ma già si sapeva da tutte le volte che l'ho detto.

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La porta del bar si aprì ed era Frank Gallagher, il peggior nemico della mia famiglia.
"Dio, che cazzo vuoi Frank" disse Kevin scocciato della sua presenza
"Una birra" disse lui, si era fatto palesemente di crack. "E chi cazzo sei tu?" mi domandò
"Ciao Frank, sono quella a cui hai rubato 300 euro" dissi con un sorriso falso "Amelia Lewis? Cazzo quanto odio la tua famiglia" disse ridacchiando, pezzo di merda "Se vuoi la birra costa 300 euro, come i soldi che ancora mi devi dare" dissi
"300 euro una fottuta birra!?" urlò Frank
"La ragazzina è tosta" disse un uomo paffuto sulla cinquantina "Chiudi quella bocca Tommy" disse Frank irritato " Va bene, ti darò quei 300 euro, ma perfavore dammi una fottuta birra" disse disperato, che pezzo di merda, col cazzo che gli darò la birra gratis, non mi freghi brutto vecchio ubriaco.
"Col cazzo Frank, quando avrai i miei 300 euro ti darò la birra" dissi strafottente.
Il vecchio ubriaco si alzò e se ne andò, spero sia andato a cercare i miei fottuti soldi.

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"Una birra perfavore" disse un ragazzo sui vent'anni, niente male però, ma non supera Ian Gallagher.

Stavo prendendo un bicchiere per la birra ma mi sentì la schiena bruciare, come se qualcuno mi stesse fissando, ma non era una brutta sensazione, era, come dire, piacevole. Feci finta di nulla, e quando mi girai mi ritrovai seduto sullo sgabello il Gallagher Sexy, cazzo ma è ovunque.

Diedi la birra al ragazzo e lui mi ringraziò gentilmente e se ne andò sui divanetti infondo.
"Tu come mai qui?" chiesi guardando Ian
"Era tornata Fiona per badare a Liam e io ne ho approfittato per venire qui" disse tranquillo
"Cosa vuoi ordinare?" dissi appoggiandomi con le mani al tavolino
"In realtà nulla, volevo prendere solo un po' d'aria" disse stanco

La porta del bar si aprì e dalla figura che spuntò, sbiancai d'improvviso. Mickey Milkovich. Suo padre era un fottuto stronzo, me ne ha fatte passare di ogni a me e alla mia famiglia. Mickey era gentile a modo suo, era l'unico normale della famiglia, ma il solo pensiero che un Milkovich sia nel bar in cui lavoro, mi mette ansia.

"Ei Amelia Lewis!" disse Mickey sorridente. Cazzo se era inquietante "Che cazzo vuoi Milkovich" voi adesso vi chiederete, ma se prima hai detto che era gentile, perché gli hai risposto male? Era pur sempre un Milkovich, loro cambiano umore ogni due secondi, bisogna tenerli testa, ma soprattutto non farsi vedere deboli ai loro occhi.

"Qualsiasi merda, basta che bevo qualcosa" disse
"Va bene una birra?" gli domandai "Si si" disse accendendo una sigaretta.
Feci la birra e gliela diedi.

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Era mezzanotte e stavamo chiudendo.

Ero rientrata a casa, salutai mia nonna che era comodamente seduta sul divano a guardare uno dei suoi soliti film romantici e poi andai in camera mia per cambiarmi.

Mi tolsi la maglietta e i jeans, ero solo in intimo e non trovavo il mio cazzo di pigiama.
Ho provato a cercare ovunque nell'armadio, sotto il letto, per terra, nulla. Mi toccava dormire così.
Nel mentre che cercavo mi senti un'aria fredda alla schiena. Merda!! La finestra!
Stavo per chiuderla ma mi accorsi che fuori c'era Ian che fumava, cazzo che vergogna "Bello l'intimo
bianco" disse con aria divertente, ma solo per lui "Ah ah simpatico" dissi "Belle gambe vicina" diventai rossa in viso, io spero che lui non veda la mia faccia in questo momento, potrei fare invidia ai pomodori. Nessuno mi aveva mai detto che le mie gambe erano belle. Non capivo nemmeno se mi stava prendendo per il culo o meno.

per fortuna a terra c'era una vestaglia che mi misi subito, e poco dopo la chiusi con i lacci di essa, così che non potesse vedere più il mio corpo.
"Peccato finalmente nel South Side c'era una bella vista" disse pel di carota buttando fuori dalla bocca il fumo della sigaretta.
Appoggiai le braccia sul davanzale della finestra
"Che cosa vuoi Ian" dissi irritata, anche se tutto sommato la situazione mi piaceva
"Nulla, stavo solo fumando ma poi ti avevo vista con l'intimo e non potevo fare a meno di fissarti" disse lui "Che gentile che sei Ian" dissi con un sorriso falso. Chiusi la finestra senza salutarlo, però quella frase, "Belle gambe vicina" mi tormentò tutta la notte, davvero gli piacevano le mie gambe? La mia più grande insicurezza?

solo io e te -Ian Gallagher-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora