Perché lo fai?

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Mi svegliai per colpa della fottutissima sveglia del cazzo. La spensi subito cercando di non svegliare Ian, perché sì, era ancora qui. Ieri non gli avevo detto di andarsene perché sapevo benissimo che non l'avrebbe fatto.

Lui stava dormendo beatamente mentre io sembravo uscita da qualche film dell'orrore.

Mi alzai dal letto e andai in cucina a farmi un caffè.

Mentre mi facevo il caffè sentì dei passi, chi poteva essere se non Ian?

"Come mai ti sei alzata presto?" disse assonnato
"Devo andare all'Alibi, oggi è lunedì" dissi con tranquillità

Mi bevetti il mio caffè.

"Mi fai anche a me il caffè? Mi scoccio" disse Ian sbuffando.

Guardai l'ora ed erano le sette e mezza quindi decisi di farglielo, solo perché era presto, dovevo andare all'Alibi alle dieci.

"Va bene, solo perché è presto sappilo" dissi
"Come no" disse alzando un sopracciglio

Alzai gli occhi al cielo e gli feci il caffè

"Tieni testa rossa"
"Nuovo soprannome? Mi piaceva di più pel di carota" dopo che finì di dire questo sorseggiò il caffè.
Fece una faccia disgustata. Stronzo.

"Merda! Che cazzo ci hai messo qui dentro? Sa di culo e menta!" e detto questo si alzò per buttare il caffè nel lavandino con anche la tazza.

"Ma sei stronzo o cosa, la prossima volta fattelo da solo bastardo" dissi e salì di sopra in camera

Io permalosa? Ma assolutamente no. Forse un pochino? Ma proprio poco poco? No va bene, sono permalosa lo so.

Andai in bagno per lavarmi i denti e nel mentre decisi cosa indossare.

Mi misi dei pantaloncini classici neri, una maglia a maniche corte nera con un teschio sopra e per ultima cosa le mie amate converse nere.

Pessima scelta mettere i pantaloncini, ma ormai era fatta.

Sciolsi i capelli e presi lo zainetto.

Scesi di sotto e con mio stupore c'era ancora Ian

"Cosa ci fai ancora qui?" lui non disse nulla e fissò solo le mie gambe. Mi sentivo a disagio, non sapevo cosa fare, ero immobile, bloccata. I miei occhi erano sui suoi ma il suo sguardo era sulle mie gambe.

"Ci sei?" dissi per interrompere il momento imbarazzante, almeno per me, per lui no
"Eh cosa? Non ho ascoltato" disse
"Ho detto, perché sei ancora qui?" domandai di nuovo
"Ti devo accompagnare cogliona" cazzo mi ero dimenticata.
"Cazzo vero, mi sono dimenticata" gli dissi

Erano le otto e cinquanta. Di solito Ian era qui per le nove e mezza.

"E comunque sono ancora le otto e cinquanta, è presto" dissi sedendomi di fronte a lui.
"Hai ragione" disse alzando le mani in segno di arresa
"Alla fine ti sei fatto il caffè da solo?" dissi con un tono arrogante e offeso
"Ti sei incazzata per questo? Seriamente? Okay che sei permalosa ma non sapevo così tanto" stronzo
"Non sono permalosa, sei tu stronzo!"
"Sarò anche stronzo ma almeno non faccio i capricci"
"Non ho mai fatto capricci!" mi stava facendo incazzare
"dimmi un mio capriccio, sono tutta orecchie" dissi incrociando le braccia al petto
Lui alzò un sopracciglio e incomincio a parlare
"Prima quando ti sei offesa perché ho detto che il tuo caffè non mi piaceva, la mattina non ti vuoi mai svegliare presto, hai bisogno sempre di vestiti, devi avere tutto pronto, vuoi che continui?" disse il bastardo
"No, non voglio che continui, e poi tu non sei mica perfetto" cazzo se lo è, fisicamente è perfetto, di viso è perfetto, vorrei che mi scopasse qui sul tavolo della cucina
"Non ho detto che sono perfetto" aveva ragione, ma il fatto che mi abbia detto che sono capricciosa mi fa incazzare
"Basta non voglio più parlare con te"

solo io e te -Ian Gallagher-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora