CAPITOLO DODICI

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«Ti voglio completamente nudo.» disse con uno sguardo penetrante dritto negli occhi di Manuel. L'altro non ebbe nemmeno il tempo di rispondere.
Simone gli tolse i vestiti e infine i boxer neri. Manuel lo fissò e sussurrò: «No, nu posso farlo...»

Simone gli poggiò la guancia contro il petto. «Il mio cuore batte come una mitragliatrice per te.» Gli baciò il collo. «Non avere paura...»

Manuel si allontanò da Simone con le mani sparse per il corpo, era veramente troppo per lui, non riusciva ad accettarlo.
Essero toccato in quella maniera poi, era difficile da mandare giù una cosa del genere.
Simone gli si avvicinò e gli accarezzò la guancia. «I tuoi capezzoli sono così turgidi che mi implorano di succhiarli.»

Manuel sgranò gli occhi al sol sentire quelle parole.
Era estremamente in imbarazzo mettendosi di spalle. Ad un certo punto, però, Simone gli mise le mani sulle braccia e lo voltò lentamente.

«Manu, stai tremando...»

«Ho paura...» lo guardò.

«Ssh, io non ti farò del male.» gli baciò il nasino.

«Andiamo sul letto?»

Annuì con un cenno al capo e andò a distendersi e Simone gli andò vicino, mettendosi di lato.

«Lo senti?»

Deglutì il piccolo, cercando di mantenere la calma ma dopo poco gemette.
Le dita di Simone cominciarono a sfiorare il suo sesso su e giù, stimolando la cappella con il pollice.

«Nh, Simò...» chiuse gli occhi.

«Mi devo fermare?»

«No...»

«Manu, mi senti contro il fianco?»

«Mmh, pensavo che fosse una baguette.» scoppiò a ridere ma sentì dopo poco il respiro caldo di Simone sul collo.

«Chiamalo pure come vuoi.» sogghignò.

Si piegò su di lui e gli succhiò i capezzoli mentre continuava a stimolarlo.
E continuava, continuava...
E Manu gemette.
Ad un tratto, Simone si staccò.

«No, no. Nu fermarte.» Manu riaprì gli occhi. La sua carne tesa e palpitante era in fiamme e cominciò a fremere senza riuscire a controllarsi.

Simone si mise tra le sue gambe chinandosi su di lui per calmarlo e premette la fronte contro la sua. «Va tutto bene.» Rimase un attimo in silenzio a guardarlo e poi si allontanò. «Dimmi che cosa vuoi che faccia.»

«E che ne so io, non l'ho mai fatto...»

Simone annuì. «Va bene come vuoi.» Si sfilò anche lui i vestiti e i boxer e si inginocchiò davanti a lui.

Appena gli vide il sesso, Manu balzò a sedere. «Oh mio Dio.» mormorò, incredulo spalancando gli occhi.

«Va tutto bene.» disse facendo un ampio sorriso.

Manuel si allontanò ancor di più, aveva ansia.
Era tutt'al più scosso, non riuscendo a credere a ciò che aveva visto.
Il sesso di Simone era più grande di quanto lui si aspettasse. Era fuori dal comune.

«Dove stai andando?» lo voltò a pancia in giù allargandogli le natiche, portando la lingua sull'orifizio, iniziando a lubrificarlo con tanta saliva.

L'espressione di Manuel in quel momento divenne più che rilassata, mordendosi il labbro inferiore più volte.

«Manu sta tranquillo, non ti farò molto male.» Simone lo voltò nuovamente mettendosi sopra di lui poi disse «Non posso aspettare un secondo di più. Ho bisogno di essere dentro di te, adesso

«Oh, Dio. No, Simò...»

«Si, Manu, si. Dimmelo. Si, Simò.»

«Si, Simò.»

Si rimise steso su di lui e si strofinò contro il sesso di Manuel. Si baciarono a lungo e con impeto.

«Non riesco a crederci.» disse Simone guardandolo negli occhi e quasi senza respiro. «Non pensavo che questo giorno sarebbe arrivato così presto. Eppure non potevo immaginare la mia vita senza te. Toccami.»

Il piccolo allungò le mani lentamente e lo toccò.

«Senti com'è...» aspirò aria tra i denti e sussurrò. «Solo per te...»

«N'è possibile, mi ucciderai Simò.» ridacchiò divertendosi con quelle affermazioni ma poi cominciò ad accarezzarlo dolcemente.

«Lasciami fare. Apri le gambe.»

Le aprì.

«Di più.» lo baciò. «Apriti a me, amore mio. Coraggio, fallo per me.»

Lui obbedì arrossendo sulle gote per come lo aveva chiamato e non smise di stringerlo e di muoverlo su e giù.

«Sei pronto?»

«No.» gli salì l'ansia, era giunto il momento.

«Si che lo sei. Lascialo ora e mettimi le braccia attorno al collo. Tieniti stretto.» Si fece spazio dentro di lui, piano piano, poco a poco. Manu si aggrappò alle sue braccia, alla sua ampia schiena.

«Aspetta, aspetta, pe favore...»

Ma Simone gli entrò dentro e non lo aspettò.
Lui si sentì come l'aveva immaginato: lacerato.
Ma provò anche qualcosa di diverso.
Un desiderio incontenibile.

«Sono dentro di te, piccolo.» sussurrò profondamente Simone nel suo orecchio.

Lui gemette debolmente. «Sei davvero dentro di me?»

«Si, senti...» Lo sentì. Improvvisamente, si mosse dentro e fuori con una tale veemenza che lui credette di svenire.

Manuel si aggrappò a lui, inarcò la schiena, la bocca aperta in un grido muto.
Sconvolto ancora, dopo poco emise un gemito di dolore mentre gli stringeva la testa. Smise di respirare, il cuore batteva all'impazzata, aveva la gola secca, le labbra umide.
Simone orgasmò dentro di lui e finalmente si fermò, espirò con forza e si fiondò sulla bocca carnosa di Manuel, baciandolo con una passione incredibile, irrefrenabile.
Nessuno avrebbe potuto diradare quella nube di passione che avvolgeva entrambi.
Manuel continuò a tenerlo stretto e Simone gli lasciò una sensazione pungente, dolce e al tempo stesso amara. Il corvino sentì il desiderio di riaverlo dentro. Simone lo accontentò e gli baciò la fronte. «Manu, dimmi che stai bene.» gli rimase dentro per tutto il tempo che l'altro desiderasse.

«Mmh... stavo cercando de nu svenì.» ridacchiò e con lui anche il castano. «Come pensavi che sarebbe stato?» disse guardandolo negli occhi.

«Ha superato ogni mia immaginazione.»

«Quindi adesso...»

«Si?» lo guardò Simone, aggiustandogli i capelli umidicci.

«Mmh, come dì...»

«Il decimo punto della lista?»

«Ecco... er decimo punto era proprio questo.»

«Volevi fare l'amore con me?»

«Volevo provà qualcosa di diverso co la persona che avrei amato ed è successo.» gli sorrise a labbra chiuse.

«Ti amo, Manuel.»

«Simone, anch'io.»

Mysophobia | SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora