Pov Suguru.
<<Quindi oggi non hai dormito?>> Chiesi a T/n mentre eravamo in chiamata.
Lei sbadiglio rumorosamente. Mugugnando una risposa affermativa.
<<Perciò oggi non vieni a scuola?>>
<<No. Sono tropo stanca. Mi spiace.>> Rispose dispiaciuta.
<<Tranquilla, cerca di riposarti. Anche se avrei voluto averte vicino a me.>>
La sentì ridacchiare palesemente imbarazzata, ma era ovvio che le è piaciuto.
<<Okey, allora per farmi perdonare domani andiamo al cinema. Scegli tu il film, guarderò tutto quello che vorrai>>
Sorrisi soddisfatto molto contento della sua proposta. Era ovvio che avrei accettato. Era passato ormai un mese da quando eravamo diventati molto affiatati. Amici stretti. Ero davvero preso da lei. Mi piaceva così tanto. Mi rendeva felice, e non come con tutte le altre.
Lei era così bella, intelligente e forte. L'ammiravo profondamente, forse avevo finalmente trovato quella giusta per me.
O almeno speravo con tutto me stesso.E desideravo come non mai che anche lei provasse la stessa cosa per me. Ma forse era così.
Un ricordo mi passò in mente. Eravamo usciti fuori insieme, stavamo facendo un giro per i negozi per fare shopping. Anche se non si era comprata un granché.Mi aveva confessato di essere molto ricca, perché tutta l'eredità della sua famiglia la diedero a lei. Da quel che avevo capito, viveva da sola. Non aveva una figura materna. E il padre si era completamente dimenticato da lei.
Per parlare dei sui familiari oltre i genitori, erano tutti morti in un incidente stradale. Anche se sospettava che non fosse stato un incidente, ma qualcosa di programmato.
<<Cavolo, d'essere stato dura per te.>> Le dissi quella volta, seduti in una panchina mentre mangiavamo un gelato.
T/n alzò le spalle poco interessata.
<<Non è che mi dispiaccia poi così tanto. Non erano davvero miei parenti.>> Disse leccando il gelato con indifferenza.
<<In che senso? Se ti va di dirmelo.>>
<<Preferisco di no. Magari un'altra volta.>>
Dopo aver finito di parlare ci fu un silenzio imbarazzante che riencheggiava nell'aria. Il sole stava calando, e l'atmosfera era davvero bellissima.
Il colore del cielo era interessate, con un delicato suono dei uccellini.
Lei si appoggiò sulla mia spalla, prendendo la mia mano libera, strindola alla sua.
Diventai rosso come un peperone. Il mio cuore batteva fortissimo.
<<Posso chiederti quando inglobuli le maledizioni, di che sapere sanno?>> Domandò curiosa.
<<Ehm, come un vecchio panno sporco. Fa davvero vomitare.>>
Lei fece finti conati di vomito. Ridemmi insieme. E appena finito il gelato tornammo a casa ancora con le dita intrecciate.
Era stato un momento di vero romanticismo. Fu proprio in quel attimo che mi innamorai perdutamente di lei. Ancora più di prima.
<<Okey, allora andremo a guardare un film. Ci sentiamo, chiamami appena ti sentirai meglio.>>
Chiusi la chiamata trovandomi sotto casa di Satoru. Che non era ancora giù.
La chiamai al telefono, e non rispose. Bussai alla porta venendo accolto dai camerieri.
Entri in camera sua con passo lento e regolare.
Era steso sul letto a petto nudo.
<<Satoru, svegliati. Coraggio>> Dissi cercando di farlo alzare.
Lui grugni infastidito aprendo gli occhi con fatica. Mi fissò con fastidio, alzandosi poco dopo.
<<Coraggio dobbiamo andare.>>
<<Non ne ho voglia.>> Si lamentò sbuffando.
Andò verso l'armadio scoprendo in disastro.
Prese la sua uniforme vestendosi, precipitando per terra un paio di volte, mentre si metteva i pantaloni.
<<Dormito bene?>> Chiesi prendendo il telefono.
Satoru mi guardò, notando che stavo sorridendo. Non capì il perché, ma lo vidi stringere i pugni.
<<Per cosa ridi?>> Mi domandò con la voce ancora impastata dal sonno.
<<Sono fatti miei.>> Risposi schietto.
<<Certo. Adesso facciamo i misteriosi.>>Borbottò infastidito.
<<Non mi dire che ti sei offeso.>>
<<No, anzi. Forse il contrario.>>
Andammo a scuola, e il primo pensiero di Shoko fu diretto a T/n.
<<Ma Neko-chan? Dov'è?>> Chiese preoccupata.
<<Mi ha chiamato, informandomi che non sarebbe venuta perché non ha dormito tanto la notte. Quindi è stanca.>> Risposi, notando l'espressione sorpresa di Satoru e di Shoko.
<<Cosa?! E perché lo ha detto a te è non a me?>> Disse perplessa.
<<Forse non ha avuto molto tempo. Si sarà addormentata sul tempo.>>
Cercai di far calmare Shoko, inventando una scusa all'ultimo momento.<<Se questo ti potrà calmare. Domani, io e Neko, andremmo a guardare un film, e deciderò io quale.>>
Shoko fu entusiasta per la notizia, infatti sorrise in modo spropositato, battendo le mani per la gioia.
Ma l'unico completamento assorto nei suoi pensieri era Satoru.
Lo guardai dritto negli occhi, notando la sua espressione furiosa e completamente sopraffatta dalla mia notizia.
<<Che c'è Satoru? Sei triste perché sto vincendo la scommessa?>> Ridacchia dandogli una pacca sulla spalla.
<<Non ti devi preoccupare, avrai tantissime altre ragazze che ti gireranno in torno...>> Mi interuppi appena lo vidi togliermi la mano con una mossa lenta.
Ma sapevo benissimo che non prometteva niente di buono.
<<Satoru... stavo solo scherzando.>> Dissi cercando di farlo calmare.
Lui mi guardo appena, sorridendo poco dopo.
<<Si, ma lo so.>> Rise in modo finto, ma talmente tanto da farmi insospettare.
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Stalker X Stalker ♤{Satoru Gojo X Reader} ♤
FanficSatoru è lo stregone più forte del istituto delle alti occulte. È sempre stato definito un ragazzo egocentrico e infantile, ma a solo una persona piace il suo comportamento... ⚠️ che sia chiaro, io non sostengo le relazioni tossiche ne lo stalking⚠...