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Suguru era con me in camera mia mentre parlavamo di cagate nostre, con la servitù che entrava un paio di volte per sapere se volessimo qualcosa.
Giocavamo ai video giochi e ridevamo per delle battute idote.
Mi stesi sul letto a pancia in giù chiudendo gli occhi, mentre Suguru continuava a parlare.

<<Quindi credo sia necessario continuare con i addestramenti... Mi stai ascoltando, Satoru?>>

Mugugnai una risposta negativa girandomi, con la testa, da tutt'altra parte.

Sentì Suguru sospirare infastidito per il mio comportamento.

Mi suonò la sveglia del telefono, che mi ricordava di uscire.

Mi alzai mettendomi una felpa.

<<Ti va di andare a fare un giro?>> Chiesi al mio amico.

Lui agrottò la fronte.
<<Mi sono reso conto, che ogni volta che vengo da te esci sempre alla stessa ora, solo per prendere una bevanda e poi tornare a casa. Mi sapresti dire perché?>>

Non risposi mi limitai ad ignorarlo, mentre stavo sul telefono.

<<Satoru!>>

<<Quindi vuoi andare o...?>> Dissi volendo una risposa su cosa avesse intenzione di fare.

Lui si alzò accettato di continuare quel strano rituale.

Uscimmo fuori raggiungendo lo stesso minimarket, vicino alla stazione.

Entrammo tutti due insieme.
<<Che cosa vuoi prendere?>> Mi chiese Suguru guardandosi intorno.

<<Dei moci.>> Risposi dirigendomi subito nel riparto dei dolci.

Guardai le tante scatole che mi proponevano diversi gusti.
Ma sapevo bene cosa prendere. Infatti aspettai solo un paio di minuti prima di prendere la confezione.

E, per purissimo caso, un'altra mano era intenta ad affermarlo.

Ritrassi l'alrto guardando chi era quella persona.

Era una ragazza. Mi arrivava al petto.

Lei mi scambio diversi sguardi, sorridendo in fine.
Bum Bum.

<<Perdonami, li volevi tu?>> Chiese.
Prese la scatola passandomela.
Io la presi, ma appena cercai di parlarle, lei scappo immediatamente via.

Rimasi impallato con la bocca mezza aperta. Suguru dietro di me rideva a crepapelle, prendendomi in giro facendo alcune battutine squallide.

Non mi era mai capitato. Avvolte erano le ragazze a continuare a parlare con me e non il contrario.

Rimasi perplesso. Era una cosa talmente insolita che mi bloccai per un istante, chiedendomi se avessi fatto qualcosa di sbagliato o era solo lei che non ci vedeva bene. Mi girai a guardarla mentre si allontanava, ancora incapace di comprendere il motivo del perché non avesse voluto instaurare un discussione.

Mi sembrava impossibile che non avesse più voluto parlarmi.

Uscimmo fuori senza aver comprato niente. Avrei voluto inseguirla, ma era troppo anche per me.

Camminavo con Suguru al mio fianco che continuava a prendermi in giro.

<<Il sceriffo ha perso il suo cappelo? Allora gli conviene tagliarsi i baffi e togliere le armi.>>

Lo guardai perplesso. Non capito cosa stesse dicendo. No, forse capivo ma era proprio quello il problema. Non volevo.

La giornata, tutto sommato, proseguiva bene. Io e Suguru che uscivamo, parlavamo e incontravamo gli altri. Tutto uguale.

E, infatti, il mio più grande amico non si fece perdere l'occasione di raccontare quella terribile disanventura.

<<È stato imbarazzante, ho provato pena per lui.>>

Tutti risero allegramente, e con temporanea, mi prendevano per il cu*o. Usando strani termini che non riuscivo a comprendere.

<<Il mago ha perso la polvere di fata. Adesso li toccherà ridare la barchetta e il mantello.>> Aveva detto Shoko.

Ma che cosa vuol dire?!
Pensai completamente infastidito.

Tutti confermavano, mentre io continuavo a non capire.

<<Satoru Gojo che viene respinto, questa è nuova.>> Disse Mei, ridacchinado sotto i baffi.

<<Perché qualcuno lo ha mai voluto?>> Borbottò Utahime.

Strinsi i pugni per quel commento. Ma feci finta di niente.

<<Non ti preoccupare Sempai, forse era troppo timida per parlarti. Sicuramente è stato per quello. La timidezza gioca davvero brutti scherzi. Pensa che io non sono riuscito ad accettare il mio appuntamento al buio, proprio perché mi vergognavo.>> Mi consolò Haibara. Come sempre troppo gentile.

<<Hai avuto un appuntamento al buio?>> Disse Nanami.

Haibara annui con gli occhi rivolti verso il cielo.

<<Era una ragazza bellissima e di classe. Ci eravamo scritti per un bel po', e quando lei era nei dintorni mi aveva chiesto di trovarci in un ristorante.>>

<<Ma sei stato troppo codardo per presentarti.>> Concluse Nanami prevedendo la fine.

Haibara ridacchiò grattandosi la nuca.
<<Già, ma solo perché lei aveva 10 anni in più di me.>>

Trasalimmo tutti.

Nanami sputò tutto il suo succo per terra.
<<Cosa, 10 anni?>>

<<Già, le avevo mentito sulla mia età.>> Rise imbarazzanto.

<<Allora il tuo discorso non c'entra nulla con Satoru.>> Disse Suguru facendomi tornate giù.

La giornata fini, e tutti tornammo a casa. E mentre camminavo chiaccheravo con Shoko in chiamata.

<<Sei arrivato? Ricordati di scrivermi appena arrivi.>>

<<Si, si. Non c'è bisogno di dirmelo centinaia di volte.>> Dissi infastidito entrando in casa togliendomi le scarpe.

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Il giorno dopo io e Suguru eravamo in ritardo. Ci eravamo fermati in un piccolo kiosco per divorare qualcosa al volo. Ma non ci accorgemmo del orario.

Entrammo in classe sudati e senza respiro.

<<Ehi maratoneti, siete in ritardo. Si può sapere dove siete andati?>> Domandò Shoko, senza che nessuno di noi due rispondesse.

Ci sedemmo aspettando il professore.

Stalker X Stalker ♤{Satoru Gojo X Reader} ♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora