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Ero nel pieno della battaglia, affrontando l'uomo forzuto dalla carnagione scura con una concentrazione assoluta. Ogni colpo che scambiavamo era un testamento della nostra forza e abilità. Mentre schivavo e contrattaccavo, sentii un'ondata di energia e mi voltai per un istante, cercando con lo sguardo T/n.

La vidi, con la sua lancia, muoversi come una tempesta inarrestabile. Nonostante fosse priva di energia malefica, la sua forza fisica e le sue abilità erano straordinarie. La guardavo con ammirazione, il cuore gonfio di orgoglio. Vedevo T/n sconfiggere maledizioni e nemici con una grazia letale, ogni movimento era una sinfonia di potenza e precisione.

Il mio avversario notò il mio sguardo e seguì la mia linea di vista. Quando vide T/n in azione, un lampo di paura attraversò il suo sguardo. La forza smisurata di T/n, che si manifestava attraverso l'uso impeccabile della sua lancia, era evidente. Ogni colpo che sferrava era letale, ogni avversario che affrontava cadeva rapidamente.

<<Satoru,>> ringhiò l'uomo forzuto, cercando di mantenere un'aria di sfida nonostante la sua voce tremante, <<chi è quella donna?>>

Sorrisi, un sorriso freddo e sicuro. <<Quella è T/n, mia moglie,>> dissi, la voce piena di orgoglio. <<Non ha bisogno di energia malefica. Le basta la sua lancia.>>

L'uomo vacillò, l'espressione sul suo volto era una miscela di incredulità e terrore. <<È impossibile,>> mormorò, facendo un passo indietro.

Colsi l'opportunità. Con un movimento fluido e deciso, avanzai verso il mio avversario, sfruttando la distrazione e la paura che avevano preso piede nel cuore del mio nemico. <<La forza di T/n va oltre ciò che puoi immaginare,>> dissi, colpendolo con forza.

L'uomo si ritrasse, guardandomi con occhi spalancati. <<Non dirmi che lei... È la figlia prodigio dei Zeni'n,>> chiese, incredulo.

Lo guardai perplesso. <<Di cosa stai parlando?>>

<<Non lo sai? Il clan Zeni'n aveva una ragazza dalle grandi capacità come lei...>> rispose, rimanendo a guardarla attentamente. Poi, un sorriso sinistro si formò sulle sue labbra. <<Sì, è proprio lei. È difficile dimenticare quegli occhi grigi.>>

Mi sentii gelare. Il pensiero che T/n potesse avere una connessione con il clan Zeni'n era qualcosa che non avevo mai considerato. Il mio avversario sembrava divertirsi con questa rivelazione, ma per me era solo l'inizio di un nuovo enigma.

...

Lo scontro era finalmente finito. Io e T/n ci eravamo uniti a Maki, Yuta, Panda e Inumaki, i miei allievi. Insieme, avevamo sconfitto Suguru. Anche se il dolore di aver dovuto uccidere il mio migliore amico era insopportabile, la nostra missione era compiuta.

T/n e Haru erano insieme, felici per la fine del combattimento. Tornammo tutti a casa, esausti ma sollevati. Quando rientrammo, fummo accolti dalla vista di nostro figlio, Yamada. Era rimasto con la babysitter, e vederlo ci riempì il cuore di gioia.

Dopo aver messo Yamada a letto, io e T/n ci dirigemmo nella nostra camera. T/n desiderava starmi vicino, baciarmi e confortarmi, ma io mi sentivo distante e serio, ancora tormentato da ciò che avevo dovuto fare. T/n non capiva il motivo del mio distacco.

All'improvviso, chiesi: <<T/c è davvero il tuo cognome?>>

T/n sembrò sorpresa dalla domanda. Ci pensò un momento, poi borbottò una risposta positiva, anche se con incertezza. Qualcosa nella sua risposta non mi convinse del tutto.

<<Non Zeni'n, vero?>> domandai, il mio sguardo fisso sul suo.

<<No...>> disse, ma il tono della sua voce era falsamente insicuro.
<<Perché me lo chiedi?>> Chiese perplessa.

<<Oh, niente in particolare. È solo che con quello straniero, con cui ho combattuto, mi aveva detto una cosa diversa.>>

Fece una risata nervosa.
<<Assurdo... non so come gli sia venuto in mente.>>

<<Già, sembrava di conoscerti molto bene. Più di di me.>>

<<Non dire assurdità...>> Borbottò poco convinta.
Per sviare il discorso cambiò rapidamente argomento, ricordando Suguru. In quel momento, il peso della mia azione si fece sentire ancora di più. Non dissi più nulla.

T/n intuì quello che avevo fatto. Senza una parola, mi abbracciò forte, cercando di consolarmi. Sapeva quanto fosse difficile uccidere il proprio migliore amico, e il suo abbraccio era l'unico conforto che riusciva a offrirmi.

Passammo la notte così, abbracciati. I picchi di pianti e i cambiamenti di umore mi travolgevano, e T/n cercava di nascondere le sue lacrime per non farmi sentire peggio. Il dolore era condiviso, ma anche in quel buio, trovammo un rifugio l'uno nell'altra.

La notte trascorse lentamente, e anche se il dolore era ancora lì, sapevamo di avere l'un l'altro. Insieme, avremmo trovato il modo di andare avanti, nonostante le cicatrici che quella battaglia ci aveva lasciato.

Stalker X Stalker ♤{Satoru Gojo X Reader} ♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora