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Erano le tre di note. Io e T/n eravamo al parco, come sempre. Stavamo correndo velocissimi, essendo pieni di energia perché non eravamo per niente stanchi.

Lei era più avanti di me, mentre emetteva un dolce suono di risata dalle sue labbra. Mi passò in mente la volta che la baciati, "accidentalmente" sulle labbra. Erano così morbide.

Corsi più veloce possibile, raggiungendola. La presi per il polso facendola cadere a terra sull'erba verde.

Lei continuava a ridere soddisfatta. Risi anche io, per poi posandomi su di lei, apoggiando la testa sul suo petto.

Lei mi abbraccio, e quello fu l'unica cosa che mi fece perdere il controllo.

Cominciai a tremare. Le tocca i fianchi raggiungendo i glutei. Glieli sfiorai, leggermente. Passai il naso sul suo incavo del collo. Aveva un tale buon odore da farmi impazzire.

Lei gemette, e io le strinsi le cosce, con le mia mani.

<<Satoru...>>

Alzai la testa per guardarla. Era rossa e sudata. Le sorrisi togliandomi gli occhiali.

<<T/n sei così carina... quando sei imbarazzata.>> La provocai.

Lei non disse nulla, anzi mi lascio fare.

Mi avvicinai alla sua faccia per baciarla una seconda volta, però in modo più convinto e non casto.

Lei mi posò le mani sul torace per togliermi.

Mi allontaini leggermente, socchiudendo gli occhi.

<<Non vuoi?>> Le chiesi.

Ma notai solo dopo che possedeva un nero scuro sui suoi occhi. Come possessivo e completamente folle.

Lei ribaltò la situazione, e mi trovai io sotto e T/n sopra.

<<T/n...>> Mi interuppi. Mi strinse il collo con una mano facendomi alzare gli occhi. Posando l'altra mano nel mio busto.

Mi sorrise con le gote rosse. Respirava in modo affanato.

Era seduta in un posto scomodo. Infatti non riuscivo a rimanere lucido.

T/n mi guardò attentamente alzandosi poco dopo.

<<Rimanere qui così forse è un po' fraintendibile. È meglio tornare nelle nostre abitazioni.>> Disse non riuscendo a guardarmi.

Misi le mani in tasca.

<<C-certo. È meglio andare.>>

E così facemmo, trovammo a casa ed io rimasi steso sul letto. Tentando in qualche modo di addormentarmi.

Mattina dopo:

Arrivammo tutti a casa di T/n quella domenica pomeriggio. Era un piccolo appartamento, ma molto accogliente. Le pareti erano decorate con poster e fotografie che riflettevano la personalità vivace di T/n. Shoko, Suguru e io ci sistemammo nel soggiorno, dove trovammo Haru già lì, con un sorriso gentile sul volto.

<<Benvenuti,>> disse Haru, facendo un gesto ampio con la mano.

<<Sono felice di vedervi tutti qui.>>

Suguru e Shoko salutarono Haru con entusiasmo, e presto ci trovammo tutti seduti attorno a un tavolino basso, bevendo una bevanda calda che T/n aveva preparato. Era una miscela di tè speziato, perfetta per quel pomeriggio fresco.

<<Haru-san, raccontaci di te,>> disse Shoko, incuriosita.

<<T/n ci ha parlato molto di te, ma vogliamo sentire la tua versione.>>

Haru sorrise, prendendo un sorso della sua bevanda. <<Beh, sono un vecchio amico di T/n. Ci conosciamo da anni. Sono contento di aver finalmente l'opportunità di conoscere anche voi. Satoru-san, Suguru-san Shoko-san... T/n parla spesso di voi.>>

Suguru annuì, sorseggiando il tè.

<<È bello conoscere finalmente chi ha avuto un ruolo così importante nella vita di T/n.>>

Io ascoltavo, ancora leggermente in guardia, ma mi sentivo sempre più rilassato. La conversazione fluiva piacevolmente, con risate e racconti di vecchi aneddoti.

Ad un certo punto, iniziai a sentirmi molto stanco. Gli occhi mi si chiudevano, e nonostante cercassi di rimanere sveglio, il sonno mi sopraffece. Mi addormentai di botto, la tazza scivolò dalle mie mani, facendo un rumore sordo mentre colpiva il tavolino.

Suguru e Shoko si spaventarono, cercando di scuotermi.

<<Satoru! Ehi, Satoru, svegliati!>> gridò Suguru, ma le sue parole si fecero sempre più lontane mentre il sonno mi avvolgeva.

Gli ultimi frammenti di coscienza li usai per guardare T/n e Haru. Con mia sorpresa, stavano indossando delle maschere antigas. Un attimo dopo, un gas invisibile riempì la stanza con Shoko e Suguru crollare uno dopo l'altro. Poi, tutto divenne buio.

Quando mi risvegliai, mi trovai legato a una sedia in una stanza buia. Le corde mi segnavano i polsi, strette e dolorose. Di fronte a me, T/n mi guardava con un'espressione divertita e soddisfatta.

<<Finalmente ti sei svegliato,>> disse con un tono di voce che non avevo mai sentito prima, pieno di malizia.

Stalker X Stalker ♤{Satoru Gojo X Reader} ♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora